Numero 9 del 2024
Titolo: ARTE E CULTURA- “Spazio al gesto - Guardare senza vedere, insieme”
Autore: Delis Nisco
Articolo:
Festival dei Sensi: un evento dedicato alle facoltà sensoriali
Il Festival dei Sensi, giunto ormai alla sua XV edizione, prende vita nel 2009 grazie all’ingegno e all’energia di Milly Semeraro, la quale ancora oggi conduce questa impresa sempre cangiante e multiforme. I capisaldi dell’evento risiedono innanzitutto nella curiosità verso quei saperi che non sono facili da reperire, raccontati e trasmessi da protagonisti sempre diversi che ogni anno si confrontano con il tema prescelto, mettendo in campo competenze trasversali e riflessioni inedite.
“Gli uomini prima sentono senz’avvertire, dappoi avvertiscono con animo perturbato e commosso, finalmente riflettono con mente pura”.
Questo breve passaggio di Giovan Battista Vico (La Scienza Nuova, ed. 1740, Libro I, sez. 2°, par. 53) ben restituisce lo spirito che guida l’iniziativa, nata quando la parola “sensi” ancora non era stata impoverita da così frequenti e impropri rimaneggiamenti. Il Festival infatti non è e non vuole essere solo un momento di arricchimento culturale, intellettuale, bensì trova la sua ricchezza nei luoghi che lo ospitano e nella disposizione immersiva che deve necessariamente accompagnare chi sceglie di partecipare. La Valle d’Itria, raccolta tra le province pugliesi di Cisternino, Taranto e Ostuni, si fa scenario e protagonista del Festival, con i suoi trulli e le masserie e i tramonti, imponendo un altro passo agli avventori, un sentire che non è solo o soltanto desiderio di seguir virtute e conoscenza, ma anche di mettersi in contatto con ciò che si tende a dare per scontato, circondati come siamo dal brusio incessante di informazioni che vessa il nostro presente.
Nel corso degli anni numerosi ospiti noti hanno offerto il loro contributo al Festival dei Sensi, dallo scrittore Stefano Benni, al gallerista Pasquale Leccese, alla fotografa Lisetta Carmi; hanno partecipato Donatella di Pietrantonio, premio Strega di quest’anno, il filosofo Telmo Pievani, lo psichiatra e saggista Vittorio Lingiardi, solo per citarne alcuni. Lo spessore degli interventi tuttavia rimane slegato dalla notorietà degli ospiti che, però, rappresentano delle eccellenze nei rispettivi campi del sapere, ambiti non di rado frequentati da cultori e specialisti della materia. Allo stesso modo la volontà di esplorare territori misconosciuti ha portato sul palco esempi di competenze anche insolite, come nel caso del rabdomante Angelo Laera, che partecipò all’edizione del 2024 dal tema “Sesto senso, trulli, neuroni e souvenir”. Negli anni la linea tematica si è fatta sempre più sintetica e suggestiva, racchiusa in parole come Mani, Strade o Semi, spunti che, lungi dall’essere naïve, spronano ancora una volta tutti gli interlocutori coinvolti a un’immersione mai banale in quel che Mark Forsyth ha brillantemente definito l’ignoto ignoto: tutto il meraviglioso che non sappiamo di non sapere. Nel 2017 il tema fu Nostalgia del corpo, si parlò di simbolismo, ipnosi e DNA, nel 2020 fu Emozioni e intervennero tra gli altri Cristina Crippa, fondatrice del Teatro dell’Elfo e Nabil Salemeh, cantautore, scrittore e musicista. Proseguendo allora per questa strada che si è dimostrata finora feconda, il Festival è approdato alla sua quindicesima edizione: Spazio è stato il tema 2024. Quale spazio? Spazio pittorico e sonoro, di città e di campagna, astronautica, miti e costellazioni, neurofisiologia, universo quantistico, orientamento e migrazione animale, spazio interiore e convivenza, geo-politica, propriocezione e senso dello spazio, antropologia del mondo antico e modelli abitativi, astrofisica e space economy... non sono mancati, inoltre, come in ogni edizione, tempi e spazi dedicati al piccolo pubblico.
All’interno della rassegna di quest’anno ha fatto la sua comparsa Virtus Galatina, associazione nata nel 2015 su impulso di Real Eyes Sport, altra associazione che vuole offrire nuove opportunità ai bambini ciechi e ipovedenti attraverso lo sport. Molto attiva anche nella progettazione di aree gioco per l’infanzia, offre corsi gratuiti ai piccoli delle famiglie in difficoltà e si impegna quotidianamente per sottrarli all’isolamento. L’evento, intitolato “Spazio al gesto - Guardare senza vedere, insieme” è partito dall’assunto che le persone cieche o ipovedenti siano in genere dotate di uno straordinario sviluppo delle altre facoltà sensoriali le quali, in assenza o riduzione della vista, possono diventare strumenti essenziali di connessione e percezione della realtà esterna. Queste facoltà sensoriali hanno in realtà un potenziale di sviluppo molto ampio, che nelle persone normo-vedenti ordinariamente non raggiungono. Con l’aiuto esperto dell’istruttore Sandro Argentieri è stata allora proposta un’ora di interazione: per guidare e farsi guidare nello spazio di un giardino in un modo nuovo e inaspettato, così come vuole lo spirito del Festival.
Rimane solo da chiederci: che cosa ci aspetterà nell’anno a venire?
Per chi volesse approfondire le edizioni passate, il sito con ogni informazione è www.festivaldeisensi.it