Numero 2 del 2019
Titolo: BRAILLE E ACCESSO AI BENI CULTURALI- La XII Giornata Nazionale del Braille
Autore: Nicola Stilla
Articolo:
L'eliografia, il fonografo, il tubo catodico, il codice morse, il fiammifero a sfregamento... che cosa hanno in comune queste invenzioni del XIX secolo? In primo luogo, il fatto che non sono più propriamente "in voga" ed anzi, sono state soppiantate da sistemi con i quali condividono soltanto le stesse finalità. Oggi le persone hanno la medesima necessità di ricorrere di tanto in tanto a piccoli fuocherelli, la stessa che avevano duecento anni fa, ma pochi nostalgici ricorrono alla scatola di cerini per accendersi una sigaretta. Analogamente, se un amico mi inviasse un'informazione in codice morse, gli consiglierei calorosamente di optare per un più pratico messaggio whatsapp. Restano le necessità, ma cambiano i sistemi per soddisfarle.
Ci sono però invenzioni di duecento anni fa che sono nate per soddisfare necessità ancora attuali e che, di fatto, non hanno conosciuto alcuna disfatta tecnologica: basti pensare allo pneumatico o al barattolo con chiusura ermetica, oggetti riprodotti ancora in maniera molto simile a quanto veniva fatto a quei tempi; tant'è che le principali aziende produttrici di questi oggetti portano ancora il nome dei pionieri del settore (pensate agli pneumatici, ad esempio: Dunlop, Goodyear, Pirelli...).
Un'altra invenzione del XIX secolo che porta ancora il nome del suo inventore, e che soprattutto non è per nulla tramontata, è il codice di scrittura e lettura Braille. Da una parte non cambia la necessità delle persone non vedenti di accedere alle informazioni scritte, dall'altra non cambia il metodo attraverso il quale esse possono soddisfare questo bisogno: il Braille.
Ho parlato tante volte dell'attualità e della versatilità del codice Braille, del suo adattarsi alla tecnologia più moderna, delle sue infinite applicazioni nell'ambito dell'informatica, del fatto che oggi io possa interfacciarmi al mio I-phone, al mio I-pad, al mio Pc attraverso un display che traduce in Braille le informazioni scritte, esattamente come accadeva decenni fa attraverso i sei puntini impressi col punteruolo sulla carta; non voglio ribadire qui questi concetti, nella speranza che l'importanza del Braille sia più chiara a tutti grazie all'attività di divulgazione, ormai quasi ventennale, del nostro Club Italiano del Braille.
Consapevole dell'importanza sociale e culturale del Braille, lo fu anche il Legislatore, quando, dodici anni fa, con legge n. 126 del 3 agosto 2007 istituì la Giornata Nazionale del Braille. Fu quella un'importante conquista dell'allora dirigenza dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, un successo che diede un impulso decisivo all'attività del Club, che nei successivi 12 anni si è adoperato per celebrare la ricorrenza nel migliore dei modi, organizzando convegni, momenti di divulgazione ed eventi culturali, anche con il supporto prezioso, anzi decisivo, delle strutture dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Resta un rammarico: il fatto che il Governo Italiano non abbia trovato in questi anni seppur esigue o simboliche risorse economiche per sostenere l'attività del Club, il quale si è finora autofinanziato con l'aiuto degli enti fondatori e dei soci. Un contributo pubblico al Club Italiano del Braille, dunque, resta uno degli obiettivi più importanti da realizzare nell'immediato futuro.
Nel 2019 non ci siamo certo risparmiati per quanto riguarda le iniziative legate alla Giornata Nazionale del Braille! Saranno tantissime, infatti, le iniziative che localmente le strutture dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti hanno messo in campo, due, invece, sono gli eventi di portata nazionale organizzati dal nostro Club. Il primo a Matera, nei giorni 20 e 21 febbraio 2019, con la manifestazione di apertura che si terrà presso l'ex ospedale San Rocco Chiesa del Cristo Flagellato. Il convegno celebrativo si terrà il giorno successivo presso l'Università degli Studi della Basilicata. A Torino, invece, il 1 marzo si terrà un seminario divulgativo-celabrativo presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'educazione - Università di Torino.
I due convegni saranno anche l'occasione per un confronto con esperti del mondo accademico, istituzionale e associativo, dando sempre piena evidenza al fatto che neppure oggi, con l'avvento delle tecnologie digitali, il Braille può dirsi superato: esso mantiene ancora intatta tutta la sua qualità educativa e ha un valore imprescindibile per le persone con disabilità visiva; è qualcosa che appartiene a loro nel profondo.