Numero 6 del 2017
Titolo: MUSICA- Ma che musica maestro
Autore: Carmen Morrone
Articolo:
La musica è una forma d'arte totalmente accessibile ai non vedenti, eppure impararla, leggerla e scriverla e di conseguenza suonare uno strumento musicale è, per le persone con disabilità visiva, una vera e propria impresa. Studiare musica non è solo questione di orecchio, occorre leggere pagine e pagine di spartiti e suonarli molte e molte volte. La predisposizione accelera i passaggi, promuove uno stile, ma il nocciolo della questione rimane lo studio della musica sulla carta. E qui stanno i maggiori problemi che rendono complicato l'apprendimento. Il pentagramma Braille o tattile, come si dirà più avanti, non è funzionale. Per questo sono sempre meno le persone con disabilità visiva che affrontano questo tipo di studio. Per invertire questa tendenza ci sono alcune innovazioni tecnologiche che hanno attinto all'esperienza di musicisti ipo e non vedenti per creare sistemi standardizzati per rendere accessibile lo studio della musica. L'ultimo in ordine di tempo è quello ideato da Antonino Cotroneo, diplomato in pianoforte e studente di ingegneria informatica al Politecnico di Milano. "Non ho creato degli strumenti, piuttosto ho utilizzato quanto già c'era cercando di trarne il migliore utilizzo possibile. È un processo che permette di creare partiture personalizzate su esigenze del singolo", dice Cotroneo. Questo processo presuppone un software di video scrittura musicale (che esiste da diversi anni) e della musica libera da copyrigth. "Ho unito le mie competenze, quella musicale da musicista ipovedente e quella da conoscitore del settore informatico. E ho aggiunto la mia esperienza d'insegnante di musica", precisa. "Molti conoscono il software musicale nelle sue funzioni base, pochi arrivano alle sue potenzialità avanzate che richiedono informazioni e nozioni di informatica di un certo livello" continua Cotroneo. "Io le ho potute approfondire per interesse personale e per motivi didattici". L'innovazione di Cotroneo nasce dall'esperienza di insegnante. "Qualche anno fa, una mia allieva iniziava a diventare fortemente ipovedente" racconta. "Come prima strategia i genitori presero a ingrandire gli spartiti su fogli A3. Le chiamavamo: lenzuolate. Ovviamente erano poco gestibili. Allora ho cominciato a "spremere" sempre di più il sistema di video scrittura musicale arrivando ad avere gli spartiti in formato A4. C'erano molte più pagine rispetto a uno spartito tradizionale, ma almeno il formato era funzionale". "Ora il mio obiettivo - continua Cotroneo - è quello di promuovere questo sistema a livello di Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Mi piacerebbe che questo sistema fosse adottato dalle sezioni dell'Unione. In questo modo chi ha bisogno va nella sede più vicina e utilizza il software senza che sia necessario acquistarlo, anche se tutto il kit non supera i mille euro e può essere utilizzato per diversi anni. Per insegnare l'utilizzo del software, l'Unione potrebbe fare degli incontri oppure dei veri e propri corsi anche per gli insegnanti di musica che potrebbero utilizzare il software con i loro allievi con disabilità visiva". Antonino si è diplomato in pianoforte al Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria, ha avuto anche un'intensa attività concertistica. "Per via della mia ipovisione in continua progressione, facevo sempre più fatica a leggere sul pentagramma, dovevo avvicinarmi ma così facendo non potevo più toccare la tastiera del piano in maniera corretta. Passai anch'io alle "lenzuolate" di fogli stampati che, come si è detto, non erano una soluzione. Così presi a imparare a memoria i brani. Una tecnica che imparai sostenuto dalla mia insegnante di musica che incontrai all'età di 12 anni e che mi aiutò a diplomarmi a pieni voti e a iniziare l'attività concertistica. A differenza di molti altri insegnati che avevano sconsigliato me e i miei genitori di continuare a studiare musica in considerazione del peggioramento della mia vista". Un incontro fortunato e casuale.
"Assistiamo a un declino degli studi musicali in Italia più che nel resto del mondo anche se gli educatori ne riconoscono le valenze educative, formative ed umane, per tutti, bambini e adolescenti", afferma Antonio Quatraro, presidente del Consiglio regionale toscano e coordinatore della Commissione nazionale Studi musicali dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. "In questa tendenza, il dato negativo riguarda anche le persone con disabilità visiva. Saranno non più di 50 gli studenti di musica ipo e non vedenti", aggiunge Quatraro. Per fortuna le nuove tecnologie informatiche, applicate agli studi musicali dei ciechi, hanno aperto davvero prospettive impensabili fino a qualche decennio fa. Prendendo spunto e slancio da tali nuove opportunità, IRIFOR Firenze nel corso degli ultimi anni ha portato avanti due progetti: "Restituire la musica ai ciechi", cofinanziato da Banca della Comunicazione e "MUS4VIP" (studi musicali per persone con disabilità visiva). "Restituire la musica ai ciechi" ha coinvolto una decina di ragazzi toscani, che avevano già un insegnante di musica e che conoscevano il Braille letterario. I partecipanti al progetto hanno seguito lezioni e hanno avuto la supervisione a domicilio da parte di un'équipe formata da esperti vedenti. Grazie a questa consulenza interattiva anche a distanza è stato possibile produrre spartiti in Braille con difficoltà graduate utilizzando le nuove tecnologie specifiche", spiega Quatraro.
"MUS4VIP" è un progetto europeo iniziato a novembre 2012 e terminato nel 2015, in partenariato con scuole e università di Francia, Gran Bretagna, Polonia e Italia. Per l'Italia il partenariato è composto dal Conservatorio Pollini di Padova che coordina il progetto e con Arca Progetti di Verona, società specializzata in progettazione e realizzazione di software accessibile. Il progetto sviluppa i risultati di iniziative precedenti come progetti Europei e il programma BME2 sviluppato da Arca Progetti Verona con il contributo della Biblioteca dei Ciechi di Monza. Antonio Quatraro illustra l'obiettivo di MUS4VIP. "La pagina musicale in Braille è come una città con pochi segnali e un sacco di muri bianchi. La rappresentazione tattile della musica non riesce a visualizzare le caratteristiche delle note, se sono basse, alte e così via. I segni che accompagnano le note sono affiancati e questo impedisce una lettura corretta del brano. Il nostro progetto l'ha arricchita con tutte le informazioni che riguardano ogni elemento musicale, come le pause o la diteggiatura. Prima, era come trovarsi in un labirinto; ora, si può trovare sempre la propria strada". Il software codifica tutti gli aspetti dello spartito in formato digitale nel cosiddetto Braille Music Markup Language o BMML. "Per leggere i file in BMML basta avere il Braille Music Reader, un altro programma creato ad hoc che è possibile scaricare. Il Braille Music Reader dapprima descrive vocalmente gli elementi musicali, dalle note ai cambi di ritmo. Si può scegliere una lettura semplificata dello spartito adatta ai principianti e una lettura di tipo avanzata che legge ogni segno musicale. Il Braille Music Reader suona la musica mentre il non vedente la legge sul computer. In più consente la stampa dello spartito e questo permette al musicista con disabilità visive di appuntare annotazioni come le pause o i commenti interpretativi, proprio come fa qualunque altro musicista; permette anche di analizzare lo spartito selettivamente, ad esempio suonando con la sola mano sinistra o un singolo accordo; chi ha una barra Braille, inoltre, può leggere qualsiasi parte dello spartito "arricchito" con il tatto. Il progetto ha creato un portale attraverso cui è possibile accedere a un archivio di musica Braille alimentato da ogni utente". Il progetto ha quindi realizzato unità didattiche interattive per principianti che conoscano solo il Braille letterario; un corso di teoria musicale multimediale con particolari accorgimenti per studenti non vedenti. È stata elaborata una guida multimediale per insegnanti vedenti, per metterli in condizione di essere di aiuto allo studente non vedente e un forum per scambio di idee e di materiali. "Questo progetto ha creato un'automobile, ora occorre formare gli autisti. Per questo uno dei passi successivi è rappresentato dalla lodevolissima iniziativa di IRIFOR Centrale di stanziare una somma importante per dare borse di studio allo scopo di favorire gli studi musicali dei giovani con disabilità visiva, in Conservatori e Accademie", afferma Quatraro, che conclude: "È davvero impensabile che si perda questa tradizione di studio della musica. Anzi occorre dire che vivendo in un mondo in cui la tecnologia è entrata a far parte grandemente della nostra quotidianità, non possiamo rimanere in questa situazione di stallo. Lo studio della musica deve diventare accessibile".