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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 11 del 2024

Titolo: EDITORIALE- Insieme contro la violenza

Autore: Linda Legname


Articolo:
"La violenza non è una forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla".
Benedetto Croce

Non è mai facile affrontare un tema così complesso e delicato. Il timore, la sensazione, è sempre quella di lasciare indietro un pensiero, qualcuno. O peggio, di risultare banali.
La cronaca riporta quotidianamente fatti di violenza che ci turbano. Una spia rossa sempre accesa a ricordarci quanto sia necessario e urgente il ribaltamento delle nostre concezioni e delle modalità di intendere, vivere ed elaborare le relazioni umane.
Il Diritto di uguaglianza e il contrasto alla discriminazione si sono affermati nel sistema dei diritti umani ormai da tanto tempo.
Mi chiedo, a volte, perché si sia determinata una sorta di trattazione separata per i diritti riguardanti le donne. Forse le donne appartengono ad altre specie, differenti dagli esseri umani?
Di più: non solo sembrano, talvolta, appartenere a un universo differenziato, ma addirittura il tema dei diritti al femminile ha trovato spazio nella pubblica attenzione assai tardi, tanto che ancora oggi, nonostante il suo riconosciuto rilievo sociale, viviamo una realtà nella quale si ha spesso l'impressione che la donna sia confinata a occupare le aree remote dell’inferno della discriminazione e della violenza e non già il vasto orizzonte dell’altra metà del cielo.
Simboli, parole, colori, codici, celebrazioni, tecnologie, leggi... Nulla appare sufficiente ad arrestare la violenza quotidiana contro le donne culminante, con troppa frequenza, in un irreparabile gesto assassino: il femminicidio.
La violenza, purtroppo, si veste e si mostra con abiti diversi: in molti angoli della Terra, verso le bambine, attraverso pratiche cruente mascherate da "tradizioni antiche"; tra le mura domestiche e nei rapporti familiari; nei luoghi di lavoro, per strada, sui tram, nei luoghi di cura; come aspetto di ferocia ulteriore nelle guerre dove lo stupro diviene strumento di terrore e perfino di pulizia etnica.
Parole e frasi offensive, sguardi insolenti, doppi sensi, gesti prepotenti, insulti gratuiti, vessazioni limitanti, sbeffeggiamenti, denigrazione, umiliazioni, abusi psicologici, restrizioni economiche e della libertà personale, finiscono per lacerare l’anima, il corpo, la dignità di essere umano e di donna.
Violenza che risulta ancora più odiosa quando a subirla sono donne che si trovano in una condizione di disabilità, quindi ben più esposte al rischio.
La violenza, purtroppo, è inclusiva e non fa differenza quando a subirla è una donna cosiddetta normodotata oppure cieca, sorda o afflitta da altre forme di disabilità. Molto spesso l'autore di una condotta violenta nei confronti di una donna con disabilità è un operatore, un amico, un conoscente, il partner, il caregiver o un familiare. Insomma, qualcuno che appartiene alla cerchia più o meno ristretta delle persone delle quali, in linea teorica, ci si potrebbe e dovrebbe fidare.
Nel caso delle persone con disabilità questa circostanza è la peggiore di tutte, perché inocula in loro la paura di essere abbandonati dalla persona dalla quale si dipende per la propria sopravvivenza fisica, rendendo complicati i percorsi di denuncia e di disvelamento della verità con il conseguente allontanamento di chi abusa.
Infatti, finché il pensiero corrente continuerà a negare identità alla sfera umana, affettiva, sessuale e sociale delle donne con disabilità, ma considererà soltanto la disabilità in quanto tale, risulterà sempre più facile perpetrare forme di violenza diretta e indiretta.
Su tutto il territorio italiano, sono ormai tante le Associazioni e i Centri antiviolenza, una rete di luoghi dove le donne possono trovare assistenza, rifugio e ascolto per sfuggire da situazioni di maltrattamenti.
Il disegno di Legge in materia di violenza di genere e domestica approvato in Senato nel novembre 2023, sebbene provveda a una revisione delle precedenti norme, dovrebbe dedicare maggiore attenzione alla violenza subìta dalle donne con disabilità e alle loro specifiche esigenze di tutela e protezione.
Per colmare il vuoto, la nostra Unione ha presentato delle proposte sul tema, diventate ordine del giorno al Senato che le ha accolte all’unanimità e che accompagneranno la legge.
In questi ultimi mesi abbiamo lavorato intensamente al tavolo dell’Osservatorio Nazionale della Disabilità, proponendo insieme alle altre associazioni, in una grande attività di rete, percorsi e azioni rivolte alla comunicazione e all’accessibilità universale, alla formazione degli operatori, per favorire la conoscenza dei centri di accoglienza da parte delle donne, affinché possano affidarvisi senza paura di essere accolte e riconosciute anche nella loro disabilità e con la fiducia di ricevere la necessaria tutela e il richiesto sostegno per camminare verso la propria autonomia e il benessere fisico e psichico.
Quanto coraggio, quanta strada da fare! Ma non dobbiamo essere lasciate sole, perché, ove sostenute, è più semplice trovare una via d’uscita e meno doloroso resistere sotto la tempesta, in attesa delle giornate di sole.
Quanta forza le donne!
Nonostante spesso denudate della dignità e private della libertà, infatti, troviamo sempre la forza di rialzarci, siamo in grado di meravigliarci per un tramonto, emozionarci per un abbraccio inaspettato, piangere e sorridere, urlare al mondo intero l'amore sviscerato per la vita, nonostante tutto! Fino a quando una donna si sentirà viva non correrà il rischio di fermarsi.
Anche il nostro Premio Braille quest’anno parlerà di donne:
un tuffo nell’antico passato, per conoscere e rivivere la straordinaria vita di donne le quali con la forza, la sofferenza, il silenzio, la passione, il coraggio, la violenza, l’intelligenza hanno contribuito a fare la Storia e a donarci un patrimonio inestimabile di valori sempre attuali.
Non dobbiamo avere paura di farci aiutare.
Insieme si può.
Diciamo BASTA alla violenza contro le donne.



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