Numero 10 del 2019
Titolo: La Storia e le Origini dell'Auto Elettrica
Autore: Redazionale
Articolo:
Le origini dell'auto elettrica affondano le proprie radici in un periodo sorprendentemente lontano.
Ancora più sorprendente poi è il fatto di scoprire che le auto elettriche furono addirittura tra i primi tipi di automobile ad essere inventata, sperimentata ed, in seguito, commercializzata negli anni tra il 1832 ed il 1839.
La data precisa di questa invenzione, però, non è certa perciò si preferisce solitamente prendere in considerazione un periodo di riferimento più ampio nel quale diversi inventori, in diverse nazioni, lavorarono al progetto di un mezzo elettrico.
Si suppone che il primo inventore di un mezzo di trasporto elettrico, nella sua forma più semplice e rudimentale, fu l'imprenditore scozzese Robert Anderson che inventò la prima carrozza elettrica.
In Olanda, nel 1835, due professori lavoravano intanto al progetto della prima, piccola automobile elettrica che venne poi costruita nello stesso anno.
Le prime nazioni testimoni dello sviluppo dell'auto elettrica nel mercato furono Francia e gran Bretagna che, in seguito al miglioramento delle batterie da parte di alcuni fisici francesi, tra il 1865 ed il 1881, videro accrescere il mercato delle auto elettriche soprattutto tra le classi sociali più agiate.
Prima dell'avvento delle classiche automobili con motore a combustione interna, molto più potenti ma anche più inquinanti, le auto elettriche detenevano il record di velocità e di distanza percorsa con una sola carica. Basti pensare che con un'auto elettrica venne persino abbattuta la barriera dei 100 km orari; il record fu del belga Camille Jenatzy che, nel 1899, a bordo della sua auto «a forma di razzo» (più aerodinamica), raggiunse la velocità media dei 105,88 km orari.
Questa velocità fu consentita soprattutto dai due motori che erano divisi tra le due ruote, e permise a Jenatzy di vincere quella gara percorrendo il chilometro lanciato in 34 secondi netti.
Purtroppo, le automobili elettriche furono penalizzate sul mercato a causa dei limiti imposti dalla tecnologia; infatti, a causa della mancanza di tecnologie nell'ambito delle batterie e del controllo della carica e della trazione, la velocità massima sostenibile da una di queste auto era di 35 km orari (parlando sempre di automobili normali e non da competizione). Così, nel corso degli anni 10, il mercato delle automobili con motore a combustione interna superò di gran lunga quello delle auto elettriche che, in ogni caso, continuarono ad essere vendute con successo, presso le classi più agiate, come town car (veicoli di quartiere).
Una piccola curiosità risiede nel tipo di autisti a cui le town car venivano consigliate; infatti, proprio in quanto veicoli semplici da usare, puliti, silenziosi e, soprattutto, che necessitavano di una manutenzione veramente minima, erano particolarmente indicati per il sesso femminile.
Oggi, in un mondo dove le automobili a benzina popolano le strade di tutti i continenti, si stanno man mano riscoprendo le auto elettriche. Veloci, comode e silenziose, ad oggi non sono solo paragonabili alle normali auto a benzina, bensì porteranno, un giorno, alla creazione di un modo di viaggiare finalmente eco-sostenibile.
Probabilmente è grazie alla crescente attenzione nei confronti dell'inquinamento, la cui situazione è sempre più preoccupante, che i tecnici e gli studiosi di tutto il mondo si stanno applicando al fine di migliorare e perfezionare il funzionamento delle automobili elettriche che si pensa potranno finalmente essere prodotte in serie.