Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS
XX CONGRESSO NAZIONALE
DELL’UNIONE ITALIANA DEI CIECHI
- ONLUS-APS
risoluzione finale per la riabilitazione,
l’autonomia, e l’accessibilità
I partecipanti al XX Congresso Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi
riunitisi a Roma, presso l’Hotel Ergife nei giorni 22-24 novembre 2001,
dopo aver analizzato la vasta problematica connessa con l’autonomia, intesa
in tutti i suoi principali aspetti;
rilevato che con il termine "autonomia"
si intende la possibilità, per i ciechi e per gli ipovedenti, di dare risposte
adeguate alle esigenze di cura della persona, di corretto comportamento nei
rapporti interpersonali, di studio, di lavoro, di tempo libero e di ogni altra
situazione della vita quotidiana, senza dover necessariamente ricorrere all’aiuto
di altre persone;
premesso che nessun intervento
sulle infrastrutture o sui dispositivi o altro, finalizzato a favorire l’autonomia,
può risultare efficace, se il soggetto non è stato adeguatamente e tempestivamente
formato ad utilizzare al meglio le proprie risorse personali;
convinti dell’assoluta necessità che tutte
le misure richieste abbiano sempre come scopo l’autentica integrazione sociale
dei ciechi e degli ipovedenti e non la creazione di un mondo a parte, tutto
per loro;
rilevato che si rende assolutamente indispensabile
l’uniformità dei codici utilizzati per le varie tipologie di segnalazione e
dei provvedimenti, a livello nazionale e, possibilmente, anche a livello internazionale;
sottolineata con forza la necessità che
i progetti finalizzati all’autonomia delle persone in situazione di handicap
tengano sempre nel debito conto le esigenze specifiche dei ciechi e degli ipovedenti;
vista la dichiarazione contenuta nella Carta
dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e accettata da tutti gli Stati
membri, secondo la quale: «l’Unione riconosce e rispetta il diritto delle persone
con disabilità a beneficiare di misure tendenti ad assicurare la loro autonomia,
la loro integrazione sociale ed educativa e la loro partecipazione alla vita
della comunità»;
viste le direttive della stessa Unione Europea,
con particolare riferimento alle infrastrutture adattate, all’accesso al mercato
del lavoro e alla comunicazione, al design for all, al copyright ed alla
eliminazione di qualunque forma di esclusione;
considerata la normativa italiana in materia
di autonomia delle persone in situazione di handicap;
preso atto delle importanti iniziative intraprese
dall’U.I.C. nello scorso quadriennio per favorire l’autonomia e l’integrazione
dei non vedenti;
formulano
per i nuovi Organi Centrali e Periferici
dell’Unione Italiana dei Ciechi, le seguenti proposte:
- Adoperarsi, presso il Parlamento,
il Governo e le Amministrazioni Locali, affinché vengano scrupolosamente osservati
i principi contenuti nei documenti internazionali relativi all’autonomia delle
persone in situazione di handicap, e vengano con maggior sollecitudine e precisione
applicate le norme vigenti nel nostro Paese, quali, ad esempio, la legge 41/1986
(per quanto attiene l’applicazione dei Piani per l’Eliminazione delle Barriere
Architettoniche), la legge 13/1989, il D.M. Lavori Pubblici 236/1989, il D.P.R.
503/1997, ecc., anche in considerazione del fatto che l’osservanza di tali norme
risulta di grande utilità non soltanto per i minorati della vista e per gli
altri soggetti definiti disabili dalla vigente normativa, ma anche per una grande
quantità di altri cittadini (il 20 per cento circa della popolazione) momentaneamente
o permanentemente in difficoltà.
-
Ottenere dal Ministero della
Sanità che i corsi di orientamento e mobilità e tutti gli altri interventi formativi,
aventi come obiettivo l’autonomia dei ciechi e degli ipovedenti nello svolgimento
delle attività della vita quotidiana, siano classificati come "interventi riabilitativi"
e, come tali, siano adeguatamente finanziati dal Servizio Sanitario Nazionale.
-
Far presentare e sostenere, insieme
alle altre Associazioni di disabili, una proposta di legge sull’abbattimento
delle barriere architettoniche, tecnologiche, della comunicazione e di qualunque
altro genere, che ostacolano le diverse forme di attività e l’integrazione sociale
delle persone in situazione di disagio, curando che il testo contenga principi
ed orientamenti ben precisi, piuttosto che prescrizioni, con riferimento a possibili
modelli risolutivi attuali, al fine di evitare che i progressi della tecnologia
superino in breve tempo tali prescrizioni.
-
Costituire un gruppo di persone
professionalmente qualificate, cui affidare il compito di individuare e di aggiornare
tempestivamente, nei diversi settori (percorsi dedicati, sistemi informativi,
accessibilità, informatica, comunicazione, domotica, ecc.), le soluzioni più
idonee a risolvere i problemi di autonomia per i ciechi e per gli ipovedenti.
-
Mantenere rapporti sistematici
con gli Enti Nazionali ed Internazionali (C.E.I., U.N.I., A.I.P.A., C.E.N.E.L.E.C.,
European Institute for Design and Disability) competenti ad emanare norme
standard o a promuovere la "progettazione per tutti" presso le imprese produttrici.
Soltanto attraverso tali rapporti sarà possibile stabilire degli standard universali
ai quali dovranno attenersi i produttori di materiali e di dispositivi, nonché
i prestatori di servizi, al fine di garantire al massimo l’accessibilità e la
sicurezza degli utenti.
-
Richiedere che, nei cosiddetti
"Comitati-Prodotto", che dovranno intervenire sui contenuti normativi specifici,
relativi ai settori di loro competenza, vi sia un rappresentante dell’Unione,
il quale dovrà essere in possesso di specifica esperienza ed avere sufficiente
autorevolezza per illustrare le richieste dei ciechi e degli ipovedenti e per
sostenerle, con buone prospettive di successo.
- Chiedere alle Amministrazioni
Locali che venga prevista l’installazione di "guide artificiali", mediante indicatori
tattili a terra soltanto in assenza di guide naturali o quando debbano essere
segnalate situazioni particolari, come la presenza di strisce di attraversamento,
di semafori a comando, di fermate di autobus, ecc. In ogni caso chiedere che,
durante la fase di progettazione, le amministrazioni in parola si avvalgano
della collaborazione di esperti del settore e delle strutture periferiche dell’Unione.
Chiedere, inoltre, che presso i Comuni sia costituito un apposito Ufficio per
la eliminazione delle barriere.
- Ottenere l’installazione di sistemi
informativi acustici sui mezzi pubblici di trasporto e alle fermate degli stessi,
evitando che, per il loro utilizzo, sia necessario avvalersi di speciali dispositivi
in dotazione agli utenti, al fine di rendere i sistemi stessi realmente fruibili
da parte di tutti i cittadini in situazione di disagio.
- Sollecitare il Ministero dei
lavori Pubblici ad emanare le necessarie disposizioni applicative, in modo da
consentire alle ditte produttrici di omologare i dispositivi acustici di cui
dovranno essere dotati i semafori in base a quanto previsto dalla direttiva
C.E.I. 214-7
- Intervenire presso l’A.B.I. e presso l’amministrazione delle Poste, perché intensifichino il loro impegno,
per rendere effettivamente fruibili, da parte dei ciechi e degli ipovedenti,
tutti i loro servizi, con particolare riferimento al Bancomat e al Postamat.
Per quanto riguarda le indicazioni tattili e quelle per gli ipovedenti, si dovrà
fare riferimento alla norma UNI 8207 che contiene disposizioni relative ai caratteri
braille, alle lettere in rilievo, ai simboli usati nelle mappe tattili, ecc.
-
Intervenire affinché in tutte
le strutture pubbliche o private i sistemi elimina-code siano dotati anche di
avvertitori vocali.
-
Impegnare strutture quali la
Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e la Biblioteca Italiana
per Ciechi "Regina Margherita" a produrre mappe tattili, secondo criteri
di effettiva leggibilità, e chiedere alle pubbliche amministrazioni di impiegarle
soltanto nei casi di reale necessità, dal momento che assai difficilmente un
cieco, che si rechi in un luogo pubblico, dispone di tempo sufficiente per un’utile
assimilazione dei messaggi contenuti nelle mappe stesse.
-
Continuare i contatti con l’Amministrazione
delle Ferrovie dello Stato, per ottenere:
- che
rendano realmente accessibili le stazioni ai ciechi ed agli ipovedenti che si
muovono autonomamente;
-
che perfezionino il servizio
di accompagnamento nelle stazioni ferroviarie per tutti i ciechi e gli ipovedenti
che ne facciano richiesta nei tempi prestabiliti;
-
che rendano i treni ed i loro
servizi perfettamente accessibili da parte dei ciechi e degli ipovedenti.
-
Promuovere l’organizzazione,
sul territorio nazionale, di servizi di accompagnamento, per rispondere alle
esigenze della maggioranza dei ciechi non autonomi negli spostamenti. Per agevolare
la realizzazione del servizio di accompagnamento, sarà opportuno:
- seguire
l’attività del Governo per l’applicazione della normativa sul servizio civile
volontario;
-
vigilare sull’applicazione dell’art.
31, comma 1, della legge 342/2000, concernente la detraibilità delle spese per
l’assistenza specifica;
-
sollecitare le strutture periferiche
dell’U.I.C. ad organizzare servizi di accompagnamento non soltanto nei centri
capoluogo di Provincia, ma anche nei Comuni maggiori, mediante convenzione con
le Amministrazioni Locali;
-
utilizzare tutte le risorse del
volontariato disponibili: obiettori di coscienza, U.N.I.Vo.C., Comitati della
Croce Rossa, Auser ed ogni altra Associazione di volontariato operante sul territorio;
quando ciò risulti impossibile, ricorrere a sistemi retribuiti, mediante convenzioni
con i Comuni;
-
predisporre una bozza di regolamento
contenente i principi generali per i servizi, tale da poter essere adattata
alle esigenze locali;
-
organizzare brevi stages
formativi per i coordinatori dei servizi e per gli accompagnatori;
-
costituire una rete di collegamento
fra i diversi centri, cui fanno capo i servizi di accompagnamento (ad esempio,
una linea verde), al fine di consentire a coloro che viaggiano di avere sempre
precisi punti di riferimento.
-
Continuare i contatti con la
RAI per ottenere:
- che vengano ulteriormente
aumentate e migliorate la quantità e la qualità dei programmi accompagnati da
audiodescrizioni;
-
che tutte le volte che compaiono
messaggi in sovrimpressione, gli stessi siano accompagnati dal corrispondente
messaggio orale;
-
che venga realizzato un progetto
per la produzione di un dispositivo semplice, tale da consentire l’accesso al
Televideo anche da parte dei non vedenti che non sono in grado di utilizzare
il computer;
-
che il Segretariato Sociale della
RAI dedichi attenzione più specifica e maggiori risorse ai problemi dei ciechi
e degli ipovedenti, attuando iniziative dedicate, come ad esempio, l’organizzazione
di corsi per conduttori, finalizzati all’uso di un linguaggio più preciso e
descrittivo.
In generale, ottenere che i criteri per
la fruibilità delle trasmissioni televisive e del teletext richiesti alla RAI
vengano estesi anche alle emittenti private.
-
Operare affinché, nella fase
di adeguamento della normativa italiana ai principi della direttiva europea
sul diritto di autore, venga garantito ai ciechi ed agli ipovedenti il diritto
di accesso alla cultura ed all’informazione, secondo le modalità tradizionali
(testi in braille o in caratteri ingranditi), o utilizzando i sistemi della
nuova tecnologia (registrazione e supporti informatici).
-
Intervenire energicamente presso
Farmindustria, affinché venga rispettato il comma 31 dell’art. 1 della legge
662/1996, per ottenere che, accanto al nome del medicinale, sulla confezione,
venga scritta in braille anche la data di scadenza del medicinale stesso. Adoperarsi,
inoltre, perché la data di scadenza in braille figuri anche sui contenitori
degli alimenti.
-
Completare il progetto di un
testo di indicazioni per pubblici amministratori e per progettisti di infrastrutture,
di dispositivi, di hardware e di software, affinché, nel soddisfare le istanze
dei ciechi e degli ipovedenti nei rispettivi settori di competenza, essi abbiano
un preciso punto di riferimento.
Per quanto attiene agli aspetti
più propriamente tecnici, i partecipanti al XX Congresso
formulano
le seguenti proposte:
-
Oltre che continuare
con la registrazione di opere da parte del Centro Nazionale del Libro Parlato
e con la stampa di testi in braille attraverso la Biblioteca Italiana per i
Ciechi di Monza, rafforzare l’impegno per favorire l’accesso alla stampa quotidiana,
a quella periodica, alla letteratura in formati alternativi quali gli e-book,
nonché l’accesso alla grande produzione di opere multimediali.
-
L’importanza sempre
crescente di Internet e particolarmente del World Wide Web rende necessaria
una posizione forte da parte della categoria dei minorati della vista, per garantire
accesso a questa fonte di informazioni, commercio e intrattenimento. L’esame
di standard di accessibilità, la loro promozione e la loro più ampia diffusione,
devono essere considerati un obiettivo importantissimo. A tal fine, è necessario:
-
continuare a sostenere
il gruppo di lavoro in seno all’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione
(A.I.P.A.);
-
rafforzare il gruppo costituito dall’Unione
sull’osservazione dei siti Web;
-
monitorare con attenzione
le attività del Web Accessibility Initiative (W.A.I.);
-
impegnarsi per la più ampia diffusione presso
le istituzioni competenti di informazioni aggiornate relative alle possibilità
di utilizzo del mezzo informatico da parte dei ciechi e degli ipovedenti.
-
Anche se tanto è stato
fatto al riguardo durante gli ultimi anni, l’uso di un ambiente grafico per
un cieco è ancora complicato, scomodo e non intuitivo. Occorre, pertanto:
- stabilire dei criteri minimi riguardanti
il software e gli strumenti di accesso allo schermo, con particolare riferimento
al problema dell’usabilità;
-
adoperarsi affinché
gli ausili di lettura dello schermo possano essere utilizzati anche con i sistemi
operativi Linux e X-Window.
-
Considerata la crescente
diffusione della telefonia e dei servizi da essa offerti, diventa necessaria
l’attenzione dell’Unione verso l’accessibilità di questi strumenti. A tal proposito,
è indispensabile sensibilizzare i produttori, i gestori di servizi e il Governo,
sulla necessità di mettere i ciechi e gli ipovedenti nella condizione di poter
usufruire di una tecnologia che, diversamente, li escluderebbe dalle forme di
comunicazione del futuro.
-
Le Smart Card avranno
una parte sempre più importante nella vita giornaliera di tutti. Esse conterranno
profili personali e apriranno l’accesso a molte attività. È quindi di vitale
importanza intervenire fin dalla loro progettazione, per non escludere i ciechi
dalla possibilità del loro utilizzo.
-
Constatata l’importanza
che la patente informatica europea (European Computer Driving License)
riveste per l’inserimento nel mondo del lavoro e verificata l’inaccessibilità
per i ciechi e per gli ipovedenti del software "Alice" che ben presto
diventerà l’unico strumento di valutazione durante gli esami per il conseguimento
della patente E.C.D.L., intervenire presso l’Associazione Italiana per il Calcolo
Automatico (A.I.C.A.) e l’A.I.P.A., affinché il software "Alice" o
programmi simili mettano i ciechi e gli ipovedenti nelle condizioni di sostenere
esami sostanzialmente identici a quelli dei vedenti, in modo da evitare che
prove d’esame differenziate costituiscano il presupposto di forme di discriminazione
per l’accesso al lavoro.
-
Sviluppare il processo di regionalizzazione
del Centro Nazionale Tiflotecnico, per agevolare l’approccio dei potenziali
acquirenti ai nuovi dispositivi e per facilitarne l’acquisto. Accrescere la
possibilità di assistenza tecnica, sia al momento dell’acquisto, sia al momento
dell’utilizzazione dei dispositivi. Attribuire al C.N.T. sufficienti risorse
finalizzate alla ricerca ed alla sperimentazione di nuovi dispositivi. Creare
i presupposti affinché il C.N.T. possa dedicare agli strumenti specifici per
ipovedenti la stessa cura di ricerca, sperimentazione e distribuzione che attualmente
dedica agli strumenti per i ciechi.
-
Ottenere da parte delle Regioni
l’applicazione omogenea dell’attuale Nomenclatore Tariffario su tutto il territorio
nazionale, mediante aggiornamento del Nomenclatore stesso relativamente ai prodotti
concessi ed alla relativa disciplina.
Per quanto riguarda i cani guida, i partecipanti
al XX Congresso
chiedono
-
Di svolgere una convinta opera
di divulgazione, di formazione e di informazione, affinché sia riconosciuta
da tutti l’utilità e l’importanza del cane guida nel processo di autonomia del
non vedente.
- Di sostenere la proposta di legge
modificativa ed integrativa della legge 25.8.1988, n. 376.
- Di adoperarsi affinché la legge
vigente sul territorio lombardo inerente l’assistenza zooiatrica sui cani guida
venga estesa a tutto il territorio nazionale.
-
Di mantenere i contatti con le
scuole di addestramento dei cani guida, al fine di segnalare le sempre nuove
esigenze degli utenti.
-
Di adoperarsi affinché i canili
del centro Studi e Riabilitazione "Giuseppe Fucà" di Tirrenia abbiano
una manutenzione adeguata e costante.
-
Di promuovere uno studio relativo
alle possibilità di addestrare cani guida perché possano aiutare i soggetti
sordo-ciechi o i ciechi con minorazioni aggiuntive.