Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS
MOZIONE AL XX CONGRESSO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’ UOMO-DONNA
Le delegate al XX Congresso Nazionale dell’Unione
Italiana dei Ciechi riunite presso l’Hotel Ergife di Roma
-
preso atto che i ripetuti caldi appelli del Presidente Nazionale per
una maggiore presenza femminile negli organi istituzionali non sono stati sufficientemente
ascoltati e che lo stesso lavoro appassionato della Commissione non ha ottenuto
i risultati che si era proposta di raggiungere, con determinazione le donne
sostengono la necessità di una maggiore presenza e di una più concreta considerazione
della Commissione stessa, e che la mozione scaturita dal XX Congresso venga
ampiamente diffusa al fine di dare al problema femminile la giusta rilevanza
onde vincere alcune resistenze maschili tuttora presenti portatrici di eventuali
discriminazioni.
Con questa convinzione profonda le donne riunite
in Commissione ribadiscono:
- Che
l'Unione Italiana dei Ciechi mediante la Commissione per le Pari Opportunità
uomo-donna si faccia promotrice e ponga in essere, anche nelle sue strutture
periferiche iniziative atte a potenziare il senso di autostima indispensabile
per concretizzare i processi di autonomia quotidiana e personale dei non vedenti,
autonomia intesa quale elemento imprenscindibile per la loro integrazione sociale
ad ogni livello.
- Che,
in ogni Regione venga prevista a tale proposito una figura qualificata al fine
di esaminare e valutare il grado di autonomia personale e le condizioni ambientali
dei disabili visivi per indirizzarli verso soluzioni positive, intervenendo
tempestivamente;
- Che,
nel ricostituire la Commissione per le pari Opportunità uomo-donna, venga prevista
l'integrazione con figure maschili e la possibilità che nel suo operato essa
possa avvalersi della consulenza esterna di esperti che si occupino delle "pari
opportunità" a vari livelli;
- Che,
al fine di vincere resistenze maschiliste ancora esistenti, l'Unione Italiana
dei Ciechi si impegni a diffondere capillarmente tra i non vedenti gli strumenti
specifici più idonei per l'acquisizione di una più corretta e completa cultura
"del femminile" e delle pari opportunità;
-
Che l’UIC inserisca nel Gruppo per la per la scelta dei libri da registrare
una componente della Commissione Pari opportunità uomo-donna;
-
La Commissione per le Pari Opportunità anche sollecitata dalle richieste
della base raccomanda la diffusione capillare della Rivista al femminile Kaleidos
e che tale rivista continui ad avere cadenza mensile e che per l’anno 2002 seguiti
ad essere gratuita. Chiede inoltre che venga registrata e diffusa ampiamente
la scheda formativa, rinnovata e predisposta collegialmente dalle componenti
attuali la Commissione stessa;
- Che,
l'Unione Italiana dei Ciechi si impegni a sollecitare le Università ed i Centri
di Ricerca affinchè svolgano studi che possano produrre maggiori informazioni
sullo stato delle donne non vedenti in Italia e all’estero;
- Che,
ci si adoperi per attuare una interdisciplinarietà collaborativa con le altre
Commissioni, anche in base alle direttive E.B.U. (Oslo 7-8 giugno 1997), onde
evitare di rinchiudersi in un monologo restrittivo scontato e tutt'altro che
costruttivo
- Che,
essendo cresciuto il ruolo della donna, visto ormai come essenziale per lo sviluppo
e il progresso della società nella sua interezza, i temi riguardanti le donne
non vengano considerati come questioni settoriali, ma come parte integrante
di tutte le politiche generali;
- Che vengano promossi seminari
internazionali, nazionali, interregionali e regionali con temi nuovi, accogliendo
le indicazioni pervenute dalla base, e anche con la partecipazione significativa
di relatori esterni. Tali seminari dovrebbero essere finalizzati anche ad una
profonda formazione e ad una più ampia informazione rivolta ad uomini e donne
per una crescita personale e un arricchimento di tutti ed in particolar modo
indirizzato al volontariato visto come risorsa importante, se specializzato
e qualificato.
- Che, l'Unione italiana dei
Ciechi favorisca l'intensificarsi dei rapporti tra la Commissione interna per
le Pari Opportunità e le Commissioni per le Pari Opportunità esterne operanti
sul territorio. Che, inoltre, solleciti e promuova forme di coordinamento e
di rapporto diretto tra la Commissione per le Pari Opportunità centrale e i
Consigli Regionali e Provinciali, promuovendo occasioni di incontro ed iniziative
a livello interregionale per coinvolgere più da vicino la base;
- Che, viste le richieste e
i risultati ottenuti con i corsi di autonomia quotidiana, l'Unione Italiana
dei Ciechi istituisca gli stessi a livello nazionale, regionale e provinciale
per formatori mirati a questa finalità;
- Che non vengano posti ostacoli
né resistenze a forme di libera espressione ed appropriata valorizzazione della
presenza e della potenzialità della donna nel contesto di un continuo e costruttivo
dialogo nell'ambito associativo;
- Che, l'Unione Italiana dei
Ciechi consapevole del ruolo essenziale della famiglia nell'accrescimento e
nell'educazione dei figli, si faccia carico di sostenere ed aiutare i genitori
di bambini con disabilità visive promuovendo incontri con esperti non solo della
sezione ma anche con personale esterno altamente qualificato. In questi incontri
che venga riservata adeguata attenzione a quei casi in cui un genitore o entrambi
siano non vedenti e che eventualmente si trovino nella necessità di un particolare
sostegno psicologico;
- Che l’Unione Italiana dei
Ciechi si adoperi ad aiutare coppie di non vedenti o miste che intendano procedere
nel percorso dell’adozione.
- Che sulla scorta di quanto
avviene già a livello europeo venga creata una mailing list aperta a donne
e uomini che si occupi prevalentemente di questioni inerenti le pari opportunità;
- Che, avendo la Commissione
per le Pari opportunità uomo-donna motivo di Essere, le sue richieste, le sue
obiezioni ed i suoi pareri vengano tenuti non solo nella giusta considerazione,
ma anche accolti con pari dignità come avviene con le altre Commissioni di Lavoro