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Kaleîdos

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Numero 10 del 2019

Titolo: Quanto è moderna la retorica!

Autore: Francesca Trabella


Articolo:
(da «Starbene» n. 19 del 2019)
Con questa disciplina impari a ragionare e parlare meglio
Nuova gloria all'arte retorica, è il motto di Andrea Granelli e Flavia Trupia, fondatori di «PerLaRe-Associazione Per La Retorica» e autori del manuale «La retorica è viva e gode di ottima salute. Convincere, capire, vaccinarsi ai tempi del web» (FrancoAngeli). «L'antica arte di ragionare e dialogare ci porta a vivere meglio, quantomeno più lucidi, consapevoli e credibili», afferma Granelli. «Infatti, se saputa usare affina la capacità di pensare, aiuta a interpretare la realtà e a comunicare le nostre riflessioni in modo più efficace e chiaro».
I suoi vantaggi
«Vivere l'oggi senza conoscere la retorica è come andare nudi al Polo Nord», dicono gli esperti. «Sembra paradossale, però è proprio l'uso del digitale che ha riproposto questa disciplina, seppure con abiti moderni. Per vari motivi. Nella nostra società la parola è centrale: il digitale stesso è un linguaggio, soggetto a una sua sintassi, grammatica e retorica. Non a caso, alla base delle fake news, dei post istigatori, dei discorsi fuorvianti che circolano nel web c'è proprio la deriva della retorica, cioè la manipolazione». Conoscere le tecniche retoriche (perlaretorica.it), diventa, perciò, uno strumento per capire l'inghippo ingannevole e smascherare i ragionamenti fallaci che sembrano logici ma non lo sono. Oltre a rimettere ordine nel caos delle continue notizie che ci bombardano e di non commentare o esporci quando non è il caso. Proprio perché ci apre gli occhi e ci riporta con i piedi per terra, la retorica ci rende meno sensibili ai condizionamenti collettivi, ad ansiogeni allarmismi a favore di un pensiero più libero e vero.
Esprimersi al top
Conoscere la retorica serve anche a comunicare concetti e parole calibrati sui nostri pensieri. «Il «cuore» di questa materia è studiare che cosa dire e come costruire un discorso convincente per noi stessi, prima ancora che per gli interlocutori», spiegano Granelli e Trupia. «Questa disciplina, infatti, ci spinge a cercare argomenti a supporto della tesi. E a organizzarli ed esporli in base a regole sintetiche e chiare». Ecco le principali.
1) Diciamo subito dove vogliamo andare a parare, così da creare subito interesse e attenzione.
2) Esprimiamo la nostra tesi in tre principi. Il 3 è il numero giusto di concetti che rimangono in mente.
3) Lasciamo qualcosa in sospeso per dare agli interlocutori la possibilità di completare loro stessi il discorso con domande ad hoc. Così il nostro discorso non sembrerà calato dall'altro ma costruito insieme. Per risultare naturalmente persuasivi.
Francesca Trabella



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