Numero 12 del 2019
Titolo: Nessuno escluso
Autore: Antonio Russo
Articolo:
Siamo fatalmente coinvolti in un processo di cambiamento sociale ed umano che tra qualche anno caratterizzerà il nostro sistema di vita anche nel quotidiano. Come sordociechi e, più in generale, come cittadini disabili, abbiamo il diritto di essere coinvolti in tutto ciò che è progresso e innovazione. Mi sono già occupato su queste pagine del progetto «La voce del silenzio», che a Cellole, nel casertano, mi ha avvicinato a tanti ragazzi pronti a conoscere e condividere i nostri problemi. Dopo il costruttivo confronto con la comune realtà scolastica, siamo sempre alla ricerca di un modello di educazione permanente. Ci siamo posti un interrogativo veramente interessante: possiamo e vogliamo comunicare le nostre attese ad un numero sempre maggiore di amici che abbiano espresso la volontà di starci accanto nel quotidiano? Bene, abbiamo deciso di costituire sulla rete informatica una lista di discussione, un gruppo di conversazione, che ci dia la possibilità concreta di essere in contatto immediato tra di noi. In rete ce ne sono tante di liste di discussione che da anni alleviano l'isolamento strumentale e pratico che purtroppo riguarda anche tante forme di disabilità. Noi abbiamo voluto attivarci su whatsapp, programma di comunicazione informatica semplice, con l'aiuto della loro professoressa di lettere Lorenza F., una fonte inesauribile di entusiasmo coinvolgente in tutto quello che fa. Dunque, da qualche mese, io con i nostri ragazzi comunico ogni giorno via whatsapp le mie emozioni, le mie speranze, e, se necessario, anche certezze di vita che spesso ci danno immensa gioia. Lo sappiamo: il tutto è legato al voler sentirsi e vedersi immersi in qualcosa di diverso dal solito andamento inevitabile del nostro vivere. Eppure, dobbiamo adattarci al nuovo, è un modello culturale che dalla società porta la persona a non sentirsi discriminata in un contesto fatto di cronaca e storia che alimenta il bisogno di conoscenza dell'altro come fattore di progresso comune. L'informatica è uno di questi aspetti e noi la dobbiamo accettare come conseguenza inevitabile della nostra esistenza quale mezzo pratico per dire la nostra. Naturalmente in questo periodo sono interessato a progetti educativi che aiutino noi sordociechi a definire ciò che gli altri potrebbero e dovrebbero darci; ne parleremo nei prossimi numeri della nostra rivista. Credo che occorrerebbe trovare un termine diverso per dire a tutti cos'è Voce Nostra: una realtà di stampa semplice che nel sociale trova la forma giusta per gestire l'oggi ed il domani. Nessuno escluso, è il piacere di stare insieme che ci porta ad affermare la nostra esperienza vitale che dal quotidiano trae la forza per dire: ci siamo e ci saremo.
Antonio Russo