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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Voce Nostra

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Numero 7 del 2019

Titolo: Ancora a scuola

Autore: Antonio Russo


Articolo:
Mi sono incontrato con una seconda classe del Liceo di Scienze umane e dell'educazione «Eleonora Pimentel Fonseca» di Napoli; il tema dell'appuntamento era: parliamo delle nostre emozioni. Quali emozioni si possono provare quando la vita č resa complessa da situazioni politiche e sociali difficili come le nostre? I ragazzi d'oggi a me sembrano molto distratti, nonostante che a loro disposizione la tecnologia metta tanti strumenti pratici per vivere meglio. La possibilitą che i giovani comprendano pienamente gli scenari del nostro tempo a me sembra alquanto limitata. La marea di notizie che ogni giorno ci sommerge, rende i ragazzi incapaci di farsi opinioni corrette sul nostro percorso di vita, e a me porta un malessere interiore difficilmente sanabile che mi provoca rabbia e sconcerto. Parliamoci, ci siamo detti: dopo una breve illustrazione dei sistemi per comunicare con noi sordociechi, dal Braille al Malossi, con chi mi ha accompagnato come guida interprete, ho chiesto a tutti di raccontare qualcosa che potesse evocare ai presenti emozioni immediate. Primo fra tutti si sono ricordate le guerre in atto. Quando si parla di guerra, si pensa sempre che la morte sia un fatto normale che riguarda milioni di esseri umani e che quasi sempre passa inosservato; poi si pensa alle emigrazioni di massa e ai popoli in rotta che fuggono dalle persecuzioni e dalla guerre. Si discute di armi e di come queste siano disponibili per i paesi in combattimento, e, alla fine di tutto, ci si emoziona leggendo le storie di tanti bambini e persone riuscite a salvarsi dalle macerie del nostro esistere. Possiamo emozionarci nel ricordare un film, una commedia, una canzone. Nel pensare ad un'opera d'arte vista, toccata e goduta, abbiamo parlato delle sette opere di misericordia corporale, celebre dipinto del Caravaggio conservato a Napoli, da me descritto tempo fa sulle nostre pagine, e, per stare insieme, come libro che mi emoziona, ho citato la storia di Elsa Morante che narra la seconda guerra mondiale sofferta come dramma di tutta l'umanitą. Mi hanno chiesto di raccontare qualcosa che nel ricordo fa vibrare la mia mette: si č parlato di musica, potrei dirvi tanto, ma mi sono soffermato nel ricordare Luigi Tenco e la sua celebre «Mi sono innamorato di te», suonandola al pianoforte da sordocieco e cantandola: la tragica vicenda di vita di Tenco negli anni mi ha sempre spinto ad andare avanti nel bene e nel male, comunque e dovunque. Grazie ragazzi, ritorniamo a parlarci, un saluto cordiale a Giuliana ed Enza che come vostri docenti hanno reso possibile questo magnifico incontro.
Antonio Russo



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