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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 1m del 2001

Titolo: Inserimento degli alunni non vedenti nelle scuole comuni di ogni ordine e grado

Autore: Antonino Zanghì


Articolo:
Quando più soggetti operanti nella stessa regione, perseguono finalità identiche, come ad esempio la consulenza del tiflologo agli insegnanti di sostegno e curriculari delle classi che integrano alunni con disabilità visive, gli interventi assistenziali nei confronti di tali alunni, al fine di facilitarne l'inserimento nelle scuole comuni di ogni ordine e grado, nonché la loro integrazione sociale, la fornitura ai predetti alunni del materiale didattico indispensabile per lo studio delle varie discipline, il rischio di dannosi constrasti, di invasioni di campo ed altri inconvenienti, non può escludersi, ma anzi occorre considerarlo possibile.
E' il caso dell'Abruzzo dove le Sezioni provinciali dell'Unione Italiana Ciechi di L'Aquila, Teramo e Pescara, in virtù di convenzioni stipulate con le province competenti per l'attuazione della L. r. 32-97 provvedono all'assistenza scolastica e domiciliare in favore degli alunni non vedenti inseriti nella scuola comune di ogni ordine e grado, alla fornitura agli stessi dei libri trascritti in braille nonché di altro materiale didattico, alla consulenza tiflodidattica, mediante un proprio tiflologo di fiducia, alle scuole, agli insegnanti di sostegno, alle famiglie. Lo stesso dicasi per la Sezione provinciale di Chieti la quale in forza della convenzione stipulata con l'amministrazione provinciale si prefigge il conseguimento degli stessi obiettivi avvalendosi, però, della consulenza di un altro tiflologo.
Nella stessa regione, accanto alle Sezioni provinciali dell'Unione Italiana Ciechi opera, con finalità analoghe, il "Centro tiflodidattico di Chieti" costituito da circa due anni per il supporto all'inserimento scolastico e all'integrazione sociale degli alunni con disabilità visive. L'attività del Centro in questione è coordinata da un organismo di recente nomina, costituito dal rappresentante dell'Unione Italiana Ciechi, della Biblioteca Regina Margherita di Monza, del Libro parlato, dell'Irifor, della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro-Ciechi, del Centro Regionale di Trascrizione Braille di Teramo e dallo stesso tiflologo di cui si serve, per la consulenza, la Sezione provinciale di Chieti.
Fino ad oggi, a quanto è dato conoscere, l'attività svolta nella Regione dal Centro tiflodidattico in argomento non ha conseguito i risultati sperati, poiché l'azione svolta nel settore scolastico dalle Sezioni provinciali, diretta al raggiungimento degli stessi scopi, ne ha costituito obiettivamente un freno, in quanto le predette Sezioni non intendono perdere il monopolio in materia. Questa situazione assai incresciosa, frastorna gli insegnanti di sostegno, le famiglie degli alunni e i dirigenti scolastici, i quali non sanno bene a chi rivolgersi per risolvere i problemi che possono insorgere nell'inserimento scolastico degli alunni con disabilità visive; in sostanza restano sempre nel dubbio se chiedere l'intervento del Centro tiflodidattico di Chieti o quello delle Sezioni provinciali dell'Unione Italiana Ciechi competenti che effettuano la consulenza a famiglie e docenti degli alunni che frequentano le scuole ubicate nel loro territorio.
Per ovviare agli inconvenienti sopra evidenziati, a mio avviso, l'Unità territoriale di Coordinamento sopra indicata dovrebbe assumere il compito di coordinare le funzioni svolte nella regione dai vari soggetti a supporto dell'inserimento degli alunni non vedenti nelle scuole comuni di ogni ordine e grado, al fine di assicurare uniformità d'indirizzo nel raggiungimento degli scopi prefissi, anche perché il Consiglio regionale dell'Unione Italiana Ciechi, al quale sarebbe stato più razionale attribuire la funzione di sovrintendere al coordinamento delle strutture operanti in ambito regionale nel settore dell'inserimento scolastico e dell'integrazione sociale degli alunni non vedenti, allo stato viene totalmente ignorato.



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