Numero 3 del 2015
Titolo: MONDO- #HelpAfricanAlbinos
Autore: Michele Novaga
Articolo:
“L’obiettivo della campagna #HelpAfricanAlbinos è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale al fine di esercitare una pressione sui governi africani per migliorare le condizioni di vita degli africani albini e lavorare per la loro inclusione sociale". Inizia così l'incontro de "Il Corriere dei Ciechi" con Cristiano Gentili, ex funzionario di un'organizzazione internazionale in Africa che proprio durante uno dei suoi lunghi soggiorni di lavoro nel "continente nero" è venuto a contatto con una realtà sconosciuta ai più. Quella degli albini africani: una popolazione di circa 100.000 persone, uomini e donne che vivono nell'Africa Subsahariana tra Burundi, Congo, Nigeria, Mali e Mozambico. E soprattutto in Tanzania dove uno su 1.400 - a fronte di una percentuale globale di uno su 20.000 - è portatore di questa malattia genetica. "Nell'immaginario popolare - spiega Gentili - gli albini sono considerati esseri soprannaturali, figure che portano malasorte alle comunità di origine. Spesso costretti a vivere una vita da segregati e nascosti in casa per paura di essere uccisi (dal 2000 ad oggi sono 72 gli albini uccisi nella sola Tanzania) o nel timore di essere fatti a pezzi da aguzzini che poi rivendono le parti dei loro corpi sul mercato nero. E proprio per il fatto che le parti dei loro corpi sono utilizzate dagli stregoni per creare amuleti portafortuna e strumenti magici di guarigione non possono stare tranquilli neanche da morti dato che le loro tombe vengono profanate ed i resti trafugati". Agghiacciante il losco traffico di parti del corpo fiorito intorno a loro (gambe, ossa, braccia, lingua e genitali) e per il quale i guaritori sono disposti a pagare anche 75.000 dollari. Una barbarie che le organizzazioni internazionali conoscono bene e che il governo della Tanzania fatica ad arginare limitandosi a nascondere gli albini in comunità protette. Anche se recentemente ha inflitto pene severe a coloro che si macchiano di questi delitti. "Ho voluto andare a vedere con i miei occhi e viaggiare per due mesi nelle aree rurali della Tanzania in compagnia di attivisti per i diritti umani. Ho avuto la certezza che queste persone rappresentassero gli ultimi degli ultimi: sono infatti discriminati dall'uomo e dalla natura, vittime di assurde credenze popolari come per esempio quella che sostiene che avere un rapporto sessuale con una donna albina può far guarire dall'AIDS o che un loro arto posizionato in un terreno può far affiorare il petrolio. Emarginati dalla famiglia, dagli amici e dalla comunità, vivono temendo di finire vittime dei cacciatori di teste. A questo si aggiunga che la loro pelle è priva di melanina e l'esposizione ai raggi del sole equatoriale gli provoca tumori e che la totalità degli africani con albinismo sono affetti da forte ipovisione che caratterizza la loro difficoltà nel frequentare la scuola. Per questo motivo la loro speranza di vita, di una vita all'ombra, è di circa 32 anni".
E così Gentili, 40enne originario di Grosseto, scrive il romanzo "Ombra Bianca" in cui raccoglie episodi di vita quotidiana che si intrecciano nelle storie di un ricco e facoltoso imprenditore bianco di origine britannica e di una bimba albina rinnegata e abbandonata alla nascita dai genitori che non smette mai di cercare amore ed amicizia. Poche persone la ameranno, molte proveranno ad imprigionarla ed ucciderla, per beneficiare, secondo le superstizioni locali, di parti del suo corpo come feticci portafortuna. Un romanzo che l'autore ha auto-pubblicato su Amazon ed è ancora in cerca di un editore ma che ha raccolto l'adesione di personalità mondiali molto influenti. Come Papa Francesco che ha aderito alla campagna #HelpAfricanAlbinos invitando Gentili come relatore ad un Simposio internazionale sull'Africa in Vaticano e ricevendolo nella sua residenza a Santa Marta in udienza privata. "Il tutto è avvenuto molto semplicemente. Ho scritto una lettera indirizzata al Papa, Città del Vaticano, nella quale raccontavo le condizioni di vita degli africani albini e chiedevo un suo interessamento alla causa. La lettera è giunta nelle sue mani e, quando l'ha letta, il Santo Padre è rimasto toccato e mi ha voluto incontrare. Poi, di fronte a me, ha letto e registrato alcune frasi del romanzo".
Sì, perché la particolarità di questa campagna sta nel fatto che collegandosi al sito www.ombrabianca.com, ognuno può leggere una frase del romanzo al fine di creare un collage di voci, oltre ad utilizzare l'Hastag ufficiale #HelpAfricanAlbinos. Lo hanno fatto anche dieci vincitori di Premi Nobel per la pace (Desmond Tutu, Betty Williams, Maired Corrigam, Lord David Trimble, Shirin Ebadi, Frederik De Klerk, Leymah Gbowee, Tawakkol Karman, Stephen Goose, Jodie Williams, José Ramos-Horta) che hanno prestato la propria voce e in occasione del summit dei premi Nobel svoltosi a Roma lo scorso mese di dicembre hanno registrato ciascuno un video messaggio in inglese.
E al movimento di sensibilizzazione ha aderito anche il Dalai Lama che si è fatto ritrarre con l'Hastag della campagna internazionale. E lo stesso hanno fatto fino a questo momento personalità del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo come il sindaco di Città del Capo, Patricia De Lille, come Giovanni Trapattoni e come Giuseppe Cederna. E tanti cittadini comuni.
"Il nostro obiettivo - aggiunge ancora Gentili - è quello di lanciare una campagna italiana nel mondo dando vita al primo audiolibro sociale letto da migliaia di persone per manifestare una diffusa partecipazione alle misere condizioni di vita degli africani con albinismo. Chiunque potrà partecipare alla creazione del primo audio libro sociale della storia leggendo una delle tantissime frasi in cui abbiamo suddiviso "Ombra Bianca". Inoltre, sul sito, in alto sulla sinistra c'è un link ad una petizione internazionale per chiedere ai governi di aiutare concretamente migliaia di africani con albinismo".
"Ombra Bianca" ma anche green
Un romanzo scritto per sensibilizzare l'opinione pubblica e che racconta, senza sensazionalismo, la difficile vita di una bambina africana albina e la speranza che la accompagna per tutta la vita di essere amata ed accettata. "Ombra Bianca" è anche un libro sostenibile: è stato infatti stampato presso Grafica Veneta, il primo insediamento industriale italiano "carbon free" alimentato esclusivamente tramite energia solare grazie all'impianto fotovoltaico di 100.000 metri quadrati installato sul tetto in grado di far risparmiare settemila tonnellate l'anno di Co2. "La scelta di Grafica Veneta è stata fatta in linea con i valori della nostra campagna che non è solo volta a valorizzare l'essere umano ma anche l'ambiente in cui viviamo", commenta l'autore Cristiano Gentili.