Numero 8 del 2019
Titolo: Pesce d'aprile: teorie e leggende sulle origini di un giorno così bizzarro
Autore: a cura di Caterina Lenti
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Il pesce d'aprile, che ricorre il 1o aprile, è un giorno da vivere all'insegna del divertimento. Ma, a quando risalgono le sue origini? Ecco le teorie e le leggende che lo riguardano.
Tutti nella vita ne hanno subito almeno uno: parliamo del pesce d'aprile. Che sia il classico pesciolone di carta appiccicato sulla schiena alle elementari, un sms goliardico, una mail allarmante più o meno falsa, una notizia d'agenzia o apparsa sulle pagine di qualche quotidiano inventata di sana pianta poco importa... il 1o aprile tutto è concesso anche se dipende sempre a quale schiera si appartiene, se a quella delle vittime o dei burloni. Ma a quando risale il pesce d'aprile? Le teorie che cercano di spiegare le sue origini sono diverse. Si narra che un giorno d'inizio primavera del 40 a. C. Cleopatra sfidò l'adorante Marco Antonio ad una gara di pesca. Per non sfigurare agli occhi della sua bella, questo ordinò ad un servo di fiducia di attaccare al suo amo, di nascosto, il pesce più grosso che avesse trovato. La regina d'Egitto scoprì in tempo il piano del romano, facendo sostituire quel pesce grosso con uno finto, molto vistoso, realizzato in pelle di coccodrillo.
Secondo una vecchia leggenda, il pesce d'aprile risalirebbe addirittura alla Genesi del mondo quando il Signore, completata la Creazione, ritornò in cielo. I primi uomini, comprensibilmente disorientati, cominciarono a vagare in cerca di cibo e di un riparo per la notte, intralciati, però, dai più inetti del gruppo. Gli sciocchi dicevano «Questa pianta è troppo brutta! Non può essere buona da mangiare!», togliendo dalle mani degli uomini intelligenti una bella carota; «Questo posto è troppo buio!», dicevano i paurosi, impedendo agli uomini intelligenti di entrare in una grotta calda e ospitale. A quel punto, secondo la leggenda, i più scaltri, per poter lavorare meglio, ebbero un'idea: inviare gli sciocchi alla ricerca di una pianta buonissima, ma inesistente, chiamata «Succulenza», che cresceva nel posto esatto dove tramonta il sole.
La prima notizia che sembra avere un minimo di fondamento storico sull'origine del «pesce d'aprile» rimanda alla Francia di Carlo IX, secondogenito di Enrico II e di Caterina de' Medici che, nel 1564, attraverso il decreto di Roussilon, sancì l'adozione del Calendario gregoriano, facendo diventare il 1o gennaio primo giorno dell'anno.
Verso la metà del XVI secolo, in tutta la Francia, le celebrazioni del nuovo anno cominciavano il 25 marzo e finivano una settimana dopo, il 1 aprile appunto. La leggenda vuole che molti francesi o contrari a questo cambiamento o che semplicemente se ne dimenticarono, continuarono a scambiarsi regali, festeggiando durante la settimana che terminava con il 1o aprile.
Molto comune anche la spiegazione che associa il 1o aprile all'inizio della stagione della pesca, evento accolto come una grande festa, con ilarità e scherzi, ma c'è anche chi sostiene che, durante le pesche primaverili, agli inizi di aprile, i pescatori, che di frequente tornavano a mani vuote per l'assenza di pesci sui fondali, venivano scherniti dai compaesani. Questa giocosa ricorrenza potrebbe, forse, essere legata allo Zodiaco: ogni evento accaduto in questa data era relazionato al fatto che il Sole lasciava la costellazione dei Pesci. Da qui l'usanza di festeggiare in modo insolito che, diffusasi in tutto il mondo, ha assunto connotazioni differenti nei vari Paesi.
a cura di Caterina Lenti