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Voce Nostra

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Numero 8 del 2019

Titolo: Notre-Dame: domato l'incendio, il Tesoro è salvo

Autore: Redazionale


Articolo:
(da «Repubblica.it» del 16 aprile 2019)
Le opere d'arte della Cattedrale al riparo nella sede del Comune. Le fiamme sono sotto controllo ma ci sono ancora dubbi sulla stabilità della struttura. L'impegno dei francesi per la ricostruzione: 100 milioni dal gruppo Kering della famiglia Pinault, 200 da Lvmh, controllato dagli Arnault
L'incendio che ha devastato il tetto della cattedrale di Notre-Dame è stato domato all'alba, intorno alle 5 del mattino: 400 uomini dei vigili del fuoco parigini, dopo ore di lavoro, sono riusciti a spegnere le fiamme e anche se ci sono ancora focolai residui il portavoce dei pompieri ha assicurato che la situazione è sotto controllo.
La grande guglia e il tetto sono andati distrutti e restano dubbi sulla stabilità della struttura: stamattina si riuniranno gli esperti per verificarne le condizioni. Un centinaio di vigili del fuoco sono ancora a lavoro per raffreddare la Cattedrale. «La struttura principale è salva ma resta una grossa instabilità, la situazione è ancora precaria», ha detto il ministro della cultura del governo di Parigi, Franck Riester.
In salvo le opere d'arte
Il lavoro incessante dei vigili del fuoco è riuscito comunque a mettere in salvo tutte le opere d'arte, anche quelle presenti nel tesoro della Cattedrale, che sono state trasferite nella notte all'Hotel de Ville, la sede del comune di Parigi. Saranno portate al Louvre già oggi o mercoledì: la Sacra Corona di Spine, quella che secondo la tradizione cattolica i soldati romani misero sul capo di Gesù per schernirlo poco prima della sua Crocifissione, un pezzo della Croce e un chiodo della Passione di Cristo.
«Le due torri e le opere sono state messe al sicuro, in particolare il Tesoro, grazie al coraggio dei vigili del fuoco di Parigi. La Corona di Spine, la tunica di San Luigi sono ora custoditi nel municipio della capitale. L'organo è stato chiaramente leso, i grandi dipinti teoricamente hanno subito danni a causa dell'acqua. Bisognerà restaurarli», ha spiegato Riester.
«Bisognava tirarli fuori, in mezzo al fumo, tra pezzi di materiale incandescente che cadevano e proteggerli da tutto questo», ha raccontato il generale Jean-Claude Gallet, comandante di brigata dei vigili del fuoco, spiegando le difficoltà aggiuntive che i pompieri si sono trovati ad affrontare. Le opere che non si è riusciti a portare fuori sono state messe al riparo dall'acqua che scendeva dall'alto.
Si indaga per disastro colposo
La procura di Parigi ha aperto un'indagine per disastro colposo, escludendo cioè il movente criminale, l'atto vandalico o quello terroristico. L'ipotesi su cui si lavora è che l'incendio sia divampato dal tetto di Notre-Dame, sottoposto a lavori di ristrutturazione, poco prima delle 19 di lunedì. Ma le indagini saranno lunghe e complesse, fanno sapere gli inquirenti: il tetto è difficile da raggiungere, circondato dalle impalcature che erano state impiantate per il progetto di ristrutturazione avviato nell'estate del 2018.
Il portavoce della Cattedrale ha raccontato che, al momento dello scoppio delle fiamme, intorno alle 18,30, tutti gli operai avevano lasciato il sito. Ai lavori partecipano oltre una decina di aziende che operano sotto la responsabilità della sovrintendenza architettonica dei monumenti storici e dello Stato, proprietario della Cattedrale. Gli addetti saranno tutti interrogati per cercare di capire se un errore umano possa essere all'origine della tragedia.
Le donazioni e l'impegno per la ricostruzione
La «ricostruiremo», ha promesso un emozionato Emmanuel Macron in un discorso tv ai francesi lunedì sera. E la riposta dei francesi non si è fatta attendere. Il gruppo del lusso Lvmh ha annunciato una «donazione» di 200 milioni di euro al fondo dedicato alla ricostruzione della Cattedrale. «La famiglia Arnault (proprietaria del gruppo che controlla tra gli altri Fendi e Bulgari, ndr) e il gruppo Lvmh, in solidarietà con questa tragedia nazionale, si uniscono alla ricostruzione di questa straordinaria cattedrale, simbolo della Francia, del suo patrimonio e della sua unità», scrivono in una dichiarazione inviata all'Afp. La famiglia Pinault, a capo di Kering, il gigante del lusso che controlla tra gli altri Gucci e Balenciaga, ha risposto all'appello e ha annunciato la donazione di 100 milioni di euro.
L'Ile de France, la regione di Parigi, ha stanziato 10 milioni di euro. Ma la solidarietà arriva anche dagli Stati Uniti: la French Heritage Society, un'organizzazione che ha sede a New York, dedita proprio alla conservazione dei tesori architettonici e culturali francesi, ha lanciato una pagina web di raccolta fondi. E già lunedì sulla piattaforma di crowdfunding Go Fund Me sono state create in tutto il mondo più di 50 pagine ispirate dal terribile incendio.
Le reazioni politiche
La lista di Macron ha sospeso «fino a nuovo ordine» la campagna elettorale per le europee, ha annunciato la capolista, Nathalie Loiseau, a causa dell'incendio a Notre-Dame. «Viviamo un momento di profonda tristezza. La lista Renaissance si unisce naturalmente a questo momento di unione nazionale. Sospendiamo la campagna elettorale fino a nuovo ordine», ha spiegato Loiseau su Twitter.
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha chiesto a tutti i 28 Stati membri dell'Unione europea di contribuire alla ricostruzione, intervenendo alla sessione del Parlamento europeo a Strasburgo. «Anche voi ricostruirete la vostra cattedrale», ha detto Tusk ricordando come la sua città natale, Danzica, venne ricostruita dopo la distruzione subita nella Seconda Guerra Mondiale.
L'incendio che ha devastato Notre-Dame rappresenta «un dolore nel cuore dei russi», ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, mentre il Papa ha invitato tutti a partecipare alla ricostruzione della Cattedrale e il Vaticano ha messo a disposizione il suo «know-how per il restauro»: «Il Papa è vicino alla Francia, prega per i cattolici francesi e per la popolazione parigina sotto lo shock del terribile incendio che ha devastato la cattedrale Notre-Dame. Assicura le sue preghiere a tutti coloro che si sforzano di affrontare questa drammatica situazione», ha spiegato il direttore della Sala Stampa Vaticana Alessandro Gisotti.



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