Gruppo EuroFondata nel 1984, l’Unione europea dei Ciechi (EBU), organizzazione governativa senza fini di lucro, costituisce lo spazio regionale europeo dell’Unione Mondiale dei Ciechi. Forte dell’adesione di 44 paesi membri, l’Unione rappresenta l’insieme delle persone non vedenti e ipovedenti in europa ed ha come obiettivo la difesa e la promozione dei loro interessi. Essa mira in particolare alla loro integrazione sociale come pure al pieno esercizio dei loro diritti di cittadini. Il Gruppo Euro dell’EBU è un’associazione senza fini di lucro costituita a Bruxelles sotto l’egida della Commissione di collegamento dell’EBU con l’Unione europea. Essa coordina una rete di coordinatoriEurode l’EBU dei 15 paesi dell’Unione europea. A partire dalla designazione il 2 maggio 1998 da parte del Consiglio dei Ministri dell’Unione europea dei paesi che partecipano alla prima ondata di introduzione dell’euro e a partire dalle decisioni finali relative alle caratteristiche definitive delle monete e delle banconote in Euro, Il gruppoEurodell’EBU si apre al coordinamento delle azioni di informazione sull’euro per le persone con minorazione visiva in europa.
La DG XXIV è la direzione generale "Politica dei consumatori e protezione della loro salute" della Commissione europea. La sua unità incaricata dei servizi finanziari è impegnata fin dal 1994 alla realizzazione delle condizioni per un passaggio ottimale dei consumatori alla nuova moneta. Ciò comporta in particolare l’integrazione del punto di vista dei consumatori in tutte le decisioni. Essa ha avuto cura di integrare in tutti i gruppi alcune riflessioni dei rappresentanti dei consumatori, inclusi i rappresentanti delle categorie di persone che soffrono di un particolare handicap rispetto all’euro, come le persone ipovedenti o cieche.
La DG X è la direzione generale "Politica di informazione, di comunicazione, di cultura e audiovisivi" della Commissione europea. Fin dall’inizio della campagna di comunicazione sull’Euro, ha lavorato con il mondo associativo e le ONG, avendo cura di fornire un’informazione di riferimento sull’euro che potesse essere accessibile alla maggior parte dei cittadini. Nel quadro del programma PRINCE gestito in cooperazione con il Parlamento Europeo, essa ha lanciato, nel gennaio 1999, un appello per proposte mirate al cofinanziamento delle attività di informazione destinate a settori di popolazione che meritano una particolare attenzione. |
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