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Corriere dei Ciechi

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Numero 7-8 del 2012

Titolo: SPORT- Paralimpiadi: verso Londra 2012

Autore: Carmen Morrone


Articolo:
In un crescendo i Giochi Paralimpici sono arrivati alla 14esima edizione. Si svolgono a Londra sino al 9 settembre negli stessi impianti dei Giochi Olimpici. Una vetrina del meglio dello sport in termini di risultati: l'uomo che corre o nuota più veloce, squadre perfette per risultati e affiatamento. Alle Paralimpiadi s'incontrano anche tante storie di persone che hanno cominciato a fare attività fisica nella palestra dell'oratorio o nella società sportiva di un piccolo paese di provincia e che hanno trasformato un hobby in uno sport. È la storia comune a tanti atleti che proprio quando sono alle Paralimpiadi diventano più inclini a raccontare di questo percorso che racchiuso in una frase di qualche parola pare rapido e facile. Nella realtà è lungo, fatto di sacrifici, di delusioni, di sforzi prima mentali e poi fisici per continuare, per porsi altri obiettivi. Alle Paralimpiadi accade di incrociare lo sguardo dell'atleta che pensoso per la gara del giorno dopo, ti scelga come ascoltatore della sua storia sportiva. Un modo per stemperare la tensione, ma anche un esercizio di concentrazione. Come se ripercorrere la propria biografia servisse a chiarire le tappe che hanno portato a essere uno dei selezionati. Una ricerca della carica competitiva, emotiva, fisica, che parte da se stessi, da tutto il lavoro svolto. A un certo punto è come se l'atleta avesse composto un puzzle con pezzi di se stesso. Ora manca solo di completare il quadro. Ai Giochi di Londra che prendono il via il 29 agosto partecipano oltre 4.500 atleti provenienti da 140 nazioni che si sfidano in una ventina di discipline. Per la prima volta tornano gli atleti con disabilità intellettiva e relazionale che gareggeranno nel nuoto, nell'atletica e nel tennis tavolo. Questi atleti erano stati esclusi dai Giochi dopo che alle Paralimpiadi di Sidney 2000 il reporter spagnolo Carlos Ribagorda normodotato giocò nella squadra di basket paralimpico categoria disabilità intellettiva e relazionale, dimostrando le lacune dell'organizzazione. Da quel momento gli organismi internazionali hanno introdotto un nuovo sistema di classificazione delle disabilità che è entrato in vigore in occasione delle qualificazioni dei Giochi di Londra. Paralimpiadi più accessibili e più green della storia. È l'obiettivo che il Comitato organizzatore si è prefissato sin dai primi interventi. Rimosse le barriere architettoniche, ampliati i marciapiedi, allestite rampe per accedere ai moli sul Tamigi e autobus più bassi per agevolare l'accesso con le sedie a rotelle. Sui mezzi di trasporto pubblico è attivo un impianto di comunicazione con messaggi radio e video. Londra 2012 si prefigge si essere anche l'edizione dei Giochi all'insegna della sostenibilità. Un evento della portata delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi, muove migliaia di persone e ciò comporta importanti ricadute sull'ambiente: si pensi solo alle tonnellate di rifiuti e all'inquinamento dovuto ai mezzi di trasporto. Per evitare sprechi e non inquinare sono state adottate soluzioni innovative a partire dalla costruzione dei nuovi edifici che riciclano l'acqua piovana e che utilizzano fonti di energie alternative, sino alla fornitura di piatti e posate che dopo 90 giorni dal loro uso si trasformano in humus essendo confezionate con materiali vegetali e quindi compostabili. Londra segna un'altra importante novità: per la prima volta nella storia, il logo ha la stessa forma sia per i giochi Olimpici che per quelli Paralimpici: un ulteriore altro passo avanti verso l'uguaglianza. Il logo, creato dall'agenzia Wolff Olins è la rappresentazione grafica del numero 2012, anno di svolgimento dei Giochi. Un logo che come un filo rosso attraversa tutta la città di Londra e che accompagna il turista per i luoghi e gli impianti delle gare. La nazionale azzurra è presente a queste XIV Paralimpiadi con un centinaio di atleti che gareggeranno nell'atletica, nel basket, canottaggio, nel ciclismo, nell'equitazione, nel nuoto, nella scherma in carrozzina, nel tennis, nel tennis tavolo, nel tiro con l'arco, nel tiro a segno, nella vela. Portabandiera della squadra italiana sarà l'atleta Oscar De Pellegrin. Bellunese, classe 1963, Oscar è alla sua sesta Paralimpiade. Paraplegico per via di un infortunio sul lavoro, Oscar è uno degli atleti di punta sia per quanto riguarda il tiro con l'arco sia per il tiro a segno. Nelle due discipline vanta 5 medaglie Paralimpiche, 2 record mondiali, 11 record italiani e 58 titoli italiani. "È un'emozione fortissima, è una cosa fantastica, troppo grande e bella" sono le parole di De Pellegrin. "È coronamento di anni di carriera, di dedizione e di insegnamento a tanti giovani che si sono avvicinati allo sport". Una scelta dettata, come sottolineato da Luca Pancalli, Presidente del Comitato italiano paralimpico, dalla grandezza sportiva e umana di Oscar. Con entusiasmo e tenacia Luca Pancalli ha accompagnato a Londra il team italiano e ha ribadito che lo sport per la persona con disabilità "va oltre al risultato sportivo. È strumento per favorire l'inclusione delle persone disabili, per dare loro la possibilità di essere veramente dei protagonisti, di diventare delle opportunità e delle risorse per il Paese". Per questo, aggiunge Pancalli "è forte l'impegno del Comitato per promuovere in maniera concreta la partecipazione degli allievi disabili alle ore di lezione di attività fisica. Va riconosciuto il lavoro svolto nei centri di riabilitazione e nelle unità spinali per far conoscere lo sport come strumento di riabilitazione prima e di opportunità per la vita poi". Fra gli atleti non vedenti c'è Cecilia Camellini che si presenta in vasca per difendere le sue vittorie nei 50 e 100m stile libero e gli argenti nei 400m stile, nei 100m dorso e nei 200m misti, conquistati agli Europei di Berlino lo scorso anno. Cieca dalla nascita, ha iniziato a nuotare all'età di tre anni, nel 2008 esordisce ai Giochi Paralimpici di Pechino in cui è stata portabandiera nella cerimonia di apertura con Francesca Porcellato nonché atleta più giovane della squadra italiana. A Pechino vinse due medaglie d'argento nei 50 e nei 100 metri stile libero. Altra atleta non vedente è Annalisa Minetti, che tutti conoscono ancora poco come atleta ricordandola come cantante, nel 2011 si è dedicata all'atletica leggera, con l'intento dichiarato di qualificarsi per i Giochi 2012. Si è dimostrata molto forte negli 800 metri, ma la gara non fa parte del programma delle Paralimpiadi di Londra; la cantante ha deciso allora di allenarsi nei 1500 metri piani, con l'aiuto dell'ex mezzofondista italiano Andrea Giocondi in qualità di guida. Anche il glamour appartiene a queste Paralimpiadi. Molti atleti sono veri e propri Vip, fermati per strada per l'autografo e la foto di rito. Sono diventati testimonial di eventi, girano spot pubblicitari. Un nome su tutti: Oscar Pistorius che a Londra vuole battere tutti i record. Un altro nome molto conosciuto è quello di Giusy Versace. Professionista del mondo della moda, con un percorso tutto suo (diverso da quello degli zii Santo e Donatella Versace della famosa omonima maison), è sprinter sui 100m e a Londra si presenta da detentrice del record europeo: 15"50. Altro vip è Alex Zanardi, per lui, che non ha bisogno di presentazioni, quelle londinesi sono le prime Paralimpiadi. A Londra 2012 ci sarà anche Bebe Vio, l'unica atleta al mondo con protesi ai quattro arti che tira di scherma. La 15enne italiana non scenderà in pedana, ma sarà una dei tedofori che si alterneranno lungo il percorso che porterà allo stadio olimpico la fiaccola che accederà il braciere Paralimpico. La nazionale italiana ha buone possibilità di medaglia. Molti degli atleti hanno condotto una soddisfacente preparazione. Anche grazie al loro inserimento nei gruppi sportivi militari al pari dei loro colleghi normodotati che permette ai paralimpici di poter contare sull'assistenza tecnico sportiva, sul supporto logistico e sull'assistenza sanitaria. Gli ultimi, in ordine di tempo, a essere arruolati sono stati i paraciclisti Fabrizio Macchi, Giorgio Farroni e Paolo Viganò che sono entrati a far parte del Gruppo sportivo della Guardia Forestale. Attualmente i gruppi sportivi che contano atleti disabili sono le Fiamme Oro della Polizia di Stato, le Fiamme Azzurre della polizia penitenziaria, le Fiamme Gialle della Guardia di Finanza a cui appartiene il nuotatore non vendete Fabrizio Sottile, medaglia di bronzo nei 400 stile libero agli ultimi Europei di Berlino per la classe S12. "Ringrazio il Corpo Forestale dello Stato per avermi dato una fiducia che mi rende orgoglioso" afferma Giorgio Farroni impegnato a Londra nelle gare di ciclismo su strada. "Al tempo stesso ringrazio l'azienda in cui lavoro, la Indesit, per avermi concesso un periodo di aspettativa per preparare al meglio l'appuntamento di Londra 2012. Andrò da campione del mondo in carica, spero di raggiungere una perfetta condizione mentale oltre che fisica, per dare tutto il mio meglio. Lo devo anche all'uniforme che da oggi indosso". Paralimpiadi che si aprono promettendo severi controlli per scovare doping e altre scorrettezze. Non si è ancora spenta l'eco di vicende che hanno fatto molto discutere. La prima è quella della tedesca non vedente Yvonne Hopf star del nuoto. A soli 18 anni, nel 1996 aveva vinto cinque ori alle Olimpiadi di Atlanta, come atleta disabile. Poi improvvisamente il silenzio. Qualche settimana fa il giornale "Der Spiegel" ha spiegato che durante un controllo i medici scoprirono che Yvonne Hopf aveva una capacità visiva superiore al 10% e non aveva titolo per partecipare alle discipline paralimpiche. Ha fatto il giro del mondo la notizia della guarigione di Monique Van der Vorst, la 26enne che ai Giochi di Pechino vinse due medaglie d'argento, nella prova a cronometro individuale di handcycle. Monique un anno fa comunicò di avere ricominciato a camminare: intanto che qualcuno invocava il miracolo, altri riuscirono a far ammettere alla stessa Monique che la sua "tetraplegia" era in realtà un blocco psicologico e che lei non ha mai avuto lesioni midollari.



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