Logo dell'UIC Logo TUV

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

torna alla visualizzazione del numero 7-8 del Corriere dei Ciechi

Numero 7-8 del 2024

Titolo: ATTUALITÀ- L'insostenibile solidità della solidarietà

Autore: Silvia Colombini


Articolo:
Celebriamola il 31 agosto
Quando si parla di sentimenti, si tende spesso a immaginarli come composti di una materia evanescente, vaporosa, impalpabile e indefinibile. Tra tutti, forse, la solidarietà è invece il sentimento che racchiude in sé una solidità e uno spessore che si percepisce anche nella parola stessa che lo definisce. Il termine, infatti, deriva dal latino giuridico solidum, moneta, dal quale discende anche la parola soldi, e indicava l'obbligo di una persona, appartenente a un gruppo di debitori, di pagare quanto doveva. Solidum deriva dall'aggettivo solidus: intero, solido, robusto. Poi, secoli e secoli dopo, con la Rivoluzione Francese, ecco arrivare solidarité, una derivazione che però spostava il significato nell'accezione che utilizziamo oggi, quella di sostegno e supporto a chi ci sta vicino, a tutti i bisognosi di aiuto. Oggi solidarietà indica un senso di fratellanza che dovrebbe unire tutti gli esseri umani, senza distinzione e, in quella solidità tipica delle figure geometriche, sta tutta la forza di un impulso così importante. Per celebrarlo, sensibilizzare e stimolare la capacità, presente in ogni essere umano, di provare questo sentimento, il 31 agosto è stata istituita dall'ONU nel 2005 la Giornata Mondiale della Solidarietà (International Solidarity Day). Del resto, anche l'articolo 2 della nostra Costituzione "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale". Diritti dell'uomo, non del cittadino, quindi validi e imprescindibili per chiunque, indipendentemente dalla sua condizione di nascita, dalle sue origini e dalla sua posizione nella società. In fondo, in ogni comunità ci si prende cura gli uni degli altri. Dal nucleo famigliare alla compagnia di amici, dalla coppia alla squadra sportiva, ogni gruppo di persone si fonda anche e soprattutto sulla capacità dei suoi componenti di aiutarsi a vicenda nei momenti difficili che, nella vita, prima o poi capitano a tutti. Così, proprio come il solidum, la solidarietà diventa una moneta preziosa che passa di mano in mano, aumentando il suo valore ogni volta che viene spesa nella maniera giusta: fare del bene. In un mondo dove ancora disuguaglianze e ingiustizie sono purtroppo all'ordine del giorno, è possibile combattere sia individualmente che collettivamente cominciando a esercitarsi anche nei piccoli gesti. Come un allenamento sportivo, anche la solidarietà richiede pratica, concentrazione e coinvolgimento. Per sviluppare i primi muscoli, basta cominciare a prestare attenzione alle persone che abbiamo intorno e ascoltarne i problemi. Non sempre potremo risolverli, ma spesso riusciremo a contribuire, anche solo con la nostra vicinanza, ad aiutare chi ci sta accanto, le persone che appartengono alla nostra piccola comunità, a superarli. Poi c'è sempre la grande palestra del volontariato, dove è possibile mettersi alla prova con esercizi più impegnativi, dove ci si confronta magari con realtà distanti dalla nostra, in situazioni nelle quali scegliendo la causa più confacente alla nostra sensibilità, le nostre competenze si riveleranno preziose e potremmo anche ricavare non poche soddisfazioni dalla pratica della solidarietà. Ci sono poi, come nello sport, i professionisti della solidarietà, coloro che ne hanno fatto un lavoro e si attivano a coinvolgere aziende e Istituzioni, a organizzare eventi magari di raccolta fondi, a portare idee e impegno per sviluppare e promuovere anche in ambito commerciale iniziative etiche e responsabili a sostegno delle categorie più bisognose. Gli spiriti più indomiti, invece, oltre a esercitarsi in attività solidali, lottano anche per combattere le tante discriminazioni e per favorire in ogni ambito uguaglianza e inclusione. L'obiettivo è sempre quello: cercare di fare rete, di collaborare, educando anche i più giovani alla consapevolezza di quanto ogni privilegio, per essere goduto appieno, vada condiviso con gli altri. Ma chi sono gli altri? In fondo, siamo tutti altri per chiunque non appartenga al nostro gruppo di riferimento ed è proprio quello il traguardo da raggiungere praticando la solidarietà: annullare la distanza tra gli individui, non vederli come nemici, comprendere la ricchezza delle diversità che compongono la razza umana e imparare a prendersene cura. Istituzioni, associazioni, chiese di ogni religione predicano da sempre l'importanza di fare il bene comune, l'unico possibile per uno sviluppo armonioso di una società civile. Forse, al di là di ogni fede e credo politico, dovremmo prima comprendere chi siamo noi, osservarci con la distanza necessaria e poi confrontarci con il mondo esterno, nel rispetto della nostra libertà e autonomia, ma anche, appunto, di quella degli altri. Così il 31 agosto, quando l'estate sta finendo e le vacanze diventano un ricordo, saremo pronti per esercitarci a sviluppare il nostro sentimento di solidarietà che, in fondo, è una forma geometrica di amore, fondata su quelle basi solide di generosità e altruismo, monete che non vanno mai fuori corso.



Torna alla pagina iniziale della consultazione delle riviste

Oppure effettua una ricerca per:


Scelta Rapida