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Corriere dei Ciechi

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Numero 9 del 2024

Titolo: ATTUALITÀ- Il diritto di informarsi

Autore: Ritu Romeo


Articolo:
L’importanza dell’Accesso Universale all’informazione: un diritto di tutti
L’accesso alle informazioni è stato riconosciuto come un diritto fondamentale già dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, che all’articolo 19 afferma: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di avere opinioni senza interferenze e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso qualsiasi mezzo e senza riguardo a frontiere”. Si sancisce così già allora la necessità per ogni individuo di poter agilmente accedere, ricevere e cercare informazioni con qualsiasi strumento. Nel tempo, l’accesso universale alle informazioni ha iniziato ad essere considerato un elemento imprescindibile per promuovere e garantire, oltre che la libertà di pensiero ed espressione, anche altri diritti umani quali la dignità e l’inclusione sociale, divenendo prerequisito per l’empowerment dei cittadini. Questo diritto oggi permette a tutti i cittadini di partecipare attivamente alla vita democratica, favorisce la trasparenza e la responsabilità nei governi, il pluralismo dell’informazione e supporta la creazione di politiche pubbliche informate e sostenibili.
È interessante notare come nel 2020, la “Giornata Internazionale per l’Accesso Universale alle Informazioni” abbia posto come tema centrale dell’evento l’accesso all’informazione in tempi di crisi in occasione della pandemia di COVID-19. La crisi sanitaria globale ha messo ancora più in luce l’importanza vitale di garantire a tutti gli individui informazioni accurate e tempestive, in modo da creare fiducia tra cittadini e Istituzioni, facilitare la cooperazione e il rispetto delle misure di emergenza. Inoltre, l’accesso universale alle informazioni ha permesso la promozione di politiche emergenziali basate su dati concreti e analisi approfondite, indispensabili per affrontare efficacemente una crisi di tale portata. La pandemia ha agevolato un’evoluzione molto rapida in cui Internet è passato da essere mero mezzo usato principalmente per informarsi a strumento necessario per molte attività quotidiane (fare la spesa, ordinare oggetti e servizi, lavorare da remoto, prenotare visite e tamponi, giochi e attività ludiche a distanza, etc). Ciò ha reso sempre più evidenti le differenze di opportunità tra chi riesce a muoversi agilmente sul web, e quindi a destreggiarsi più facilmente nella quotidianità, da chi invece no, perché anziano, portatore di handicap o magari perché sfornito di strumenti tecnologici adatti, magari poiché abitante in una zona remota. Il progresso tecnologico ha portato un’evoluzione straordinaria in molti aspetti della nostra vita quotidiana, rendendo le informazioni plurali e più accessibili che mai, ma anche consentendoci di esprimere la nostra personalità, avere vita sociale, partecipare alla politica, facilitare le mansioni, rendere più veloci i servizi pubblici. Nonostante questi immensi sviluppi, esistono ancora, per milioni di persone, significative barriere all’accesso universale alle informazioni. Infatti, per persone portatrici di handicap, anziani, individui che non hanno la possibilità di avere uno strumento tecnologico è problematico partecipare attivamente alla società, usufruire di opportunità e utilizzare strumenti o app che ci facilitano la vita in ogni ambito. Secondo un report delle Nazioni Unite, il 37% della popolazione mondiale non ha accesso a Internet, una cifra che equivale a circa una persona su tre. Sebbene l’uso di Internet sia in crescita, con 4,9 miliardi di persone collegate nel 2021, questo divario persiste soprattutto nei paesi in via di sviluppo, nei quali quasi tre quarti della popolazione non è mai stata online. Questo divario digitale (cd. digital divide) rappresenta una sfida significativa a livello globale, perché impedisce a milioni di persone nel mondo di beneficiare in maniera concreta delle opportunità offerte dalla rete, che di fatto sono realmente garantite solo a coloro che possono facilmente accedere a Internet, mezzo indispensabile per l’esercizio dei diritti di cittadinanza, lo sviluppo personale e l’integrazione nella società. Infatti, Internet è oggi un vero e proprio strumento di partecipazione democratica, in grado di garantire pluralismo e inclusione tanto che in alcuni paesi è persino strumento politico per l’esercizio del voto elettorale (cd. e-vote). Il diritto di accesso a Internet, funzionale all’esercizio di altre libertà, è stato dichiarato più volte dalla Corte costituzionale italiana come diritto inderogabile e necessario. Ad esempio, nella sentenza n. 307 del 2004, la Corte ha definito l’accesso agli strumenti informatici e telematici come “un vero e proprio diritto sociale, strumentale all’esercizio di altri diritti fondamentali”. Successivamente, nella sentenza n. 145 del 2005, ha sottolineato che “poiché i sistemi informatici sono ormai strumenti fondamentali di partecipazione dei cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese, garantirne la fruibilità ai disabili rientrerebbe nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti”. Garantire l’accesso universale a Internet deve essere una priorità nell’agenda dei legislatori e richiede investimenti pubblici e politiche educative mirate ad eliminare sempre di più il digital divide. È necessario promuovere l’alfabetizzazione digitale e la consapevolezza dei diritti legati all’informazione, fornire le infrastrutture per garantire che tutti i cittadini possano accedere alle informazioni e partecipare pienamente alla vita sociale, economica e politica attraverso la rete. Come stabilito dalle Istituzioni italiane, europee e internazionali, l’impossibilità di accedervi comporta gravi rischi di esclusione sociale e limita l’eguaglianza sostanziale dei cittadini, minando i principi fondamentali della società democratica.
Per tutti questi motivi, la “Giornata Internazionale per l’Accesso Universale alle Informazioni” (International Day for Universal Access to Information - IDUAI) che si celebra dal 2016 ogni anno il 28 settembre, rappresenta un’importante occasione per farci riflettere sull’accesso alle informazioni come diritto umano fondamentale. Ci ricorda come sia fondamentale affrontare le sfide legate al digital divide e promuovere politiche che garantiscano un accesso equo e inclusivo alle tecnologie digitali e ad un’informazione varia, pluralistica e facilmente accessibile. In un mondo sempre più interconnesso, costantemente online e globalizzato, l’accesso universale alle informazioni e a Internet è più importante che mai: solo garantendo questi diritti a tutti, potremo costruire società umane più giuste, inclusive ed egualitarie.



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