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Il Progresso

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Numero 6 del 2015

Titolo: Calcio- Blatter, più forte degli scandali punta al quinto mandato

Autore: Fulvio Bianchi


Articolo:
(da «La Repubblica» del 27 maggio 2015)
Trema il dittatore del pallone: l'ultimo scandalo scuote la Fifa di Sepp Blatter, l'Fbi arresta a Zurigo numerosi dirigenti del massimo organismo mondiale proprio alla vigilia del congresso che venerdì 29 dovrebbe riconfermare al vertice (a meno di altre clamorose sorprese) l'ex colonnello svizzero.
A 79 anni, Blatter punta al suo quinto mandato. Fondata nel 1904, la Fifa ha 209 Federazioni affiliate (più dei Paesi membri dell'Onu). Blatter è in carica dall'8 giugno 1998. Il suo motto è «for the game, for the world». Meglio sarebbe stato aggiungere «for the business...». D'altronde, è sempre stato molto attento al denaro. È stato sfiorato dagli scandali, dalle accuse di corruzione che invece hanno travolto il suo predecessore Joao Havelange e Bin Hamman, che aveva osato sfidarlo. La scelta di dare alla Russia i Mondiali 2018 e al Qatar quelli del 2022 è stato il suo «capolavoro» politico, anche se in tanti, dagli inglesi ai francesi, hanno gridato alla vergogna (l'inchiesta interna non ha portato a nulla) e chiesto nuove regole, più trasparenti, per il futuro. Ma intanto, Putin e gli sceicchi ringraziano...
La presidenza Blatter è stata costellata da decisioni a sorpresa, demagogia, dietrofront clamorosi, gaffe. Ha voluto mettere mano anche alle regole del calcio: prima voleva allargare addirittura le porte («l'altezza media è cresciuta», la sua grottesca giustificazione) ma è stato sconsigliato, visti i costi per rifare tutti gli impianti del mondo. Poi ha cercato, e c'è pure riuscito, di rendere dura la vita ai difensori e ai portieri, si è inventato il «fallo da dietro», ha fatto modificare la regola del fuorigioco (complicando i compiti degli ex guardalinee), si è rimangiato la parola sul golden gol. Fra le tante idee strampalate, anche quella di abolire i pareggi (per fortuna mai portata avanti). Non ha premiato l'Italia nel 2006 in Germania: l'alibi il rischio di fischi dei tifosi tedeschi, ma poi, in una delle tante interviste, ha spiegato che gli azzurri di Marcello Lippi non meritavano il titolo mondiale perché avevano battuto l'Australia con un rigore che non c'era. Sulla tecnologia ha cambiato di colpo idea dopo il tiro dell'inglese Lampard entrato di mezzo metro ai Mondiali del Sudafrica 2010 e visto solo dalla tv.
Blatter in molti Paesi è venerato più di un capo di Stato: sa muoversi con abilità, sfuggendo a tutte le insidie e scaricando su altri colpe sue. Il 29 maggio potrebbe avere addirittura 150 preferenze. Due rivali (Michael Van Praag, olandese, e Luis Figo, portoghese) hanno già rinunciato. Resta solo il principe giordano Bin Hussein a sfidarlo. Ma con Blatter ci sono l'Africa, il Sudamerica, il Nord America, poi molti voti arriveranno dai Caraibi, e anche in Asia e in Europa ci sono Federazioni che stanno con lui. La Figc non ha ancora deciso: giovedì ci sarà una riunione a Zurigo cui parteciperanno anche Carlo Tavecchio e Michele Uva e verrà presa una posizione. Platini appoggia il principe giordano. Inghilterra, Francia, Germania, Olanda e alcuni Paesi scandinavi voteranno contro ma questo certo non spaventa Blatter. Governerà per altri quattro anni, facendo promesse che poi non manterrà e distribuendo soldi a tutti. Solo l'Fbi potrà fermarlo. Poi forse arriverà davvero il momento di Michel Platini.



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