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Numero 08 del 2019

Titolo: Audacity per Windows, sesta parte.

Autore: Paolo Giacomoni.


Articolo:
Audacity per Windows.

Di Paolo Giacomoni.

Sesta parte.

Gli effetti.

Eccoti una breve descrizione di alcuni dei molti effetti che Audacity ti mette a disposizione. Sappi anche che in rete ce ne sono anche altri, molti altri di cui Audacity si può servire.

Oltre ai consueti pulsanti ok e annulla, in quasi tutti gli effetti c'è il pulsante "anteprima" o "preview" che ti darà la possibilità di ascoltare l’effetto per un breve tempo, e il pulsante "gestisci" dal quale puoi accedere a preset di fabbrica (rari)o salvati da te.

Inoltre per ogni parametro ci sono due modi per inserire il valore. Il primo è un campo in cui scrivere il numero; il secondo campo invece permette di scorrere con le frecce su e giù per aumentare o diminuire il valore in percentuale.

Spostati tra i campi con tab.

Ecco gli effetti:

amplifica: aumenta o diminuisce il livello dell'audio selezionato in base alla variazione in dB specificata. Il numero in percentuale che l'effetto ti presenta quando lo apri, è il più alto che tu possa usare senza distorcere;

bassi e alti: alza o abbassa bassi e acuti;

cambia intonazione: permette di variare l'intonazione dell'audio selezionato senza modificarne il tempo. Corri con tab al campo "semitoni" e inserisci il valore desiderato preceduti dal segno - (meno) se vuoi abbassare la tonalità. I valori dopo il punto indicano decimi e centesimi di semitono, perciò, ad esempio -5.01 significa abbassare di 5 semitoni e un centesimo;

cambia tempo: modifica il tempo ma non l'intonazione dell'audio selezionato; è il classico effetto utilizzato in certi messaggi pubblicitari con un parlato molto veloce;

cambia tempo e intonazione: modifica sia la velocità che l'intonazione dell'audio selezionato;

compressione: interviene sulla dinamica di un segnale audio (ad es. si può utilizzare su una traccia vocale per ottenere un volume abbastanza costante e omogeneo) oppure, su strumenti come chitarra, pianoforte o percussioni ne prolunga il suono o lo rende più percussivo;

eco: effetto di eco;

equalizzazione: permette di intervenire sulle frequenze. Vedi il capitolo precedente;

dissolvenza in entrata: (detto anche "fade in") alza lentamente il volume. utile specialmente a inizio audio;

dissolvenza in uscita: (detto anche "fade out") sfuma, cioè abbassa il volume lentamente. utile specie alla fine di un audio;

filtri classici: lasciano passare solo certe frequenze, passa-bassi, passa-alti;

inverti: inverte la fase dell'audio. Non senti alcuna differenza in pratica. Puoi sentire qualcosa in caso che tu abbia due tracce l'una copia dell'altra. Invertendo la fase della prima, di fatto le azzittisci tutt'e due. Invertendo invece la fase solo in parte, ottieni risultati intermedi. Io non l'ho mai usato;

leveller: porta tutto l'audio allo stesso volume. La forzatura può essere più o meno forte. Bada che se ci sono pause, il poco fruscio o rumore di fondo in quei tratti viene alzato più o meno a seconda della forza di livellamento che hai scelto;

normalizza: imposta ad un valore specifico il livello massimo dei picchi di una forma d'onda. La normalizzazione serve anche a far sì che la tua musica, ascoltata in una sequenza in mezzo ad altre, risulti allo stesso volume;

phaser: crea una sfasatura delle frequenze nel tempo, applicandovi un ritardo modulato. Provalo per capire;

paulstretch: stiracchia notevolmente un segmento audio allungandolo anche moltissimo;

rovescia: riproduce l'audio al contrario;

riduci rumore automaticamente: abbassa la colonna sonora quando nella traccia sottostante c'è dell'audio, ad esempio del parlato. Vedi in dettaglio il capitolo precedente;

rimozione rumore: utile soprattutto per le tracce di parlato; specificando un intervallo dove sia presente solo il rumore di fondo, possiamo poi rimuoverlo in maniera più o meno selettiva dall'intera traccia audio, ripulendola. (Vedi capitolo precedente;

rimozione click: rimuove disturbi nell'audio come accensione o spegnimento di apparecchiature elettriche;

ripara: serve a riparare un brevissimo tratto di un file audio danneggiato, massimo 128 campioni. Se pensi che una normale registrazione ne ha 44100 in un secondo, 128 campioni sono circa 3 millesimi di secondo che vengono riparati non so come, probabilmente usando 128 campioni immediatamente contigui al danno. Non l'ho mai usato;

ripeti: ripete un numero preciso di volte l'audio selezionato;

riverbero: genera riverbero;

scrivi comando nyquist: Nyquist è un linguaggio di programmazione con cui si possono fare interessanti plug-in per Audacity. Molti se ne trovano in rete con estensione .ny. Da qui sarebbe possibile inserire comandi di questo linguaggio, ma soprattutto bisognerebbe conoscerlo;

slittamento tempo/intonazione: sposta la velocità d'esecuzione e/o l'intonazione durante la riproduzione, da lento a veloce e viceversa, da frequenze gravi ad acute e viceversa;

whawha: classico effetto (in pratica un tipo di filtro) specie per chitarra;

cross Fade In e Cross Fade Out: dissolvenze in entrata o in uscita che applicano una curva diversa da quelle viste in precedenza;

ritardo: ripetizione (replica una o più volte un suono con un certo ritardo temporale). come eco;

limiter: imposta una soglia massima rigida, attenuando i segnali che la superano;

high Pass Filter: filtro passa alto; taglia tutte le frequenze al di sotto di un certo valore;

low Pass Filter: filtro passa basso; taglia tutte le frequenze al di sopra di un certo valore;

tremolo: applica una variazione periodica all'intensità del segnale;

vocal reduction and isolation: cerca di isolare la voce del cantante o di qualche strumento dagli altri, ma non sempre ci riesce. Prova e spera. Vedi in dettaglio il capitolo precedente;

vocal remover: cerca di eliminare la voce del cantante: prova e spera.

Beh, per ora basta così. Vi rimando al prossimo articolo, per continuare a conoscere ed usare questo splendido software.

Per eventuali ed ulteriori spiegazioni, scrivere a: Paolo Giacomoni



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