Numero 13 del 2019
Titolo: Le ragazze del 2019? A caccia di successo
Autore: Flora Casalinuovo
Articolo:
(da «Donna moderna» n. 27 del 2019)
Vogliono piacere prima di tutto a loro stesse, non al ragazzo di turno. E vogliono sentirsi realizzate. Postano storie su Instagram e sono bravissime con le versioni di latino. Benvenuti nel magico mondo delle adolescenti del 2019. Se ne avete una che vi «sfila» per casa (espressione quanto mai calzante), forse questo ritratto vi suona familiare. Per conoscerle e capirle meglio, sta arrivando in libreria «Le ragazze sono cambiate» (Franco Angeli), il saggio curato dal famoso psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet. «È il risultato di migliaia di colloqui fatti insieme ai miei collaboratori nel consultorio gratuito che ho creato all'Istituto Minotauro» spiega. «Queste giovani sono lontane anni luce non solo dalle loro mamme, ma anche dalle cugine maggiori. Fino a qualche anno fa, il loro mondo ruotava tutto intorno a famiglia, fidanzatino, insegnanti. Oggi sono più individualiste e rincorrono subito la realizzazione personale».
D. Nel libro il capitolo che racconta il rapporto con le istituzioni scolastiche si intitola «A scuola di successo». Ce lo spiega?
R. Provi a pensare che cosa significava la scuola per lei. Era il luogo dell'apprendimento, giusto? Ci si andava solo per studiare ed esisteva una netta separazione tra l'istituzione e la vita quotidiana. Per queste ragazze non è più così. La scuola è lo spazio in cui esprimere la propria identità e cercare un successo personale e sociale. In media oggi le adolescenti sono ottime studentesse e si comportano più da leader dei maschi. Sono sedute tra i banchi con l'idea di farsi notare e riscuotere successo sia nello studio sia nelle relazioni sociali. Oggi poi c'è una scuola formale e una segreta.
D. Cosa significa?
R. La prima è il luogo della didattica, delle regole e delle verifiche; la seconda è il regno di affetti e potere, dove si misura chi è più conosciuto e tutti i sentimenti sono molto forti, dalla competizione alla solidarietà. A differenza dei maschi, che eccellono in un solo ambito per volta, le ragazze si muovono alla perfezione in entrambi: diverse ricerche ci dicono non solo che hanno voti migliori, ma che danno parecchia importanza al gruppo, sono trascinatrici. Insomma, sanno anche già «vivere» sul fronte delle relazioni.
D. Quindi anche nei rapporti a due cercano la fama?
R. Direi di sì, puntano ad affermare se stesse. L'amore romantico non c'è più, sostituito da quello narcisistico, magari nato online. Le under 18 non credono al batticuore eterno, da romanzo, ma a una storia che faccia bene a se stesse, in cui lui sia un buon compagno di strada verso la propria realizzazione e sia «utile».
D. Sembra più l'atteggiamento di una donna matura che di una ragazza che perde la testa per il suo primo amore!
R. Le racconto un episodio. Chi è nata negli anni Settanta e Ottanta, spesso rinunciava all'Erasmus per stare con il fidanzato. Quando lo chiediamo alle ragazze di oggi, strabuzzano gli occhi e ci dicono: «Ma siete matti? Prima vengono lo studio, le amiche, gli hobby e lo sport».
D. Le famiglie sono spaventate da queste figlie così sicure di sé e pronte a scalare la vetta?
R. Al contrario. Sono proprio le mamme ad averle influenzate: hanno spinto sull'autonomia e fanno il tifo per questa nuova femminilità libera e leggera. Un tempo, le madri si ergevano a custodi della verginità delle piccole di casa, ora la maggior parte delle signore che vengono da noi ci confidano che sognano per le figlie due cose: indipendenza economica e una vita sessuale sana e soddisfacente.
D. Ma la rincorsa al successo non rischia di essere superficiale e pericolosa?
R. No, perché non si tratta per forza di diventare famosi o protagonisti di un reality show. Le ragazze di oggi desiderano essere popolari.
D. Cosa vuol dire?
R. Essere guardate e ammirate perché sono sicure e intelligenti, non belle, ma autentiche, diverse dalla massa. Significa andar bene nello sport, coltivare i propri talenti. Quando parlo con loro, mi sembrano giovani amazzoni guerriere, ed è positivo. Certo, la conseguenza negativa è che sentono più l'autorità del gruppo rispetto a quella dei genitori.
D. Allora qual è il suo consiglio per le mamme e i papà di queste giovani guerriere?
R. Dare regole, limiti e valori attraverso il buon esempio e il dialogo. Deve passare un messaggio: il successo è sacrosanto ma si raggiunge solo faticando e rispettando se stesse e gli altri.
Flora Casalinuovo