Numero 4 del 2019
Titolo: Il diritto di sapere cosa stai acquistando
Autore: Redazionale
Articolo:
(da «superando.it» del 13 febbraio 2019)
«Oltre un milione e mezzo di persone cieche e ipovedenti in Italia non hanno accesso alle informazioni contenute sui prodotti di largo consumo: crediamo sia giunto il momento di consentir loro di sapere cosa stanno acquistando e di poter riconoscere facilmente le confezioni una volta portate a casa»: lo hanno detto a Milano gli ideatori dell'Etichetta Lilla, iniziativa che intende unire in modo proficuo il sociale e l'economia, voluta dagli stessi che a suo tempo diedero il via alla Bandiera Lilla, simbolo di promozione e incentivazione del turismo fruibile da parte di tutti
È stata presentata a Milano, durante la manifestazione Olio Officina Festival, l'Etichetta Lilla, nuovo modello di etichetta accessibile a persone cieche e ipovedenti, voluto da Bandiera Lilla - la Cooperativa Sociale già nota per avere creato l'omonimo simbolo di promozione e incentivazione del turismo fruibile da parte di tutti - in collaborazione con l'Uici di Savona (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e alcune aziende del settore olivicolo e vinicolo.
«Alla base di tutto» hanno spiegato per l'occasione Anna Gioria e Roberto Bazzano, ideatori dell'iniziativa «c'è stata la volontà di creare una tipologia di etichetta che sia utile e facilmente leggibile da ciechi e ipovedenti, ma anche facilmente realizzabile e con un basso costo di produzione per invogliare le aziende ad adottarla. Per fare ciò, si è scelto di utilizzare due tecnologie collaudate: la scrittura Braille per le informazioni fondamentali e un Qr code che, una volta inquadrato con la telecamera del proprio cellulare, attiva automaticamente un audio che riporta tutte le informazioni presenti sull'etichetta in un ordine di priorità ben preciso, grazie alle indicazioni fornite dall'Uici di Savona dopo un attento esame. L'Etichetta Lilla, quindi, risulta pratica e non invasiva rispetto all'etichetta originale, diventando appetibile e facilmente adottabile. Inoltre un data base realizzato nel corso dei prossimi mesi e facilmente consultabile permetterà di conoscere dove trovare i prodotti con l'Etichetta Lilla, cosicché negozi, punti vendita, ristoranti ecc., saranno facilmente reperibili da chi vorrà sapere cosa stia acquistando o utilizzando».
Successivamente, Serena Mela, titolare del Frantoio di Sant'Agata di Oneglia (Imperia), ha spiegato le ragioni per cui la propria azienda ha deciso dapprima di partecipare alla sperimentazione dell'Etichetta Lilla e successivamente di adottarla sui propri prodotti. «Il motivo principale» ha dichiarato «è stata la sensibilità personale verso le persone con disabilità visiva, un senso di giustizia che ci spinge a fare qualcosa per aumentare anche di poco la loro autonomia e indipendenza. E naturalmente, così facendo, lavoriamo affinché tutti possano conoscere i nostri prodotti, le loro caratteristiche, la loro qualità e possibilità di utilizzo».
«Con questa nuova iniziativa» ha confermato successivamente Bazzano «proseguiamo sulla linea legata all'accessibilità, avviata con la Bandiera Lilla: unire cioè il sociale e l'economia, facendo sì che gli aspetti etici abbiano anche dei risvolti economici positivi. Il nostro sogno, infatti, è dimostrare che il sociale può fare da supporto all'economia, contribuendo a creare benessere e fornendo nel contempo un servizio prezioso e utile. Anche in questo caso l'Etichetta Lilla si presenta da un lato come una preziosa fonte di autonomia per le persone con disabilità e dall'altro come una forma di promozione per le aziende, finché non sarà talmente diffusa da diventare uno standard di etichetta inclusiva adottata da tutti i produttori di alimentari, di prodotti per l'igiene personale e della casa e così via. Inoltre, andando avanti con la sperimentazione, ci siamo accorti che spesso l'audio viene utilizzato da chiunque, dato che i caratteri con cui sono scritte le etichette spesso non consentono una facile lettura anche a chi non ha problemi di vista!».
«Ci sono oltre un milione e mezzo di persone cieche e ipovedenti in Italia» ha concluso Gioria «che non hanno accesso alle informazioni contenute sui prodotti di largo consumo e crediamo sia giunto il momento di consentir loro di sapere cosa stanno acquistando, di poter riconoscere facilmente le confezioni una volta portate a casa e così via: è anche e soprattutto una questione di giustizia sociale».
Da ricordare, in conclusione, che nelle prossime settimane, dopo che saranno stati affinati gli ultimi dettagli tecnici insieme all'Uici di Savona, le aziende che hanno aderito alla fase sperimentale - vale a dire il citato Frantoio di Sant'Agata di Oneglia (Imperia), i Viticoltori Ingauni di Ortovero (Savona) e la Casa Vinicola Carlo Grosso e Figli di Montaldeo (Alessandria) - adotteranno l'Etichetta Lilla su alcuni dei loro prodotti. (S.B.)