Numero 2 del 2019
Titolo: BRAILLE E ACCESSO AI BENI CULTURALI- Nell'azzurro, tra i merletti del Duomo di Milano
Autore: Melissa Tondi
Articolo:
Progetti di accessibilità all'arte dell'Istituto dei Ciechi di Milano tra passato e presente
Sulla Spiaggia di Pablo Picasso, La voce dell'aria di René Magritte, La nostalgia del poeta di Giorgio De Chirico sono solo alcune delle celebri opere d'arte rese fruibili ai visitatori non vedenti grazie alla competenza e al costante impegno profuso dall'Istituto dei Ciechi di Milano nei confronti della tematica dell'accessibilità alla cultura, non solo quella spaziale-architettonica.
Fin dagli anni 60, l'Istituto annovera fra le sue carte d'archivio, progetti didattici "pioneristici" con le realtà istituzionali del tempo e preziose fotografie che attestano le regolari uscite didattiche verso i più suggestivi monumenti e musei cittadini, come ad esempio il Duomo di Milano o il Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Così, da ormai un decennio appena trascorso, l'Ente collabora con le più prestigiose istituzioni museali quali, tra le altre, la Fondazione Arnaldo Pomodoro con il progetto "Un Museo senza Confini", la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia con il progetto "Doppio Senso" e le Gallerie d'Italia - Piazza Scala con il percorso "Per altri Occhi".
Tutti questi progetti sono stati elaborati ad hoc per il museo, ovvero condivisi già in fase progettuale sia con i conservatori museali che con i responsabili delle attività educative, contribuendo ad arricchire il dialogo serrato e costante con gli operatori coinvolti anche attraverso la promozione e la divulgazione di incontri formativi specifici.
L'esplorazione tattile guidata delle opere rappresenta l'approccio didattico-metodologico più apprezzato dal non vedente per conoscere ed apprendere la storia dell'arte nella sua complessità. Tutto questo lo si può fare grazie a un ambiente di apprendimento che si configura in un momento, molto spesso successivo, di rielaborazione delle tematiche affrontate durante la visita alle collezioni, attraverso un laboratorio didattico che, sebbene sia appositamente realizzato per non vedenti, diviene di fatto un vero luogo di partecipazione aperto a tutti, un'occasione di confronto tra persone con diverse abilità e con culture differenti.
In attesa della ratifica da parte del Parlamento Italiano della Convenzione Quadro del Consiglio d'Europa sul valore dell'eredità culturale per la società (Faro, 27 ottobre 2005), l'Istituto tramite la mostra "VIBE. Voyage Inside a Blind Experience", finanziata dal programma "Europa Creativa 2014-2020" della Comunità Europea, nata con l'obiettivo di creare un modello di mostra d'arte temporanea, replicabile e fruibile con pari interesse sia da vedenti che da persone con disabilità visiva, conferma la sua vocazione "pioneristica" fra le altre numerose realtà similari.
Le dodici riproduzioni tattili delle opere astratte di Josef e Anni Albers e il catalogo in braille in croato, italiano e inglese, realizzate dal Centro di Ricerca e Produzione Materiale Didattico e dal Centro Trascrizioni in Braille dell'Istituto dei Ciechi di Milano, attualmente esposte al MSU - Museo d'Arte Contemporanea di Zagabria fino ad aprile 2019, sono state in mostra a Siena al Museo Santa Maria alla Scala e a Cork alla Glucksman University College, raggiungendo un pubblico di circa 100.000 visitatori in soli sei mesi espositivi (per dettagli, visitare il sito www.vibe-euproject.com).
E proprio, in occasione dell'insediamento del nuovo CDA, il Presidente Rodolfo Masto ha rimarcato la necessità di porre la giusta attenzione alla ricerca e alla produzione di materiale tiflodidattico, in un'ottica di rete e di condivisione con altri enti, che possa quindi produrre i migliori risultati.
A partire dall'anno venturo, la costituenda Fondazione sarà impegnata in prima linea nelle celebrazioni del 180° della nascita dell'Istituto dei Ciechi di Milano attraverso la programmazione di eventi e convegni istituzionali.
Oggi, la Fondazione continua il suo percorso di apertura verso l'arte contemporanea e la didattica inclusiva, con nuovi progetti piloti all'orizzonte: il primo, con l'Archivio Antonio Scaccabarrozzi, inaugurato al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone con la presentazione di una tavola tattile della serie Prevalenze.
Tre presenze, Tre assenze, che sperimenta fra l'altro un percorso audio multimediale sulla biografia dell'artista; il secondo, con il Museo Didattico della Seta di Como, una storia spesso dimenticata - quella della bachicoltura lombarda - che si intreccia con il tessuto caritevole della Milano di fine Ottocento.