Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS
GIOVANI
I partecipanti al gruppo di lavoro sulle problematiche giovanili
al XX Congresso Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi riuniti a Roma presso
l’Hotel Ergife nei giorni 22-24 novembre 2001, dopo ampio dibattito sottopongono
all’attenzione del Congresso le seguenti istanze:
- Sulla base dell’esperienza
dell’attività svolta in questi anni dal Comitato Nazionale Giovani, si ritiene
indispensabile impegnarsi per migliorare le modalità di comunicazione e di
incontro dei membri del Comitato. In particolare si giudica indispensabile
una valorizzazione dell’e-mail quale strumento di contatto e di scambio immediato
di riflessioni e di idee e l’introduzione della teleconferenza multipla come
possibilità di integrazione degli incontri del Comitato.
- I
giovani individuano la necessità di affrontare alcuni scottanti problemi,
per elevare la qualità della vita e per un migliore inserimento sociale, fra
i quali:
- Accessibilità di testi informatici
(ipertesti, CD-Rom, e-book, internet)
- Visibilità di biblioteche dedicate
e non
- Ricerca di biblioteche straniere
in lingua accessibili
- Produzione di un catalogo generale
delle opere accessibili prodotte (registrate, in braille, su supporto informatico)
- Creazione di una emeroteca delle
pubblicazioni a cura dell’Unione provvista di un catalogo degli indici
- Sempre per ottimizzare le risorse esistenti sul territorio, si richiede la creazione
di una mailing list esclusivamente dedicata a scambio di informazioni di carattere
bibliografico, opportunamente pubblicizzata sulle riviste associative.
- Al
fine di un reale conseguimento di una condizione di pari opportunità, si auspica
un forte intervento, da parte dell’associazione, nei confronti delle principali
case editrici, nel rispetto delle norme sull’accessibilità ogniqualvolta le
stesse commercializzino testi in formato elettronico.
- In ordine alle problematiche
riguardanti l’istruzione e la formazione, si ritiene opportuno sottolineare
l’esigenza di una più approfondita formazione tiflologica e tiflotecnica degli
insegnanti di sostegno , mettendo in rilievo che il compito di tali figure,
soprattutto nella scuola secondaria, è quello di rendersi superflue, favorendo
l’autonomia e l’iniziativa del disabile. Si precisa, inoltre, che andrebbe
fatta buona informazione sul ruolo dei tutor universitari che i giovani vedono
quali figure di agevolazione e di supporto in ambiti prettamente pratici
(ricerca di testi, raccolta di materiale didattico e non, accompagnamento,
supporto nella preparazione di esami legati alla grafica, ecc.) e non quali
mediatori tra gli studenti e il mondo dell’università. Si chiede, inoltre,
di vigilare sulla effettiva applicazione della legge 17/1999 relativa ai finanziamenti
per l’inserimento dei disabili all’interno dell’università. A tale scopo le
Sezioni Provinciali dell’Unione Italiana dei Ciechi debbono attivarsi per
l’applicazione della citata legge 17/1999.
- Si
auspica l’intervento dell’Unione a favore di una integrazione di minorati
della vista nei corsi di formazione regionali. L’Unione deve però poi vigilare
che i giovani inseriti in tali corsi abbiano reali possibilità di occupazione.
Si sottolinea l’effettiva necessità di un rilancio di lavori manuali tradizionali
e non (ceramica, maglieria, impagliatura ecc) quali esperienze di inserimento
di giovani con minorazioni intellettive lievi e momenti di riqualificazione
professionale per coloro che, avendo perso la vista da adulti, provengono
da curricula professionali di basso livello.
- Si denota con rammarico
che molte sezioni disattendono il loro compito di promozione dell’attività
sportiva tra i soci. Si auspica, pertanto, una opportuna sensibilizzazione
verso gli organi periferici affinché individuino le opportune forme di valorizzazione
dell’area in oggetto. Si sottolinea, inoltre, che l’esperienza di unificare
le competizioni sportive dei non vedenti con quelle degli altri disabili della
FISD, ha causato numerosi disagi. Si propone, quindi, di ripensare le modalità
organizzative delle manifestazioni sportive secondo modelli ricavati dall’esperienza
della FICS. Si suggerisce agli organi periferici di prendere contatti con
le associazioni sportive nazionali (UISP-FIDAL-CSI etc.) e società sportive
per far partecipare i non vedenti nelle proprie manifestazioni, al fine di
creare i presupposti per un sempre maggiore inserimento dei disabili nello
sport per tutti. Quanto suggerito favorirebbe al disabile l’inserimento, l’uguaglianza
ed il raggiungimento delle pari opportunità per le quali da anni la nostra
associazione si batte.
- Si
auspica una maggiore sensibilizzazione delle attività promosse dall’UNIVOC
a favore dei giovani.
- Si
rende noto che l’Unione Italiana dei Ciechi ha una rappresentanza giovanile
sia all’interno dell’EBU sia all’interno del Forum Europeo della Disabilità.
In questa direzione, convinti più che mai della necessità di aprire la nostra
associazione all’Europa Unita, nella prospettiva della sempre maggiore globalizzazione
del mercato del lavoro, si propongono scambi e collaborazioni con le associazioni
di non vedenti straniere.
- Si chiede che venga istituzionalizzata
l’esperienza di apertura ai giovani nei momenti forti della vita associativa.
Si sottolinea, peraltro, che la partecipazione non sempre continuativa dei
giovani stessi è spesso dovuta non a cattiva volontà, ma alla necessità di
misurarsi con fasi cruciali della propria collocazione sociale, professionale
ed affettiva. Si chiede di tener conto dei tempi del lavoratore dirigente,
figura che assumerà sempre maggiore rilievo nell’associazione anche a seguito
degli sviluppi della struttura previdenziale e delle carriere professionali.