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Corriere dei Ciechi

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Numero 6 del 2017

Titolo: ITALIA- Centro Polifunzionale: facciamo il punto

Autore: Claudio Cassinelli


Articolo:
Come tutti i lettori de "Il Corriere dei Ciechi" sanno, la Federazione delle Istituzioni pro Ciechi è stata incaricata dallo Stato, con la Legge n. 278 del 2005, di realizzare un "Centro polifunzionale sperimentale di alta specializzazione per la ricerca tesa all'integrazione sociale e scolastica dei ciechi pluriminorati". Forse non tutti sanno che la Federazione ha anche ricevuto subito due terzi del finanziamento stanziato dalla legge: cinque milioni di euro.
Nel 2014, con l'entrata nel Consiglio di Amministrazione della Federazione di Mario Barbuto, nuovo presidente dell'UICI, si pone il problema di avviare finalmente la realizzazione del Centro. Sono infatti risultati infruttuosi i tentativi di ottenere dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio i permessi urbanistici necessari a utilizzare, per realizzare il Centro, il terreno agricolo di Casal Lumbroso, di proprietà dell'Unione e posto al di fuori del Grande raccordo anulare di Roma.
Si comincia pertanto a pensare ad una alternativa. La soluzione più immediata è sembrata, al Consiglio della Federazione, quella di chiedere all'Istituto Sant'Alessio l'utilizzazione di una parte della propria sede nell'edificio di Via Odescalchi. Così, già nel luglio del 2014, la Federazione presenta al Ministero dell'Interno, incaricato di sorvegliare la realizzazione del Centro e l'impiego dei finanziamenti, un protocollo d'intesa con l'Istituto Sant'Alessio, uno studio di fattibilità architettonica e delle "linee guida" che iniziano a descrivere la struttura e le attività previste per il Centro. Il Ministero dell'Interno respinge immediatamente questa soluzione e solo nel febbraio del 2015 (sic!) comunica che il Centro deve essere realizzato in un immobile di proprietà della Federazione.
Intanto la Federazione ha provveduto alla costituzione e insediamento, avvenuto con atto notarile il 26 novembre 2014, del Comitato di Coordinamento, previsto dal comma 2 dell'art. 1 della Legge 278/2005, composto dai rappresentanti della Federazione, dell'Unione, della FAND, della FISH e della Regione Lazio.
La Federazione ha nel frattempo affidato all'architetto Innocenzo Fenici, divenuto poi Segretario della Federazione stessa e al sottoscritto, quale Consigliere di amministrazione, la ricerca di un immobile da acquistare; quindi nel marzo 2015 presenta al Ministero la proposta di partecipare all'asta giudiziaria per l'acquisto di un immobile sito a Roma in via Pollio. La richiesta viene autorizzata e la Federazione il 28 maggio diviene proprietaria di un edificio ubicato nel quartiere Casal Bertone, zona residenziale, commerciale e direzionale.
Via Pollio è un viale alberato ove transita la linea di trasporto pubblico urbano n. 545. L'immobile è un fabbricato ex industriale da cielo a terra, con struttura portante in cemento armato, composto da tre piani tra loro comunicanti a mezzo di scala interna, ascensore e montacarichi. La superficie coperta totale è di 4.495 mq. La proprietà comprende due aree scoperte annesse: il piazzale di accesso principale, ad uso parcheggio, di 1.285 mq. e un'area verde, con accesso posteriore, di 520 mq. Al piano primo è presente un terrazzo praticabile di mq 315. La struttura era in precedenza destinata a centro commerciale e riparazione motociclette.
Lo studio di fattibilità prevede la ristrutturazione e nuova destinazione dei vari piani:
piano terra (mq 1670 - rialzato di 150 cm. rispetto al piazzale e già dotato di scivoli di accesso): accoglienza, ambulatori pluridisabili, sala conferenze, nonché laboratorio produzione materiale didattico e libri tattili e uffici;
piano seminterrato (mq 1670): palestra, sala terapia e vasca terapeutica, magazzino, parcheggio coperto e locali tecnici;
primo piano (mq 1.155 + terrazza): zona di ospitalità tipo foresteria;
sopraelevazione: centro diurno semiresidenziale.
È presente inoltre un ulteriore manufatto di 64 mq, dotato di accesso autonomo dal piazzale, che lo studio di fattibilità prevede sia destinato a foresteria.
È importante sottolineare che la collocazione nella stessa sede del Centro polifunzionale ed anche del laboratorio della Federazione - come era previsto nel progetto originario di Casal Lumbroso - consentirà ai giovani pluridisabili, compatibilmente con i propri handicap, di compiere una esperienza di lavoro, anche manuale, in alcune lavorazioni semplici e non pericolose che i laboratori della Federazione svolgono per la produzione di sussidi tiflodidattici e libri tattili.
L'acquisto dell'immobile ha comportato una spesa complessiva di circa 3 milioni e ottocentomila euro, che la Federazione ha finanziato per circa tre milioni con i fondi della Legge n. 278/2005, riferiti a circa il 78% della proprietà destinata al Centro polifunzionale, e con fondi propri per la parte rimanente, destinata a propri uffici e laboratorio.
Il 12 ottobre 2016 si inaugurava in Via Pollio la nuova sede degli uffici e del laboratorio della Federazione, che ha così messo a reddito gli appartamenti di Gregorio VII, già sede della propria amministrazione e ha dismesso l'oneroso affitto del laboratorio di via Mirri.
A questo punto la Federazione, avendo impiegato nell'acquisto dell'immobile circa la metà dei finanziamenti di cui dispone per la realizzazione del Centro, chiede al Ministero dell'Interno, che venga erogato il finanziamento residuo stanziato dalla Legge n. 278/2005, ulteriori due milioni e mezzo, per dar corso alla ristrutturazione dell'edificio e alla realizzazione del Centro.
Nel frattempo il Consiglio della Federazione aveva affiancato al Consigliere Cassinelli, incaricato del progetto, un gruppo di lavoro costituito dal proprio Segretario arch. Innocenzo Fenici, dalla consulente dott.ssa Ester Delpino, con la collaborazione di tecnici messi a disposizione dagli Istituti Sant'Alessio di Roma, Serafico di Assisi e Chiossone di Genova.
La discussione e l'elaborazione nel merito delle linee guida del Centro Polifunzionale si sviluppa nelle riunioni del Consiglio di Amministrazione della Federazione e del Comitato di Coordinamento di cui alla Legge n. 278/2005. Si tiene (il 28 aprile 2016) una specifica consultazione tra la Commissione pluridisabilità della Direzione Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e amministratori e tecnici della Federazione.
Il Consigliere Claudio Cassinelli, insieme all'arch. Innocenzo Fenici e alla dott.ssa Ester Delpino, effettuano una serie di visite e consultazioni presso i principali centri di assistenza per disabili visivi portatori di altre disabilità, realizzati da enti e istituti appartenenti, ed anche esterni, alla Federazione, con la presenza di amministratori, dirigenti e operatori, in merito alla loro esperienza e alla realizzazione del nuovo Centro Polifunzionale a Roma.
Viene realizzato un incontro seminariale tecnico-scientifico nell'intera giornata del 25 gennaio 2017, con numerose relazioni che hanno trattato gli aspetti medici, psicologici e sociali relativi ai disabili visivi pluridisabili, nonché le materie relative alle normative di riferimento e alle esperienze di gestione delle strutture e dei servizi più significativi a livello nazionale; incontro al quale hanno partecipato i membri del Consiglio di Amministrazione della Federazione, i membri del Comitato di Coordinamento di cui alla Legge n. 278/2005 e membri della Direzione Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Da questo complesso di consultazioni emergono alcune indicazioni che si sintetizzano come segue:
Questione sanitaria
Il Centro polifunzionale, che è istituito da una legge che non ne specifica dettagliatamente i contenuti, deve comunque operare all'interno della normativa autorizzativa e di erogazione di prestazioni a soggetti colpiti da pluridisabilità, e deve, pertanto e inevitabilmente, fare riferimento al comparto sanitario. Si esclude che ciò significhi medicalizzare le attività, ma piuttosto ispirarsi ad una concezione integrata e complessiva del benessere della persona, intesa sotto tutti i profili, compresi quelli sociali, dell'istruzione e del lavoro.
Analisi del fabbisogno, studio di fattibilità e piano strategico
Al fine di pervenire alla più esatta progettazione è emersa la necessità di una ricognizione, quanto più definita possibile, del bisogno rappresentato dai disabili visivi pluridisabili, in rapporto alle risposte esistenti a livello metropolitano, regionale e nazionale. Inoltre è necessaria la elaborazione di uno studio di fattibilità gestionale che individui le risorse attivabili e le modalità organizzative, di un piano strategico che individui le priorità e la successione delle realizzazioni nel tempo.
Ricerca
Riguardo al tema della ricerca e dell'alta specializzazione, che sono temi e obiettivi posti dalla legge istitutiva, il Centro polifunzionale dovrà cercare i collegamenti e le collaborazioni con le strutture accademiche e i centri studi, con gli enti che svolgono ricerche e quelli istituzionalmente preposti, a livello nazionale e internazionale, per partecipare alla presentazione di progetti di ricerca finanziati dai competenti enti e istituzioni.
Comitato scientifico
Si è rilevata la necessità di definire un Comitato scientifico di riferimento di alto livello che possa rappresentare anche il supporto per la formulazione di ipotesi e di strategie di ricerca, nonché per l'individuazione di collaborazioni istituzionali, operative e scientifiche.
Rete
Si è ribadito il ruolo di collaborazione e supporto che il Centro polifunzionale dovrà svolgere con le strutture e i centri del territorio a partire da quelli aderenti alla Federazione.
Residenzialità - foresteria
Si è confermata l'ipotesi che la funzione residenziale del Centro polifunzionale sia svolta tramite un servizio di foresteria per cicli brevi di ospitalità. Tale servizio avrà quindi caratteristiche e autorizzazione sociale, con l'approntamento di piccoli nuclei residenziali ove la persona disabile, soprattutto ed in particolare minorenne, possa essere ospitata con la presenza costante di almeno un famigliare. La remunerazione delle prestazioni, di tipo valutativo e operativo, svolte durante il periodo di soggiorno, potranno essere a carico dell'Asl competente per territorio.
Prevenzione - età precoci
Si è riscontrata la necessità che il Centro polifunzionale operi in rapporto alle esigenze di prevenzione precoce delle pluridisabilità e soprattutto delle conseguenze sul piano dello sviluppo e crescita del bambino. Tale scelta appare opportuna soprattutto in ragione della collocazione del Centro polifunzionale nel territorio urbano di una grande metropoli, dove si trovano strutture e servizi per altre disabilità e soprattutto dove si concentrano anche grandi ospedali ai quali affluiscono casi critici e nascite soprattutto dal Meridione. Il centro potrà offrire consulenza e supporto ai centri-nascita ospedalieri, in particolare nei casi di grandi prematurità e gravi handicap. Inoltre potrà collaborare con i centri specialistici per altre tipologie di disabilità, tenuto conto che la disabilità visiva non sempre rappresenta l'handicap maggiore e che sovente tale aspetto è ignorato o sottovalutato dai centri di altre specializzazioni.
Laboratorio di produzione del materiale tiflodidattico
Si è ribadito il punto di forza del Centro polifunzionale rappresentato dalla coesistenza nella stessa sede del laboratorio di produzione del materiale tiflodidattico della Federazione. Presso tale laboratorio potranno fare esperienza di lavoro protetto alcuni soggetti pluridisabili per lavorazioni semplici e non pericolose. Altresì è emerso che il laboratorio della Federazione potrà trarre stimolo da tale collaborazione per approntare materiale specificamente destinato a soggetti disabili visivi con minorazioni aggiuntive.
Tecnologie
Si è sottolineata la necessità che il Centro polifunzionale rivolga molta attenzione alle nuove tecnologie e a quelle informatiche in particolare collegando questo argomento alle collaborazioni con gli istituti di ricerca e ai relativi progetti di ricerca.
Formazione operatori
Si è confermato il ruolo di formazione e aggiornamento che il Centro polifunzionale potrà proporsi di svolgere anche a supporto dei centri e dei servizi del territorio, ospitando studenti e operatori in servizio, che eventualmente potranno usufruire del servizio di foresteria.

Il Centro Polifunzionale è pertanto delineato nelle proprie funzioni e nella struttura edilizia. La Federazione deve ora dare impulso all'ulteriore corso del progetto provvedendo a realizzare la ristrutturazione dell'edificio, per la parte attuabile con le risorse finanziarie di cui dispone, rendendola comunque funzionante e funzionale.
Occorre avere comunque la consapevolezza che le procedure di affidamento della progettazione definitiva e dell'esecuzione dei lavori saranno lunghe e complesse, dovendo la Federazione applicare le norme del codice degli appalti pubblici, in quanto impiega finanziamenti dello Stato.





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