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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 15-5sup del 2012

Titolo: Politiche associative del Consiglio regionale della Sardegna

Autore: Pietro Puddu


Articolo:
In Sardegna il Consiglio regionale dell'Unione lavora in buona armonia con le quattro sezioni provinciali di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari. Le nuove quattro province di Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra e Olbia-Tempio sono state incluse nelle Sezioni preesistenti rispettivamente Carbonia-Iglesias e Medio Campidano appartengono a Cagliari, l'Ogliastra a Nuoro e Olbia-Tempio a Sassari.
Già da diversi anni si è attuato un sistema di comunicazione che riteniamo abbastanza efficace; si sviluppa attraverso la divulgazione di circolari ed un costante contatto telefonico che assembla nella rete le Sezioni e i propri dirigenti.
Negli ultimi anni con contributo della Ras per le associazioni di promozione sociale, il Consiglio regionale ha realizzato un progetto per la realizzazione di un seminario denominato «scuola associativa per i dirigenti regionali e provinciali». Il progetto era rivolto altresì ai soci più attenti e desiderosi di penetrare nel contesto associativo con partecipazione attiva.
In generale a livello associativo in Sardegna, viviamo un periodo piuttosto difficile; la nostra realtà regionale riflette la situazione del più ampio panorama nazionale degli ultimi tempi; si avverte la disaffezione individuale di tanti soci verso i problemi della nostra associazione forse perché spesso l'individuo assomma a sé unicamente i problemi propri, tralasciando di considerare che oggi i diritti acquisiti sono costantemente messi in discussione e che le lotte e i sacrifici dei nostri padri devono essere lo stimolo per andare avanti, elemento pregnante per evitare la loro vanificazione.
L'attività svolta nella legislatura in atto ci vede coinvolti in una politica mirata a coinvolgere i vari aspetti della vita associativa, concentrando quale obiettivo principale le problematiche connesse alla condizione dei bambini minorati della vista per la loro piena e completa integrazione sociale. Per questo, seguendo le direttive nazionali abbiamo dato ampio spazio e vita al problema dell'istruzione. Previo impegno del nostro coordinatore regionale per l'istruzione prof. Gian Mario Nieddu si è articolata una rete che coinvolge i responsabili regionali e provinciali per l'istruzione, con la collaborazione del centro di consulenza tiflodidattica e dei responsabili del Libro parlato.
Con l'intento di meglio focalizzare e aiutare a risolvere i problemi dell'integrazione scolastica, periodicamente si svolgono incontri fra i soggetti della rete.
In detti incontri si dibattono e si affrontano i problemi scaturiti dai periodici appuntamenti con i genitori degli alunni non vedenti ed ipovedenti nelle varie sedi provinciali. Riteniamo questi incontri indispensabili per tenere sempre vivi i contatti con la direzione regionale dell'istruzione e i Csa provinciali al fine di garantire il sostegno adeguato agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.
Peraltro, servendoci delle competenze dell'Irifor Sardegna onlus e in collaborazione con la Direzione Regionale dell'Istruzione e di diversi dirigenti scolastici, abbiamo organizzato corsi di braille e tiflologia per insegnanti di sostegno e curriculari, alcuni direttamente presso gli Istituti comprensivi scolastici con presenza di alunni non vedenti o ipovedenti.
Stiamo per avviare un corso di primo livello di formazione tiflologica per docenti della scuola dell'infanzia in collaborazione e con il cofinanziamento del Csa di Cagliari «Ufficio h».
Per due anni consecutivi abbiamo organizzato dei progetti rivolti a ragazzi dai sei ai diciotto anni. Nel 2010 il progetto denominato «In sa scivedda, fregula, culurgionis e i suoi dintorni». Questa iniziativa che si è svolta presso la località archeologica di Orroli dove oltre ad apprendere elementi storici artistici della nostra isola, i ragazzi con l'ausilio di alcuni educatori, ma in quasi completa autonomia, hanno potuto visitare un Mulino e toccare il grano nelle sue diverse fasi di trasformazione in crusca, farina e derivati, per arrivare ad immergersi in maniera rappresentativa nella lavorazione del pane in tutte le sue fasi, lievitazione e cottura. Hanno altresì potuto operativamente fare la «fregula» prodotto derivato dalla lavorazione della semola con acqua e i culurgionis con la preparazione della pasta e la composizione del prodotto finito. Per ultimo la visita ad una fattoria didattica ha consentito ai ragazzi di poter toccare gli animali da cortile, dalle galline ai conigli, cavalli, cani, gatti, maiali, agnelli ecc.
Successivamente nel 2011, con finanziamento dell'Unipolis, in concomitanza con il 150o dell'Unità d'Italia e in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni architettonici, paesaggistici storici, artistici ed etnoantropologici della Sardegna, abbiamo realizzato il progetto «Verso l'Italia... verso una società attenta ai disabili». Il progetto è stato proposto all'interno del Bando «Le chiavi del sorriso» e su trecentotre domande, solo venti hanno superato la selezione; fra questi, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus Consiglio regionale, unica in Sardegna, ha guadagnato un sorriso per il progetto «Verso l'Italia... verso una società civile attenta ai disabili». Il 24 giugno 2011 a Carbonia-Serbariu la Fondazione Unipolis nel corso di una manifestazione denominata «Per un futuro sostenibile» ha consegnato all'Unione la pergamena di merito.
L'iniziativa si è svolta con lezioni impartite ai ragazzi quali «Introduzione all'Unità d'Italia», testimonianze nell'arte presso la Pinacoteca nazionale; successivamente c'è stata la visita al palazzo Vice Regio di Cagliari che costituisce una sede fondamentale dell'Unità d'Italia, la sede del potere, residenza dei reali di Savoia.
Si è affrontato l'argomento sui rapporti storici intercorsi tra la Sardegna e il Risorgimento Italiano. Partendo dall'inserimento dell'Isola nel territorio piemontese alla creazione del Regno di Sardegna che riporta nell'orbita continentale italiana il nostro Paese, partecipe delle vicende storiche iberiche dal Xiv secolo fino al principio del Xviii secolo.
La visita al Mus'a Pinacoteca al Canopoleno e al Museo Garibaldino di Caprera della Soprintendenza ai Bappsae di Sassari e Nuoro da parte degli allievi dell'Unione della Sardegna curate dalla dott.ssa Francesca Pirodda responsabile dei servizi educativi del Museo e del territorio della Sbapsae di Sassari e Nuoro e dal sig. Pietro Usai responsabile del compendio garibaldino che ha accompagnato i ragazzi fino alla visita a Caprera. Qui ha illustrato ed esposto la storia del Museo e della vita di Garibaldi a Caprera. L'intrattenimento è stato completato da un'analisi coerente attraverso il tatto degli oggetti e delle opere ivi conservate, arricchita anche dall'ascolto dei dischi perforati suonati dall'organetto di Barberia appartenuto al Generale.
Inoltre, i ragazzi sono stati invitati uno per uno a suonare e ad ascoltare la musica prodotta dal piano a cilindro, e questo ha suscitato in loro forti emozioni. Unire alla storia i suoi protagonisti e vivere le sensazioni come neanche i vedenti avrebbero potuto; con la piena disponibilità e la sensibilità della Soprintendenza, i ragazzi hanno goduto della realtà aptica del luogo, utilizzando il tatto per vedere e sentire tutti gli oggetti appartenuti al grande Generale. Il tutto accompagnato dalla sapiente e competente narrazione di chi li ha assistiti; hanno manifestato, vivendo il percorso, sollecitati ad un continuo confronto con le guide attraverso domande specifiche, un interesse per la storia della Sardegna e del personaggio Garibaldi e hanno rivelato l'entusiasmo e la positività dell'esperienza nei percorsi effettuati sia presso la Pinacoteca di Cagliari, presso il Palazzo Regio, presso il Museo del costume ed infine presso il Compendio garibaldino.
Altra iniziativa rivolta ai ragazzi in età compresa tra gli otto e i diciotto anni ma anche ai loro genitori è stata «Come e quanto ci nutri-Amo», un progetto di educazione alimentare.
Attraverso una vera e propria educazione alimentare, che metodologicamente ha privilegiato l'utilizzo dei sensi e il gioco, i ragazzi hanno ben compreso che una corretta e sana alimentazione garantisce un buon stato di salute, inoltre hanno acquisito la consapevolezza che il cibo è un importante elemento di relazionalità, di amore, convivialità e felicità.
Dall'altra parte i genitori hanno acquisito informazioni fondamentali non solo sulle caratteristiche nutrizionali del cibo, sul buon regime alimentare da seguire, su quali cibi privilegiare rispetto ad un'offerta sempre più ricca, ma è stato interessante vedere crescere la loro consapevolezza rispetto al «valore psico-emotivo del cibo», su come le dinamiche psicologiche condizionino e determinino il rapporto che il proprio figlio ha con il cibo e sul ruolo fondamentale che essi hanno come guide per una buona educazione alimentare.
In particolar modo hanno scoperto una parte sconosciuta ma molto emozionante del loro approccio con i figli, migliorando la comunicazione e cercando di lasciare più autonomia, nonostante le oggettive difficoltà date dalla disabilità fisica.
Per quanto ci riguarda l'esito del progetto ha avuto un riscontro positivo, sia dal punto di vista didattico che dal punto di vista relazionale: ragazzi e genitori hanno mostrato, da subito, un grande interesse per gli argomenti trattati e con costanza hanno sempre partecipato a tutte le iniziative proposte durante i laboratori, mostrandosi aperti e disponibili al confronto e al dialogo.
Pietro Puddu



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