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Corriere dei Ciechi

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Numero 4 del 2016

Titolo: FORMAZIONE- Il Master in Educatore Tiflology Assistant

Autore: Redazionale


Articolo:
La storia del Master in "Educatore Tiflology Assistant" è quella di un successo che nasce grazie ad una grande forza di volontà: Condidorio, direttore dell'I.Ri.Fo.R. Molise e vera e propria anima del Master, ha promosso l'idea, ottenendo la possibilità di visitare molti laboratori, da Bologna, a Osimo, passando per Roma. Poi il contatto con il professor Luca Refrigeri, docente di Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche Sociali e della Formazione dell'Università degli studi del Molise, ha cambiato lo scenario. Il progetto è stato infatti sottoposto al Senato accademico, ottenendone l'approvazione. "In quel momento mi sono detto "Ce l'abbiamo fatta", pur nella consapevolezza che eravamo solo all'inizio. Bisognava ampliare il discorso e far capire le nostre intenzioni. Che partono da un principio: la tiflologia non è una branca della sanità", evidenzia Condidorio.
Cosa nasce da questo Master? Una nuova figura professionale, duttile e trasversale, per offrire opportunità di lavoro in grado di coprire alcuni vuoti nella formazione. E non solo: perché l'intento principale è quello di creare un professionista a 360 gradi capace di interagire con uffici pubblici e aziende private. Il Master universitario in "Educatore Tiflology Assistant", promosso dall'I.Ri.Fo.R. e ospitato dall'Università degli Studi del Molise (Unimol), diventa un punto di riferimento per lo sviluppo dei diritti umani e sociali delle persone con disabilità visiva. Quando si parla di diritto sociale, infatti, bisogna tener conto del vero e proprio dramma vissuto in determinati casi. E questo problema può essere combattuto solo con specifiche armi: la conoscenza e l'abilità in tanti ambiti che vanno oltre la tiflologia, inclusi informatica e legge che pure sembrerebbero lontani.
L'Unimol ha accolto l'iniziativa con grande interesse, diventando l'apripista di un progetto vasto, che così punta a realizzare "l'equiparazione sociale e l'integrazione in ogni ambito della vita sociale e culturale", come chiarisce la premessa di presentazione del percorso di studi. Ma quali sono i punti qualificanti? "Prima di tutto l'Educatore Tiflology Assistant non è un insegnante di sostegno bensì un educatore, un formatore con competenze tiflologiche che si integrano e si valorizzano con altre conoscenze", mette in evidenza Marco Condidorio. Dal punto di vista pratico c'è un'evoluzione del ruolo dell'operatore tiflologico così come conosciuto fino a oggi. Entrando più nello specifico, l'Educatore Tiflology Assistant è una figura che "coordina le diverse attività rivolte al sostegno, alla formazione e all'aggiornamento, laddove necessario, dei singoli componenti della famiglia: lo psico­motricista, il logopedista, l'assistente sociale, gli insegnanti curriculari e per il sostegno, i professionisti dei diversi settori del sociale impiegati nei servizi rivolti al terzo settore e alla società civile tutta (gli OSA, gli OSS, gli Operatori turistici), a completamento di quel team tiflo­psicopedagogico auspicato nelle più diverse sedi deputate alla formazione universitaria e professionale", evidenziano i promotori del Master. Una funzione di raccordo e allo stesso tempo di propulsione.
Le competenze sono, per forza di cose, molteplici: si va dalla giurisprudenza alla comunicazione, passando per l'orientamento e l'autonomia, fondamentale per l'inserimento scolastico degli alunni disabili visivi. Grande impiego di energie e di attenzione nel percorso formativo viene posto sull'approccio con l'ambiente familiare e le figure genitoriali. "Abbiamo pensato a un ruolo dinamico", sottolinea Condidorio. "L'Educatore Tiflology Assistant - aggiunge nella sua spiegazione - deve possedere varie abilità, dosate di volta in volta. Per come lo immaginiamo, non è né un informatico o un istruttore né un docente, ma deve poter unire tutte queste competenze. Perché è soprattutto qualcosa che nasce sul campo, dalle esperienze dirette, non solo da ciò che viene appreso". Così, l'attività pratica di "impegno sul campo" è fondamentale nel programma del Master. E ne occupa la gran parte. "Il tirocinio, nelle sue diverse configurazioni concrete, acquisisce un ruolo determinante in quanto è lo spazio operativo principale per aumentare le competenze", si legge nel documento di presentazione. Questo consente di mettere in contatto le sedi formative e quelle operative, creando una reale forma di collaborazione e una triangolazione di informazioni preziosa alla luce della necessità di rispondere alle esigenze reali delle persone.
Le sedi che hanno stipulato l'accordo per accogliere i partecipanti al Master sono: l'Istituto "Martuscelli" di Napoli; il Centro regionale S. Alessio Margherita di Savoia per i ciechi di Roma; la Riserva naturale di Montedimezzo e il Museo degli animali di Montedimezzo (IS); il Museo Statale Tattile Omero di Ancona; il Museo Anteros di Bologna, il Museo Braille dell'Istituto dei Ciechi di Milano; l'Istituto scientifico David Chiossone di Genova; le scuole del territorio ove siano presenti uno o più studenti in situazione di disabilità visiva. In un quadro del genere a trarne benefici è la preparazione dello studente, che va ben oltre la semplice acquisizione di nozioni. Emerge in maniera abbastanza netta che la capacità di adattamento e la versatilità siano due elementi fondanti. Alla base c'è un ragionamento approfondito. "Dobbiamo tenere conto che l'Italia è una realtà abbastanza complicata, non è nemmeno uniforme nelle economie", ricorda Condidorio. In una realtà così sfaccettata, con differenze forti da Regione a Regione, e talvolta da Comune a Comune, non può esserci un modello unico calato dall'alto. "Sarebbe sbagliato far propria una storia di successo e applicarla altrove. È necessario adattarsi alle realtà territoriali, che hanno delle proprie specificità. Per questo motivo credo che il tiflology assistant possa essere una carta vincente", insiste il Direttore dell'I.Ri.Fo.R. Molise. "Ma qualsiasi evoluzione non può prescindere dalla conoscenza del Braille, adeguata a ogni singolo caso".
Il Master in "Educatore Tiflology Assistant", inaugurato lo scorso 18 marzo, si sviluppa in una durata annuale con 60 Cfu complessivi e un impegno di 1.500 ore, di cui 150 dedicate alle lezioni frontali, 200 ai laboratori di tiflologia applicata, 50 ai seminari, 200 ai tirocini e 900 allo studio con la preparazione di project work. I moduli previsti sono cinque, alla fine dei quali c'è l'esame finale. Grazie al sostegno dell'I.Ri.Fo.R. sono state messe a disposizione 25 borse di studio che hanno abbattuto la retta di un terzo (per quasi tutti): da 1.500 a 500 euro. Il totale di partecipanti è di 30 iscritti per consentire a tutti di avere un rapporto umano con i docenti, nell'ottica anche della praticità che caratterizza il programma. Insomma, un cammino impegnativo. Che però conduce a una svolta con un doppio binario: il miglioramento nell'offerta dell'assistenza e la creazione di figure professionali. Spendibili su tutto il territorio nazionale, e con competenze trasversali.



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