Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS
MOZIONE FINALE SUL "LAVORO"
XX CONGRESSO NAZIONALE
Premessa
La Sezione Lavoro del XX Congresso Nazionale dell’Unione
Italiana dei Ciechi riunita a Roma presso Ergife Palace Hotel il giorno 23 novembre
durante i lavori congressuali, propone all’approvazione del Congresso il seguente
documento che trae origine dalla reale situazione occupazionale dei ciechi posta
spesso in evidenza dalle categorie di lavoratori, da numerosi e concreti interventi
nelle assemblee statutarie e da istanze seminariali.
PROBLEMI GENERALI
- Realizzare
un censimento nazionale per la conoscenza di dati attendibili sui non vedenti
ed ipovedenti occupati, disoccupati ed occupabili, distinti per categoria professionale
e raccoglierli in una banca dati centralizzata.
- Stimolare
l’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione (IRIFOR) ad intensificare
l’attività innovativa e promuovere azione di intesa con le Aziende per la specializzazione
e l’occupazione dei minorati della vista in attività diverse da quelle tradizionali,
come consentito dal disposto della legge 68/99.
- Favorire
la costituzione e la sperimentazione di cooperative di lavoro integrate tra
vedenti e non, e la stipula di convenzioni tra queste e le imprese, soprattutto
per facilitare l'inserimento lavorativo di quanti sono divenuti ciechi in età
adulta e di coloro che non risultano idonei all'esercizio delle professioni
protette dalla legislazione speciale.
- Incoraggiare
i minorati della vista dotati dei requisiti idonei alla partecipazione a concorsi
pubblici e privati, anche mediante specifici corsi preparatori organizzati dall'I.RI.FO.R..
- Porre
in essere progetti operativi per tentare il superamento di difficoltà derivanti
dalla scomparsa di attività che in passato hanno favorito la massima occupazione
dei non vedenti.
- Valutare
ed utilizzare le concrete possibilità di lavoro offerte dai diplomi universitari
nel nostro Paese.
- Incentivare
l'iniziativa privata nella sperimentazione di nuovi sbocchi professionali.
- Realizzare
sul territorio nazionale possibilità di intesa tra l'Unione Italiana dei Ciechi,
l’I.RI.FO.R., le Aziende e le scuole di formazione per la preparazione e l'occupazione
dei ciechi pluriminorati.
- Esperire
mezzi idonei ad evitare l’abuso dei benefici di cui al comma 6 dell’art. 33
legge 104/92.
- Rendere accessibili anche
ai non vedenti le nuove possibilità offerte dalla firma digitale e tutti i nuovi
strumenti elettronici ed informatici.
- Promuovere l’instaurazione
di un rapporto tra l’IRIFOR e le Regioni per consentire all’Istituto il rilascio
dei titoli relativi alle qualifiche e all’aggiornamento professionale.
NUOVI SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Gli ambiti individuati possono essere così sintetizzati:
-
L'ampio settore amministrativo, soprattutto pubblico, per effetto dell'art.
1 della Legge 120/91;
- Il telelavoro inteso come modalità per l’occupazione;
-
La libera professione;
-
La gestione di cooperative di lavoro, di servizi e di commercio;
-
L'attività di marketing e call center in genere;
-
La stenotipia;
-
L'artigianato ed il lavoro manuale in genere.
Allo scopo sarà necessario:
- Realizzare
un censimento di tutte le attività non protette già svolte dai minorati della
vista in Italia, per essere in grado di operare una scelta oculata di nuovi
indirizzi professionali e poter rispondere in maniera adeguata ai continui cambiamenti
del mercato del lavoro.
- Sollecitare
le Regioni, cui è demandata la formazione professionale, la definizione dei
nuovi profili professionali e dei relativi programmi formativi individuati con
il D.M. Lavoro 10-01-2000 nell'ambito della Legge 144/99 per i non vedenti:
- Operatore telefonico addetto all'informazione alla clientela e all'ufficio
relazioni con il pubblico;
- Operatore telefonico addetto alla gestione e all'utilizzazione di banche
dati;
- Operatore telefonico addetto al telemarketing e telesoccorso.
- Individuare
nuove forme lavorative per i non vedenti nel settore dell'informatica con particolare
riferimento al controllo a distanza di sistemi informatici e telematici, all’assistenza
hardware e software, ivi compresa l’assistenza relativa agli ausili tiflotecnici.
- Adoperarsi
affinché ai minorati della vista non manchi il supporto di manuali anche in
versione digitale e di personale specializzato nei corsi di riqualificazione
e aggiornamento professionale organizzati dai datori di lavoro come previsto
dalla legge 68/99.
- Curare,
tramite l'I.RI.FO.R. ed altri enti di formazione, la preparazione dei non vedenti
a concorsi pubblici e privati, avendo in considerazione la necessità di una
conoscenza degli elementi fondamentali di autonomia personale, dell'uso degli
ausili e della legislazione speciale in materia di collocamento al lavoro e
di assistenza.
- Valutare
l'opportunità di favorire l’accesso alla professione di giornalista attraverso
l’adeguamento di programmi e strumenti nei percorsi di formazione convenzionali.
- Accertare
la concreta possibilità di avviare i minorati della vista particolarmente preparati
all'attività di assistente sociale, di psicologo e di addetto alla consulenza
nel settore amministrativo e finanziario.
- Affidare
all’Agenzia per la promozione del lavoro dei ciechi (ALA) il compito di favorire
con ogni mezzo e nelle sedi opportune lo sviluppo della libera professione.
- Intraprendere
iniziative idonee alla rivalutazione ed al rilancio delle attività manuali (accordatori
di strumenti musicali, rilegatoria, impagliatura, intreccio, lavorazione in
cartapesta, pelletteria, assemblaggio, eccetera.), anche mediante la costituzione
di cooperative di lavoro in grado di fruire dei benefici di cui alla Legge 381/90,
e mediante l'apertura di laboratori protetti, avendo sempre in considerazione
le esigenze di mercato.
INSEGNANTI E PRESIDI
I docenti minorati della vista che esercitano
proficuamente una delle più prestigiose attività nelle scuole di ogni ordine
e grado sono ancora numerosi, sebbene si debba registrare una certa propensione
dei giovani ad intraprendere altre vie per la loro realizzazione professionale.
Le discipline che i non vedenti insegnano
sono ormai diverse: la maggioranza si occupa di materie letterarie, umanistiche,
musicali e giuridico-economiche; alcuni, ed è questa una vera rivelazione, insegnano
materie scientifiche! Anche per questi ultimi, l'informatica ed i nuovi ausili
tiflotecnici rendono più agevole il compito e meno difficile il rapporto con
gli allievi.
La progressiva informatizzazione delle
strutture scolastiche porrà certamente i docenti in condizione di dare l'addio
al tanto temuto registro di classe, il quale potrà essere sostituito da un terminale
che consentirà, anche al non vedente, di poter annotare, in piena autonomia,
tutto il necessario tramite un software accessibile.
Nell'intento di incentivare i giovani
a riaccostarsi agli studi e all'insegnamento e di motivare quelli attualmente
impiegati, la nuova dirigenza nazionale dell'Unione potrà affidare all'I.RI.FO.R.
e all'ALA il perseguimento dei seguenti obiettivi di settore:
- Favorire
l'utilizzo degli strumenti tiflotecnici più avanzati da parte dei docenti e
presidi minorati della vista in servizio, organizzando, con l'I.RI.FO.R. corsi
di alfabetizzazione e di perfezionamento informatico finalizzati alla conoscenza
e all'uso delle nuove tecnologie più idonee al superamento delle difficoltà
che, con il rinnovamento tecnico-amministrativo della scuola, possono ostacolare
l'attività professionale; allo stesso tempo favorire la partecipazione ai corsi
di formazione e di aggiornamento organizzati dall’Amministrazione Centrale e
periferica della scuola attraverso l’adeguamento dei programmi e degli strumenti,
nonché attraverso la presenza di personale specializzato nel gruppo dei formatori.
- Adoperarsi
affinché tutti i siti Internet ed i software scolastici siano accessibili ai
non vedenti ed ipovedenti.
- Promuovere
una verifica relativa al numero complessivo degli insegnanti ciechi attualmente
in attività, distinti per disciplina di insegnamento, nonché per gli specifici
ordini e gradi degli istituti presso i quali espletano la loro attività.
- Promuovere,
a tutela degli insegnanti non vedenti, l'eliminazione di eventuali contrasti
interpretativi nella vigente normativa.
- Favorire
l'organizzazione di incontri di studio fra i docenti minorati della vista, al
fine di esaminare ed avviare a soluzione i problemi connessi con le diverse
fasi dell'attività docente; sviluppare un confronto sulle esperienze acquisite
con particolare riferimento alle specifiche discipline d'insegnamento.
- Incoraggiare
e sostenere la ripresa degli studi musicali, anche mediante l'utilizzo delle
nuove tecnologie, al fine di riattivare per i non vedenti, una fonte di lavoro
che in passato ha dato ai ciechi tanto prestigio.
- Intervenire
presso il competente Ministero della Pubblica Istruzione, per ottenere sul territorio
nazionale la riattivazione di almeno due sezioni distaccate di Conservatorio
musicale specializzate per l’insegnamento ai non vedenti sul territorio nazionale,
per incentivare lo studio della musica; ottenere che gli stessi Conservatori,
in presenza di alunni minorati della vista, possano avvalersi di esperti in
musicografia braille con le funzioni di insegnanti di sostegno.
FISIOTERAPISTI
Con il disposto del D.M. Sanità 741/94
sui nuovi profili professionali sanitari e con l'imperiosa esigenza di un più
elevato livello di professionalità del personale paramedico imposta dai Decreti
Legislativi 502/92 e 517/92 sul "Riordino della disciplina in materia sanitaria,
a norma dell'art. 1 della Legge 421/92", la professione di massofisiterapista
e terapista della riabilitazione si presta a diverse interpretazioni.
Infatti, mentre si ribadisce la validità
dell'operato dei non vedenti (D.M. Sanità 10-07-1998), mentre ci si chiede ancora
se "il massaggio è riabilitazione", il pregiudizio sembra essere debellato
dalla professionalità.
Fra i minorati della vista massofisioterapisti
e terapisti della riabilitazione sono sempre più coloro i quali, incoraggiati
anche dall'aiuto dell'Unione, intraprendono la via della libera professione
attivando studi fisioterapici.
Del resto, oggi, la riabilitazione
nelle sue varie espressioni costituisce un campo d'applicazione sempre più
vasto: gli infortunati e i bisognevoli di cure sono purtroppo in continuo aumento,
come sono in forte crescita le disabilità che richiedono interventi riabilitativi.
Il riordino e l'evolversi delle professioni
sanitarie e l'equipollenza dei titoli, prevista dalla Legge 42/99, non ancora
regolamentata, impegnano la nuova dirigenza nazionale a realizzare la soluzione
dei seguenti problemi:
-
Sostenere, d'intesa con gli enti professionali di categoria, lo sviluppo della
professionalità dei massofisioterapisti e terapisti della riabilitazione non
vedenti.
-
Promuovere lo sviluppo delle prospettive di lavoro degli operatori della riabilitazione
minorati della vista nelle strutture sanitarie nazionali e regionali.
-
Sostenere, attraverso l'attività dell'I.RI.FO.R., la riqualificazione professionale
della categoria, affinché gli interessati siano in grado di rispondere in maniera
adeguata alle esigenze degli ordinamenti sanitari nazionale e regionali.
-
Adoperarsi affinché, anche mediante un provvedimento legislativo, sia resa possibile
la produzione di strumenti professionali idonei all'utilizzo da parte di riabilitatori
vedenti e non.
-
Promuovere la realizzazione sul territorio nazionale di almeno due scuole idonee
alla preparazione teorica e pratica degli aspiranti fisioterapisti non vedenti,
al fine di consentire loro il superamento delle difficoltà derivanti dalla frequenza
dei corsi universitari per il conseguimento del titolo.
-
Sollecitare le Asl affinchè nei vari corsi di aggiornamento professionale adeguino
programmi e strumenti alle necessità dei partecipanti non vedenti, ricomprendendo
tra i formatori anche personale specializzato.
-
Promuovere la stipula di convenzioni tra le Università degli studi, gli Istituti
professionali per ciechi e l’IRIFOR sulla base dell'esperienza realizzata a
Firenze, per favorire l'accesso dei non vedenti alle scuole universitarie per
fisioterapisti.
-
Verificare la possibilità, qualora il Ministero della Salute preveda una figura
professionale intermedia, dell’ipotesi della trasformazione delle Scuole di
Firenze e Napoli in centri di formazione continua post-qualifica. Si raccomanda
alla nuova dirigenza nazionale, per il tramite dell’IRIFOR, di individuare,
in accordo con una facoltà universitaria di scienza dell’educazione e della
formazione, un percorso per la formazione di tutor non vedenti da affiancare
ai docenti sia nei corsi universitari che negli eventuali corsi di livello intermedio
degli Istituti professionali.
-
Ottenere una riserva di posti nei corsi di Diploma Universitario per fisioterapisti.
-
dei corsi professionali anche mediante l'ausilio della Legge 17/99.
CENTRALINISTI TELEFONICI
Circa i centralinisti telefonici, la cui mansione
subisce una continua trasformazione imposta dall'organizzazione del lavoro,
sarà necessario conseguire i seguenti obiettivi:
- Intraprendere
iniziative idonee ad ottenere dal Parlamento le seguenti modifiche alla legge
113/85:
- Art. 1, comma
4 (Albo professionale). Il disposto intende tutelare le persone che perdono
la vista durante il rapporto di lavoro. Poiché è stata rilevata la tendenza
ad utilizzare tale norma per evitare i corsi di formazione di cui all’art. 2
della medesima legge, si impegna la nuova dirigenza ad ottenere un provvedimento
con il quale sia possibile l’applicazione di tale norma solo nei confronti dei
dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
- Art. 3,
comma 1 (Obblighi dei datori di lavoro). In relazione all’uso esteso degli
intercomunicanti e della selezione passante, è sorto il dubbio circa l’obbligo
dell’assunzione del centralinista non vedente. A tale inconveniente si ritiene
si possa rimediare con una circolare (se necessario di intesa con il Ministero
delle Comunicazioni) che chiarisca che le unità periferiche di un centralino
non possano esonerare il datore di lavoro dall’obbligo dell’assunzione di un
centralinista non vedente. Valga, come esempio, la circostanza che quando la
telefonata in arrivo con selezione passante non trova l’interlocutore, la telefonata
stessa torna al centralino. Se ne deduce che la selezione passante non soddisfa
a pieno le esigenze di servizio telefonico di una azienda od ufficio.
- Art. 5 (Denuncie).
Si rende necessario l’intervento del Ministero del Lavoro affinché la verifica
o la denuncia dell’avvenuta installazione di nuovi impianti telefonici sia effettuata
dal gestore di telefonia, dalla Ditta installatrice, dal datore di lavoro o,
previa verifica, dall’UIC od altro organismo deputato. Inoltre sarà opportuno
che lo stesso Dicastero integri i modelli predisposti per la denuncia annuale
da parte dei datori di lavoro di cui all’art. 9, comma 6, della legge 68/99
i requisiti richiesti per l’assunzione dei non vedenti di cui alle leggi speciali
richiamate all’art. 1, comma 3, della menzionata legge 68/99.
- Sarà altresì necessario
che il diploma di scuola dell’obbligo diventi requisito minimo per l’ammissione
ai corsi di formazione.
- Realizzare
la riqualificazione professionale degli operatori telefonici non vedenti, per
porli in condizione di rispondere con professionalità alle esigenze aziendali
derivanti dalla nuova organizzazione del lavoro e dalle costanti innovazioni
tecnologiche.
- Promuovere
opportune iniziative, affinché le scuole di istruzione professionale dirette
od autorizzate dalle Regioni, siano dotate delle apparecchiature più moderne
e di personale specializzato, per favorire la più accurata preparazione tecnica
degli allievi.
- Organizzare,
con l'I.RI.FO.R., seminari di aggiornamento per gli istruttori dei corsi di
qualificazione per operatori telefonici, non trascurando le esercitazioni pratiche
per l'utilizzo dei più idonei strumenti informatici.
- Sollecitare
alle Regioni, responsabili della formazione professionale, l'emanazione di programmi
omogenei ed aggiornati, in sostituzione di quelli esistenti, ormai obsoleti.
- Vigilare,
affinché i minorati della vista aspiranti alla frequenza di scuole e corsi per
operatori telefonici siano realmente in possesso dei requisiti richiesti dalla
legge 113/85.
- Promuovere
iniziative tese a programmare con i datori di lavoro incontri con gli operatori,
al fine di fornire loro la più ampia informazione sulla specificità dell'azienda
od ufficio, nonché sulle più avanzate tecnologie e sul loro utilizzo per un
proficuo lavoro.
- Sensibilizzare
la nuova dirigenza ad intraprendere, in caso di necessità, azione giudiziaria
contro la mancata assunzione di centralinisti telefonici ciechi, avvalendosi
del disposto dell’art. 3 della legge n. 778/60 che attribuisce all’UIC la legittimazione
attiva.
- Impegnare
la nuova dirigenza ad evitare da parte dei datori di lavoro il ricorso all’appalto
a cooperative di servizi per quanto concerne le mansioni relative alla gestione
del centralino.
- Concordare con il competente
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i parametri e le modalità di
erogazione dell’indennità di mansione prevista dall’art. 9, comma 1, della legge
113/85.