Numero 5 del 2019
Titolo: ATTUALITÀ- La dignità di un lavoro per i disabili
Autore: Maurizio Landini
Articolo:
Maurizio Landini
Segretario generale CGIL
Anche nelle società più evolute persistono ostacoli che impediscono alle persone con disabilità di fruire dei propri diritti e libertà personali, ostacoli che rappresentano gravi discriminazioni per una piena partecipazione alla vita sociale delle comunità di appartenenza. In Europa sono state intraprese da molti anni azioni volte a realizzare una concreta integrazione delle persone con disabilità. Su questa linea si muove oramai da qualche anno la CGIL, insieme agli altri sindacati nazionali e alla Confederazione Europea dei Sindacati (CES).
In seguito alla crisi economica e occupazionale che ha colpito i Paesi occidentali in questo ultimo decennio, molti governi, in nome di una competitività, di un individualismo e di un efficientismo intesi in senso egoistico, hanno pensato di affidare la soluzione della crisi economica a politiche di riduzione dello stato sociale; politiche che stanno comportando l'espulsione dal mondo del lavoro di una gran massa di lavoratori, a partire dalle categorie più deboli e svantaggiate.
Un miglioramento del sistema sociale non può tollerare una società divisa in due: i forti e i deboli; una società nella quale la disoccupazione rappresenta la forma più odiosa di emarginazione. Ciò vale ancor più per le persone con disabilità, per le quali il lavoro rappresenta molto di più della semplice possibilità di indipendenza economica, costituendo una vera e propria forma di realizzazione come persone e come cittadini, uguali agli altri nei diritti e nei doveri.
Il primo problema, dunque, è quello di costruire una cultura positiva verso le persone disabili, impegno che ha visto la CGIL in prima fila con il coordinamento disabili, un gruppo di lavoro che ha contribuito notevolmente, con impegno sociale e passione, a creare insieme occasioni di lotta, di elaborazione, di contrattazione, di tutela dei diritti, affinché tutti i cittadini e lavoratori, a prescindere dalla diversità, abbiano la dignità di persone.
Trattare il tema della disabilità, anche all'interno di un sindacato, non è sempre cosa facile, per tale motivo il nostro impegno si è manifestato anche con una attività quotidiana di sensibilizzazione dei lavoratori, e con una quotidiana attività di collaborazione piena con le categorie professionali, con il patronato e con la struttura interna al sindacato.
Un impegno volto a coinvolgere tutto il sindacato in una elaborazione continua di strategie di intervento, sia per la risoluzione di fatti contingenti, che per l'elaborazione di linee politiche che abbiano al centro la persona disabile. La CGIL si è anche impegnata in un continuo confronto con le associazioni più rappresentative delle persone con disabilità.
Voglio qui ricordare brevemente i punti di convergenza sui quali abbiamo raggiunto un’intesa unitaria. In primo luogo i provvedimenti di controllo tesi ad azioni di stimolo e sviluppo per politiche occupazionali, attraverso quote, di uomini e donne con disabilità e quelli di prevenzione per il mantenimento dell’occupazione (per evitare l'emarginazione sociale a lungo termine) delle fasce più deboli come i cittadini disabili.
Abbiamo poi concordato sullo sviluppo di politiche attive per la promozione occupazionale, sul miglioramento delle normative giuridiche - anche a livello europeo - per l'obbligo di assumere persone disabili in tutte le aziende pubbliche e private. Rilevanti, poi, sono le concordanze tra Cgil e associazioni per l’esercizio dei diritti individuali dei rappresentanti dei lavoratori disabili nel mondo del lavoro; il riconoscimento del diritto di proposta delle rappresentanze dei lavoratori disabili; la promozione e l’allargamento dei servizi di sostegno e di tutor nei luoghi di lavoro. C’è, infine, l’impegno delle organizzazioni sindacali alla sensibilizzazione dei sindacati di categoria affinché inseriscano nei contratti di lavoro normative per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro e rimuovere eventuali cause di discriminazione per lo sviluppo di carriera dei disabili.
La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che quest’anno compie dieci anni, rappresenta un importante risultato raggiunto dalla comunità internazionale quale strumento vincolante per gli Stati. Questa afferma con forza la necessità che tutti i diritti umani e le libertà fondamentali siano pienamente goduti, anche dalle persone con disabilità, alle quali va sempre garantito il rispetto dei diritti nella loro interezza. Il fine ultimo è la rimozione di tutti gli ostacoli, sia ambientali che culturali, alla piena uguaglianza.
Proprio ai sensi della Convenzione ONU è stato istituito l’'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, formato da 40 membri effettivi, fra cui la CGIL. L’Osservatorio ha già prodotto due Programmi di azione biennali, che sono stati pubblicati con Decreti del Presidente della Repubblica. A questi Programmi, come sindacato abbiamo dato un contributo attivo ed importante per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità.
È opportuno ricordare che molte leggi fondamentali di tutela, quali quelle volte all’integrazione scolastica, la legge quadro sull’handicap ed infine la legge sul collocamento generale obbligatorio, si sono realizzate anche grazie al contributo dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni che rappresentano le persone con disabilità.
Il sindacato continuerà a fare la sua parte, cercando di migliorarsi anche attraverso la rappresentanza dei disabili nelle aziende, negli organismi, nelle Confederazioni, nella contrattazione, nella rivendicazione della «giustizia sociale» che porterà nel futuro dignità per tutti gli uomini e le donne.
Abbiamo dunque conseguito dei progressi importanti per la vita delle persone con disabilità. La riforma del collocamento obbligatorio per le categorie protette l'abbiamo ottenuta ed ora la legge nel titolo parla di «Diritto al lavoro per le persone disabili». Abbiamo anche una legge quadro che definisce i nostri diritti di cittadinanza e siamo, come CGIL, protagonisti attivi.
La grande lezione che deve trarre un movimento sindacale come il nostro da simili pagine è l'impegno a rivendicare sempre solidarietà per i diversi, per una società dei diversi, fondata sulle regole della democrazia e sulla libertà di ognuno di scegliere la propria condizione attraverso la conquista faticosa di una effettiva eguaglianza con pari opportunità.
Sono proprio queste le scelte che possono garantire la democrazia e le libertà individuali di tutti e di ognuno e potranno assicurare un futuro di passione e di vittoria al sindacato dei diritti di tutti in un mondo in cui globalmente regna l'ingiustizia.
L'eguaglianza sociale nel 2019 non è ancora, nei fatti, un diritto di cittadinanza, ma sebbene il percorso di liberazione e di affermazione piena della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici con disabilità sia ancora molto lungo, l'auspicio di un mondo migliore è la linfa vitale che ogni giorno accompagna il nostro lavoro sindacale e che senz'altro raggiungerà l'obiettivo di un mondo di persone uguali nei diritti e nella dignità.