Numero 1m del 2001
Titolo: Una donna, tante donne
Autore: Rosaria Benvenuto
Articolo:
In una delle più prestigiose sale per conferenze della città, qual'è ritenuta l'aula magna del convitto nazionale Mario Pagano, Mena Mascia, che molti di voi conoscono, ha presentato il suo nuovo libro: "Storie domestiche".
Dopo il saluto del sindaco della città, dell'assessore alla cultura della provincia e del segretario regionale della Cgil che le hanno dato il saluto e si sono compiaciuti con lei per questa sua nuova opera, è seguita la piacevole relazione densa di significato della responsabile del coordinamento donne che ha tratteggiato l'impegno di Mena nel sindacato e fra la gente, oltre all'analisi strutturale del testo, un lavoro tecnico prettamente letterario di critica, magistralmente illustrato da una professoressa del liceo scientifico di Boiano.
Dopo la presentazione dell'editore, ad un certo punto e senza che nessuno se l'aspettasse, nella sala gremita di folla si sono abbassate le luci sul palco ed una voce dolcissima ha dato inizio alla lettura di uno scritto inedito regalato dall'autrice tempo fa al coordinamento donne Spi Cgil per essere incluso in un cd rom attinente alla condizione delle donne nella società che cambia. Una donna che parla di tante donne, Mena Mascia, che condensa in un libro decenni di vita vissuta, affidando ad una nipotina sedicenne il compito di conservare la memoria di ogni storia a beneficio di chi verrà anche dopo di lei; una donna che parla delle altre con il rispetto che si deve ad ognuna, pur non tacendo di nessuna problemi, modi di pensare, disagi inespressi, benché vissuti. Questo in estrema sintesi il libro che personalmente ho avuto il piacere di gustare in itinere.
Sì, perché essendo io un'amica di Mena, ho avuto la fortuna di leggere questo libro fresco ed immediato ancora prima che venisse dato alle stampe, ed ora che ha visto la luce, ho sentito il dovere d'informare la stampa associativa di questa iniziativa, grazie alla quale oggi abbiamo vissuto momenti di autentico orgoglio per essere amici di una scrittrice che si considera ed è una di noi, a dispetto di chi la vorrebbe diversa.