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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 9 del 2024

Titolo: MONDO DIGITALE- AccessiWay

Autore: Edoardo Arnello


Articolo:
Miglioriamo l’accessibilità digitale
Il mondo digitale, ormai, ci pervade in tutti i secondi della nostra vita. Tutto ciò che era fisico adesso è quasi totalmente “fatto di bit”. Non se ne può più fare a meno: che si tratti di prenotare un biglietto del treno, espletare una pratica burocratica, ordinare una pizza a domicilio, bisogna confrontarsi con un sito web piuttosto che un’applicazione. Anche il mondo digitale, come quello fisico, ha le sue barriere architettoniche: l’accesso ai contenuti digitali quasi mai in Italia è garantito alle persone con disabilità: meno del 3% dei siti web sono completamente accessibili e il 90% dei siti Internet non sono adeguati alle tecnologie assistive. L’accessibilità digitale deve essere considerata un diritto inalienabile per tutti, nessuno escluso, e questo discorso vale ancora di più per le persone cieche che grazie alle innovazioni tecnologiche legate soprattutto ai lettori di schermo, oggi possono compiere attività importanti legate sia al lavoro sia al tempo libero in completa autonomia. Tali attività non possono tuttavia essere svolte in reale autonomia se il sito web o l’applicazione utilizzati non sono accessibili, rappresentando un ostacolo che si ripercuote molto spesso anche nella vita lavorativa o nella possibilità di studiare o prenotare un viaggio. Insomma, l’autonomia viene sfiorata grazie alla tecnologia, ma non viene realmente assicurata, soggetta ad aggiornamenti dell’ultimo momento che rendono un’applicazione o un sito improvvisamente inaccessibili. AccessiWay si occupa di rendere accessibili per le persone con disabilità siti web, app e documenti. La vision dell’azienda è rendere il web un posto migliore, accessibile a tutte e tutti, indipendentemente da chi lo utilizza e dalle tecnologie assistive utilizzate. Nel 2004 è stata approvata la prima legge per l’accessibilità digitale, la legge Stanca - dal cognome dell’allora lungimirante Ministro per l’innovazione. Si trattava di un provvedimento all’avanguardia rispetto agli altri Paesi europei che imponeva alla Pubblica Amministrazione di rendere fruibili i servizi digitali. A vent’anni da questa normativa, purtroppo l’Italia è ancora indietro; un grande ostacolo è creato dai documenti digitali, amministrativi, perlomeno quei documenti che vengono chiamati digitali (ma che non lo sono per tutti) anche se ci troviamo nel settore pubblico dove ogni elemento digitale dovrebbe essere pienamente accessibile secondo la legge: autorizzazioni, referti e richieste su moduli compilabili che spesso sono solo delle immagini fotocopiate che non possono essere né lette né compilabili utilizzando i lettori di schermo. Inoltre, le stesse pubbliche amministrazioni dovrebbero rendere disponibile un sistema di feed back che consenta all’utente cieco o con una qualsiasi altra disabilita?, di segnalare i problemi di accessibilità che ha trovato su quel sito o app. Nel maggio 2022, la legge è stata modificata sotto l’impulso dello European accessibility Act che impone alle aziende di fare di più per rendere effettiva l’accessibilità digitale sia nel pubblico che nel privato; ed entro il 2025 tutti i paesi dovranno garantire la massima accessibilità digitale ad ogni cittadino, indipendentemente dalla propria condizione. Visto l’avvicinarsi di questa scadenza, come AccessiWay Italy, abbiamo lanciato il “Manifesto per la piena accessibilità digitale”. Sono onorato nel guidare una giovane startup under 30 impegnata sui temi dell’inclusione digitale, ed è per questo che abbiamo voluto mettere nero su bianco alcuni principi: «difendere l’accessibilità digitale non solo come motore di inclusione ma come diritto umano inalienabile in quanto l’accessibilità digitale produce autonomia e dunque welfare: se strumenti di lavoro, piattaforme digitali e siti web sono accessibili, le persone con disabilità sono in grado di essere parte attiva della società, piuttosto che persone assistite a carico dell’intera collettività». Il Manifesto, che si rivolge ai leader politici, ai pilastri dell’industria, e ai cittadini italiani, contiene delle raccomandazioni con lo scopo di contribuire alla costruzione di una società digitale che sia veramente aperta, accogliente e inclusiva. L’accessibilità è un tema che riguarda tutti, con oltre un miliardo di persone a livello globale e 13 milioni in Italia. Nonostante sia riconosciuto il diritto alla accessibilità, l’accessibilità digitale rimane un ambito trascurato. Anche alla luce di una complessa cornice normativa internazionale che obbliga all’accessibilità digitale, questa rimane spesso inapplicata a causa di barriere culturali, aziendali e normative.
Come cerchiamo di portare avanti questo percorso?
Come azienda giovane e con una grande fiducia nella tecnologia e nel progresso, abbiamo deciso di essere estremamente pragmatici mettendoci nei panni di quelle aziende o enti che vogliono o devono rendere i loro siti, app e documenti digitali accessibili. Per questo ci mettiamo a disposizione attraverso consulenti di accessibilità esperti nella rimediazione di siti web e app e mettiamo l’utente al centro organizzando sessioni di user test in cui le persone con disabilità di diverso tipo vengono a testare i siti che sono passati dalle nostre rimediazioni. Cerchiamo costantemente di attenzionare le aziende sull’importanza dell’accessibilità come mezzo per assicurare l’integrazione delle persone, facendo formazione sui temi della disabilità per consentire loro di diventare autonomi con il tempo e di assumere persone con disabilità senza timore, ma dando loro le stesse possibilità che vengono date a chiunque per partecipare in un contesto lavorativo.
Siamo profondamente convinti che l’accessibilità sia il mezzo giusto per dare le medesime opportunità a tutti, abbattendo le differenze e dando l’opportunità di svolgere tutti le stesse attività, nelle modalità che ogni singola persona può ritenere migliore per la propria condizione di vita. Per noi le chiavi di questo cambiamento culturale e pratico sono la fiducia nella tecnologia, le competenze e la formazione nonché la sensibilizzazione su questi temi. Migliorare l’accessibilità digitale non beneficia solo le persone con disabilità ma migliora l’esperienza utente per tutti. L’Italia deve fare tanti passi avanti per adeguarsi alle direttive Europee ma soprattutto per promuovere vere politiche di abbattimento delle barriere fisiche, sensoriali e digitali che si traducono per milioni di cittadini in gravissime privazioni di diritti. Io, e tutto il team di AccessiWay, ci stiamo mettendo al servizio della comunità con delle soluzioni che permettano di migliorare la qualità della vita di tutti, nessuno escluso.



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