Numero 1 del 2017
Titolo: FACCIAMOCI VEDERE- Facciamoci vedere. Dall'intuizione all'inclusione
Autore: Carmen Morrone
Articolo:
All'Istituto dei Ciechi di Milano in mostra un viaggio lungo quasi un secolo
Oltre 24 stand che per tre giorni, dal 13 al 15 dicembre a Milano, all'Istituto dei Ciechi, hanno mostrato lo stato dell'arte in tema di autonomia e inclusione delle persone ipo e non vedenti.
La mostra "Facciamoci vedere. Dall'intuizione all'inclusione" ha offerto un itinerario dove il visitatore è stato condotto fra buone prassi e prototipi, fra alfabeto braille e stampanti 3d, arrivando al nuovo mondo delle App e alla nuova frontiera delle protesi oculari. La mostra ha avuto i suoi hastag, #sfiora, #esplora, #ama, che ci aiuteranno a raccontare l'esposizione.
#sfiora
Proprio all'inizio del percorso incontravi lo stand della Sicilia, dove un ragazzone alto, albino, vestito di tutto punto, vinceva ogni volta la sua timidezza e si metteva a spiegare le caratteristiche della guida tattile della città di Caltanissetta. Si chiama Eusebio Zocco: "La guida è scritta in nero-braille quella modalità in cui coesistono i puntini in rilievo e le lettere, questo fa sì che la guida sia utilizzabile da tutti". Eusebio sfoglia la guida per cercare le piantine. "Sono in rilievo. I luoghi importanti sono segnalati con riproduzioni tridimensionali", dice illustrando una mappa dove ad esempio la ferrovia è segnalata con rotaie realizzate con sottili bastoncini. La guida è voluminosa: misura 30x30cm, alta almeno 5cm. "Si tratta di un prototipo" specifica Liliana Trischitta del Consiglio regionale UICI della Sicilia. "Lo stiamo portando nelle scuole per verificare la sua efficacia. Possiamo dire che la guida è accolta con curiosità e il bambino non vedente è coinvolto direttamente senza che qualcuno gli racconti quello che ha fra le mani".
In mostra anche uno dei templi di Agrigento. In scala ridotta ma in tutta la sua ruvidezza. "È una delle caratteristiche dei pezzi esposti al Museo del Mediterraneo" spiegano Andrea Bruno e Lorenzo Ruggiero della Stamperia Regionale Braille. "Le opere sono realizzate da artigiani locali che cercano di adoperare gli stessi materiali con cui sono fatti i monumenti reali. Nel caso del tempio della Concordia di Agrigento è stata adoperata una mescola che simula molto bene la pietra dell'originale. In questo modo l'esperienza tattile è molto più ricca, racconta molte più cose rispetto a quanto si tocca un oggetto che rivela solo le sue forme e dimensioni". Oltre ai monumenti principali delle città siciliane, il Museo ospita il Colosseo e la Basilica di San Pietro, la Torre Eiffel, il Burj Khalifa, le pietre di Stonehenge. È in corso un ampliamento del Museo - che si trova a Catania - che esporrà i simboli architettonici di Spagna, Marocco, Algeria, Libia, Tunisia, Egitto, Turchia.
Il linguaggio braille è stato protagonista. Le numerose delegazioni regionali della UICI hanno messo in mostra decine di modalità per far conoscere la scrittura braille sottolineando, come non mai prima, che l'integrazione può passare proprio dal linguaggio con i punti in rilievo. L'obiettivo è quello di far passare il braille come un gioco, un nuovo gioco. Ecco allora scatoline di legno con biglie, cartoncini con punti in rilievo di varie misure e dimensioni.
Il Consiglio regionale delle Marche ha presentato un abbecedario dove ciascuna lettera dell'alfabeto è presentata in lettere e braille. In questo modo il libro può essere letto contemporaneamente e direttamente in prima persona - l'autonomia prima di tutto! - da alunni vedenti e non vedenti. Allo stand del Consiglio regionale del Molise si è potuto osservare l'utilizzo di un abbecedario che oltre ad avere la scritta in nero-braille è anche parlante grazie a una penna speciale che legge un microchip posto sottotraccia nella pagina. L'audio riproduce il rumore di un oggetto. Ad esempio alla lettera "m" è stata collegata la parola mano, l'audio riproduce un applauso. Si tratta, infatti, di un libro che può essere utilizzato in molti contesti anche da bambini con più disabilità.
#esplora
La parola esplora ne richiama subito un'altra, spazio. L'osservazione delle stelle è ora fruibile anche ai non vedenti. Accade all'Osservatorio del Chianti fiorentino a Barberino Valdelsa, che lo scorso novembre ha inaugurato il percorso "Stelle oltre il buio" con un testimonial d'eccezione, Andrea Bocelli, e realizzato in collaborazione con l'UICI. L'osservazione dello spazio avviene attraverso percezioni tattili, modelli e opere 3D, e soprattutto grazie ai suoni originari emanati dai corpi celesti direttamente attinti dalla banca dati della Nasa. "Fra le opere 3D del percorso c'è anche il cannocchiale di Galileo che si può maneggiare. Una possibilità nuova poiché l'originale è sempre stato dentro la teca di un museo e quindi irraggiungibile per tutti", dice Ubaldo Betocchi, giovanissimo co-fondatore di PaLEoS, start up specializzata della stampa 3D e delle tecnologie interattive di prototipazione rapida.
Dal cielo alla terra, l'esplorazione continua passando da una casa. La riproduzione di un appartamento, in scala, è stata la tesi di laurea in Scienze della Formazione di Daniela Vittori che ha collaborato con UICI Lazio. "La casa è stata pensata per i bambini da zero a 2 anni. Gli ambienti servono per aiutarli a fare conoscenza di un'abitazione. Il plastico riproduce una casa dalla porta d'ingresso al bagno. In ogni ambiente ci sono gli arredi realizzati con i materiali che si trovano nella nostra quotidianità. I bambini esplorano gli ambienti con le loro mani. L'insegnante li aiuta soltanto a soffermarsi sui dettagli, sui particolari, lasciando a loro tutto il tempo necessario, senza anticipare le soluzioni", spiega Silvia Lucaferri, UICI Lazio.
L'esplorazione passa anche attraverso l'udito. Come hanno precisato Franco Lepore, presidente del Consiglio regionale UICI del Piemonte e la sua vice Annunziata Panzarea. "In molti nostri progetti è utilizzata la tecnologia. È nata ad esempio GuidApp, una applicazione per smartphone nata dalla collaborazione fra Abilitando e l'Università del Piemonte Orientale in occasione della mostra Alessandria, città delle biciclette", spiega Lepore. Sempre di app si parla per l'accessibilità del museo vasariano di Bosco Marengo, grazie all'utilizzazione del codice QR. Il non vedente che arriva al museo viene informato sulla collocazione del codice QR rispetto alle opere d'arte, così potrà inquadrarlo con il suo smartphone e in pochi secondi ascolterà una audio-descrizione.
"Noi lo facciamo. E tu?" è il titolo di un campo avventura che si svolge in Calabria, in Sila. Due settimane, una ventina di partecipanti seguiti da una decina di operatori. "È un campo in autonomia, si dorme in tenda e a turno si cucina con una cucina da campo. Durante il giorno si fanno passeggiate e percorsi impegnativi con guado di torrenti o passaggi sul ponte tibetano" dicono Carlo Bruni e Raffaella Vocaturo di UICI Calabria. "È un'esperienza che i partecipanti valutano molto positiva in fatto di autostima" aggiungono. "Tutto viene svolto in sicurezza, quello che conta è affrontare l'avventura appunto come meglio riusciamo, sfidando un po' noi stessi".
#ama
Ama la vita prima di tutto. E nel caso ti accadesse, salva la vita. Come quando ci si trova a dover intervenire su di una persona in arresto cardiaco. L'esperienza è raccontata dallo stand della Calabria, che abbiamo già "visitato". Il corso per utilizzare un defibrillatore semiautomatico è, infatti, una delle attività che viene svolta durante le due settimane del campo avventura "Noi lo facciamo. E tu?". Nell'ultima edizione del campo, sono stati rilasciati alcuni patentini a persone non vedenti che hanno seguito il corso e superato l'esame finale.
Sotto la parola #ama, "Ascoltami, ti racconto una storia", iniziativa della Sezione UICI di Chiavari. Un progetto che è piaciuto, che è stato amato, che esprime passione per la narrazione che usa la voce. Dopo tre edizioni il concorso di audio-narrativa è stato esteso a tutta la regione Liguria, come racconta Rosalba Pullara della segreteria regionale. "Il concorso coinvolge i bambini della scuola primaria che devono ideare una storia e leggerla così da realizzare una audio-narrazione di alcuni minuti. I bambini attingono alla loro fantasia partendo dalle parole chiave suggerite ogni anno dal concorso. Ad esempio nell'ultima edizione le parole sono state: notte, tenebre, aurora. All'edizione 2016 hanno partecipato 200 studenti provenienti da una ventina di scuole del territorio di Chiavari".
Amare significa anche credere fortemente nella ricerca scientifica e nella tecnologia. L'alleanza di questi due settori sta accorciando la strada che va verso protesi capaci di restituire la visione. Alla mostra erano presenti due stand di aziende specializzate in protesi retiniche che sono già una realtà. Con modalità tecniche diverse, Pixium Vision e Second Sight sono aziende che progettano e realizzano protesi impiantabili che permettono una nuova visione. Non stiamo parlando di una visione equiparabile a quella originaria, ma questa tecnologia è la nuova frontiera in cui stanno lavorando molti operatori per ottenere miglioramenti. Ricerca scientifica sta alla base anche del progetto di intervento riabilitativo precoce ideato e portato avanti dall'Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione regionale della Lombardia, l'Associazione Nati per Vivere e l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Brescia. "L'intervento Precoce offre alle famiglie un'occasione formativo-riabilitativa e terapie riabilitative personalizzate per i bambini sino all'età di sei anni" spiega Giovanni Battista Flaccadori vice presidente regionale di UICI Lombardia. "Il servizio nasce per la mancanza di interventi a tutto tondo che possono contribuire a incrementare un ritardo nello sviluppo psicomotorio" aggiunge Flaccadori. "Lo scopo del progetto, oltre alla dimensione strettamente abilitativa, è quello di fornire alle famiglie linee guida adeguate a favorire la crescita armoniosa dei propri figli. Chi si avvale di questo servizio può infatti contare su diverse proposte che vanno dalla fisioterapia specializzata, alle stimolazioni basali e visive, alla psicomotricità, alla logopedia, alla disfagia, alla musicoterapia".