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Il Progresso

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Numero 5 del 2019

Titolo: Viaggi- La sorpresa dell'Elba. Un autentico parco minerario da scoprire

Autore: Micol Passariello


Articolo:
(da «Repubblica.it» del 27 febbraio 2019)
Non solo spiagge, mare e un paesaggio mozzafiato. L'isola principale dell'Arcipelago Toscano ha un suo tesoro nascosto. Tra scavi, grotte e cammini suggestivi, idee per un'escursione. Anche «fuori stagione»
La terra nera e rossa, le falesie a picco sul mare, il paesaggio lunare. Il mare è quello di Capoliveri, uno dei tratti di costa più frequentati all'Isola d'Elba. Ma lo scenario in cui ci immergiamo stavolta non è la famosa spiaggia, né il parco circostante. C'è un tesoro nascosto nelle viscere di questo litorale, poco battuto dai circuiti turistici. Che porta invece alla scoperta di un lato autentico, storico dell'isola: le sue miniere. Ricchissime di minerali come ematite, magnetite, limonite e pirite, le miniere regalano panorami unici e raccontano la storia del posto. Nascoste tra grotte profonde e cavità rocciose, hanno infatti origini antichissime. Erano una risorsa preziosa nell'antichità, quando venivano sfruttate prima dagli Etruschi e dai Romani, poi dai Pisani e dai Genovesi nel Medioevo, ambite da Cosimo de' Medici e persino da Napoleone.
La miniera di ferro nel 1981 è stata chiusa. Ma oggi è possibile visitarne i resti, gli scavi, scendere nelle grotte e addentrarsi nel cuore dell'isola. «Dopo trent'anni, i cancelli della galleria maestra aprono i battenti ai turisti delle Miniere, grazie al lavoro degli Enti e delle persone che amano Capoliveri e vogliono raccontare la sua storia e i minatori offrono sapienza e memorie per mettere insieme tutti i racconti che sentirete immergendovi nel cuore di ferro del paese minerario più antico dell'Isola d'Elba», spiegano i gestori delle Miniere Calamita.
La Miniera di Vallone è uno dei tesori da visitare. Anzitutto per l'ambiente naturale che la custodisce, fatto di una bellezza surreale, con i ripidi gradoni che scendono verso il mare, i litorali selvaggi, il verde della macchia mediterranea che si contrappone, in un gioco di colori unico, alle rocce nere, ferrose e brillanti. Una serie di sentieri accompagna il visitatore a esplorare la zona del cantiere Vallone, miniera a cielo aperto nel bel mezzo del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, la più grande e antica di Capoliveri. Il cantiere è anche meta di collezionisti, che percorrono in lungo e in largo l'area alla ricerca dei colorati minerali di cui è ricca, dai cristalli di pirite ai campioni di azzurrite.
Si scende in profondità poi nella Galleria del Ginevro, miniera sotterranea che custodisce il giacimento di magnetite più grande d'Europa. Muniti di caschetto e torce, si scende 24 metri sotto il livello del mare (ma la miniera arriva anche fino a 54 metri di profondità), accompagnati da guide esperte, che fanno strada tra antichi strumenti di lavoro e aneddoti dei minatori, i treni, gli argani e i martelli usati per scavare 7 chilometri di strade nella roccia. Sono diversi i percorsi proposti, più o meno impegnativi. Ma tutti regalano un'esperienza straordinaria, un viaggio indietro nel tempo in uno sfondo fuori dal comune, il tutto a poca distanza dalla natura incontaminata del Parco Nazionale.
Oltre agli scenari immersi nel paesaggio, si può approfondire il tour con una visita al Museo della Vecchia Officina, alle porte della Miniera di Calamita, uno spazio che racconta la storia delle miniere, dei cavatori e degli ambienti che hanno vissuto, ricostruiti con oggetti e arredi originali, antichi documenti e cartografie, immagini e filmati storici. Questo è anche il punto di partenza di diversi percorsi trekking e visite guidate nella zona delle miniere sotterranee e dei cantieri a cielo aperto, tra le spiagge e i sentieri del Monte Calamita. Il percorso più semplice e breve porta in una passeggiata di soli due chilometri nella parte più alta del cantiere a cielo aperto, attraversando i terrazzamenti tipici della lavorazione mineraria. Tra i cammini più suggestivi, c'è la Via della Vecchia Ferrovia (7 chilometri), il sentiero che ripercorre la vecchia strada ferrata usata dalla ferrovia a vapore nei primi anni del 900, che collegava il cantiere del Vallone al punto di imbarco vicino alla spiaggia dell'Innamorata, davanti alle Isole Gemini. Il Cammino dei Minatori è più impegnativo (9 chilometri), porta da Capoliveri alla miniera del Ginevro seguendo il profilo del Monte Calamita: è più ripido ma molto pittoresco, immerso nel verde profumato dell'Arcipelago, tra fagiani, upupe e falchi.
Il più suggestivo è l'Anello di Capoliveri, che si snoda all'interno del Parco Nazionale, tra pinete e macchia mediterranea, caratterizzata da cisto, ginestra, lentisco, erica e rosmarino. Affacciati sulla costa del promontorio, si attraversano baie e calette deserte, spiagge scure e rocce variopinte, toccando con mano l'impronta della miniera nel paesaggio. È il trekking forse più faticoso (11,5 chilometri), ma ne la pena. Accompagna in uno dei sentieri più belli e panoramici dell'isola.



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