Numero 1 del 2017
Titolo: PROCIECHI- Inaugurata la nuova sede della Federazione Pro Ciechi
Autore: Alfredo Sensales
Articolo:
Più spazio alla creatività di ciechi e ipovedenti. La Federazione nazionale delle Istituzioni pro ciechi (Onlus) ha inaugurato a Roma la sua nuova sede nella quale si è trasferito anche il Centro di produzione del libro e del materiale tiflodidattico che intende formare una Biblioteca nazionale permanente di libri tattili per la prima infanzia. Negli ampi locali dell'edificio di via Alberto Pollio ancora da ristrutturare, è prevista la realizzazione del Centro polifunzionale sperimentale di alta specializzazione per la ricerca tesa all'integrazione sociale e scolastica dei ciechi pluriminorati-
La nuova sede della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi è nella zona orientale di Roma al n. 10 di via Alberto Pollio, la strada che collega via di Portonaccio, urbanizzata sul finire dell'Ottocento quale raccordo militare delle vie consolari, con il quartiere di Casal Bertone, delimitato in quegli stessi anni dai tracciati ferroviari Roma-Ancona, Roma-Tivoli e Roma-Orte. L'edificio di via Pollio è raggiungibile con la metropolitana sia dalla fermata Arco di Travertino della linea A, che è vicina al capolinea dell'autobus 409 e a un parcheggio coperto multipiano, sia dalla fermata Tiburtina della linea B, che serve la stazione dei pullman nazionali e internazionali e la stazione ferroviaria, principale snodo romano dell'alta velocità, felice esempio di architettura bioclimatica dedicato nel 2011 al conte di Cavour. La nuova sede è stata inaugurata dall'Assemblea federale, alla presenza dei componenti il Consiglio di amministrazione, del Segretario generale, dei dipendenti, dei rappresentanti di tutte le istituzioni federate e di numerose autorità politiche e civili. L'immobile, già adibito a magazzino di motori e pezzi di ricambio, era stato acquistato dalla Federazione pro Ciechi nel 2015. In quello stesso anno, la Federazione aveva iniziato a trasferire i propri uffici e i macchinari del Centro di produzione del libro e del materiale tiflodidattico al piano terra, la cui superficie è pari a meno di un quarto di quella totale. "Nel Centro di produzione del libro e del materiale tiflodidattico", dice Lucio Zito, responsabile dell'Information technology della Federazione pro Ciechi, "gli addetti ai lavori integrano tecnologie antiche e moderne, conservano e collezionano pubblicazioni tattili, bozzetti e prototipi e coinvolgono scuole, insegnanti e studenti, con l'intento di formare una vera e propria Biblioteca nazionale permanente di libri tattili per la prima infanzia". Il Centro produce libri tattili illustrati simili a quelli per bambini, che le persone cieche e ipovedenti possono leggere con le mani e con le orecchie, avvalendosi anche di percezioni uditive, come i differenti suoni della trama e dell'ordito delle stoffe. Questi libri fanno parte della rassegna "A spasso con le dita", finanziata dalla Fondazione Enel cuore, che dal 2010 promuove la conoscenza e la diffusione del libro tattile su tutto il territorio italiano, per favorire forme di percezione altre da quella visiva. La rassegna, che ora è diventata itinerante, include il progetto speciale "Punti di vista", iniziato con le mostre Frida Kahlo (2014) e Matisse. Arabesque (2015) e prosegue nel Palazzo delle esposizioni sino al 26 febbraio 2017, con la mostra "Sensi unici", a cura del Laboratorio d'arte, in collaborazione con la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi Onlus. Nella mostra, il Laboratorio d'arte richiama, tra le altre, la lezione dei Prelibri di Bruno Munari per bambini da zero a tre anni: dodici libriccini double face di dieci centimetri quadrati, in carta, cartoncino, legno, panno, spugna, friselina, plastica trasparente, rigida e morbida, rilegati ciascuno in maniera differente, ma contenuti tutti nelle piccole tasche interne di una confezione. In particolare, con i tre prelibri realizzati in materiali plastici o polimeri, Munari semplifica la sua capacità di rendere cinetica la plastica, svuotandola, alleggerendola, dilatandola, prolungandola, ribaltandola, compenetrandola. Il Laboratorio d'arte contribuisce in questo modo al "Network per l'inclusione", che accomuna l'Istituto "Serafico" per sordomuti e ciechi di Assisi, l'Istituto dei Ciechi "Francesco Cavazza" di Bologna, l'Istituto "David Chiossone" di Genova, l'Istituto dei Ciechi di Milano, l'Istituto regionale Sant'Alessio di Roma e l'Istituto regionale "Cecilia de Rittmeyer" di Trieste, ma anche l'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico "La 3 Nostra Famiglia" di Bosisio Parini, la Lega del Filo d'Oro e la Fondazione "Robert Hollman" di Padova. Il network trae nuova linfa dal progetto di fattibilità dell'architetto Innocenzo Fenici, Segretario generale della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi che prevede la ristrutturazione dei 3.331,80 mq. dell'immobile di via Alberto Pollio ancora vuoti e la loro destinazione a sede del Centro polifunzionale sperimentale di alta specializzazione per la ricerca tesa all'integrazione sociale e scolastica dei ciechi pluriminorati. Queste le funzioni che la Legge 278 del 28 dicembre 2005 attribuisce al Centro: la polifunzionalità, che intende prevenire, riabilitare e assistere singole persone o piccoli gruppi in ambulatorio, a domicilio, nelle scuole e nelle aziende, e in sede, a ciclo diurno e continuativo; la sperimentalità, volta a combinare metodologie consolidate o innovative, specialisti e addetti ai lavori, nell'ambito di un processo articolato a livello centrale e territoriale; l'alta specializzazione, che porrà a sistema le istituzioni presenti nel territorio, trasformandole in rete, per formare operatori e acquisire competenze, senza sovrapposizioni, né duplicazioni; la ricerca, finalizzata a catalogare, archiviare e comparare i dati tratti dalle attività quotidiane delle istituzioni federate, sintetizzandole in protocolli che codificheranno diverse casistiche e tipologie; l'integrazione sociale e scolastica, soprattutto della prima e seconda infanzia, che collegherà genitori e istituzioni educative. È questa una delle possibili risposte alla crescita del numero dei neonati prematuri salvati dalle nuove conquiste della medicina, ma segnati purtroppo da patologie e disabilità plurime, come documentato dall'Organizzazione mondiale della sanità. Le famiglie che in passato, per povertà, ignoranza o immotivata vergogna, tenevano al riparo delle mura domestiche le persone disabili, pensando forse di proteggerle, hanno infatti imparato a sostenerne capacità, impegni e sforzi con accompagnatori, educatori e fisioterapisti, avvalendosi del diritto di rivolgersi a strutture sanitarie pubbliche e private. Questi programmi si collegano alla Convenzione dell'Organizzazione delle nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità, ai progetti internazionali I read with my hands e Typhlo & Tactus e al sistema Cad-Cam, Computer Aided Manifacturing, con le sue applicazioni. La loro interlocutrice principe è l'Unione europea. 4 La sfida è ardua, ma grazie anche alla sua nuova sede, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi l'affronta con realismo; sino in fondo.