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Corriere dei Ciechi

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Numero 7-8 del 2024

Titolo: ATTUALITÀ- Fotografare l'invisibile con Notturno

Autore: Silvia Colombini


Articolo:
19 Agosto Giornata Mondiale della Fotografia
Se chiedi a un fotografo il significato della sua arte, che si occupi di foto artistiche, reportage, ritratti, moda, ti sentirai rispondere che i suoi scatti riportano la sua visione del mondo, cercano di catturare la realtà o di rappresentarla come lui la vede. In qualche modo, è il suo sguardo che interpreta il mondo e lo restituisce nell'immagine fotografica. E lo stesso accade, anche se sembra un paradosso nel mondo contemporaneo dove apparire e farsi vedere sembra l'unica modalità di esistere, anche per i fotografi non vedenti, che con il loro sguardo particolare raccontano la realtà come appare a loro. Nelle loro opere suggestive, mostrano una visione percepita attraverso tutti i sensi, carica di emozione, dove il loro sguardo sembra cogliere molto di più, dove immaginazione, tecnica e realtà si fondono restituendo emozione e verità. Come tutti i processi creativi, anche la fotografia consente di esprimere se stessi. Di questo si occupa Notturno Onlus, associazione creata nel 2018 dal fotografo Massimo Cangeli e dalla filosofa Debora Di Cugno, Presidente di Notturno che ha risposto alle nostre domande, che si occupano di divulgare e insegnare un'arte immersiva, sensoriale e accessibile a tutti.

D. Come e perché nasce Notturno?
R. Notturno nasce dall'amore per l'arte e la volontà di rendere qualsiasi forma d'arte immersiva e accessibile a tutti. Ciascuno di noi ha un modo proprio di stare al mondo e di percepirlo in base alla propria sensibilità. Noi vogliamo che l'arte sia fruibile da tutti e possa far vibrare le corde dell'anima di chiunque ne viene a contatto. Arte è ciò che fa bene all'anima e ciò che ci salva in un mondo che va troppo veloce, perciò è importante fermarsi, respirare e sentire, sentire con tutti i nostri sensi per riappropriarci di una realtà che è solo nostra.
D. Che cos'è la fotografia sensoriale?
R. Nello specifico, la fotografia sensoriale è una foto che va al di là del visibile... Ci piace immaginare le fotografie come un mondo magico, uno scrigno che si apre e custodisce al suo interno suoni, profumi, sapori, racconti... Abbiamo pensato perciò di rendere la fotografia sensoriale restituendole tutte quelle percezioni che a prima vista non vengono mai percepite. Tutto questo trasforma la fotografia in un viaggio incantevole che abbraccia tutti in un concetto straordinario di accessibilità universale. È un viaggio con l'immaginazione, d'altronde fotografare e immaginare sono un po' la stessa cosa
D. Nei vostri laboratori i fotografi insegnano il mestiere ai giovani non vedenti. Come funziona il processo di apprendimento?
R. I workshop fotografici che organizza Notturno partono quindi da una straordinaria abilità dell'essere umano: l'immaginazione. Immaginare è il principio primo di ogni creazione, non puoi realizzare nulla se prima non hai "visto" nella tua mente e nel tuo cuore ciò che vuoi ottenere. Così facciamo per la fotografia: decidiamo con i partecipanti - che siano persone con disabilità o meno perché la vera inclusione e la condivisione - cosa vogliamo fotografare, come lo immaginiamo cercando di sforzarci di percepire qualsiasi tipo di sensazione, decidiamo che emozione vogliamo trasmettere, che cosa vogliamo raccontare... Solo dopo tutto il processo immaginativo siamo pronti a prendere la macchina fotografica tra le mani, facciamo una breve esplorazione dello strumento e cominciare a scattare. Per le persone non vedenti la fotografia qui si affida completamente alle altre percezioni, agli altri sensi. Ci piace pensare che si immortalano attimi grazie alla fotografia, non semplicemente immagini. Ammetto che ci divertiamo anche a giocare con le luci e per le persone non vedenti a questo punto il compito diventa ancora più arduo, ma ci aiuta l'immaginazione come sempre, un po' di teoria e un po' di pratica assieme a tutto ciò che possiamo sentire con i sensi, ad esempio il calore della luce, ma senza scottarci!
D. Cosa può offrire l'esperienza fotografica a un giovane non vedente?
R. L'esperienza fotografica per un giovane non vedente è innanzitutto un momento di condivisione, scoperta, conoscenza, sperimentazione. Grazie alla fotografia abbiamo la possibilità di soffermarci su qualcosa che solitamente ignoriamo perché andiamo sempre di corsa: il qui ed ora. Che cosa sento in questo momento? Come mi sento in questo momento? Che cosa immagino in questo momento? E che cosa vorrò sempre portare con me in questo momento? La tecnologia può anche aiutarci a descrivere ciò che abbiamo difronte a noi se noi non vediamo, ma... Se ci soffermiamo a vivere pienamente il qui ed ora possiamo imparare a vedere noi con la nostra visione il mondo che ci circonda. Vediamo tutti in modi diversi e c'è chi con gli occhi non vede per nulla ed usa altri sensi, ma è pur sempre vedere! Non vorrei osare nel dire che un laboratorio fotografico possa essere una buona occasione per imparare a vedere... dentro e fuori di noi. Svincolando la fotografia dalla sola percezione visiva ci rendiamo conto che non solo diventa accessibile a tutti senza dover ricorrere a chissà quale tecnologia, ma possiamo sperimentare la bellezza di un mondo con infinite sfaccettature. Questo vogliamo che una persona non vedente porti con sé dopo aver partecipato ad un corso di fotografia: l'essere andato oltre una visione del mondo delineata solo da chi vede con gli occhi. La condivisione di un'esperienza con persone mai viste prima. L'aver saputo immortalare un momento che resterà sempre nel cuore. La foto perfetta non esiste: esiste la foto che sa esprimere perfettamente l'anima di chi l'ha scattata.
D. Quali progetti per il futuro?
R. Ci piace definirci dei sognatori in cammino e non sappiamo sempre dove ci porterà il sentiero che stiamo percorrendo, ma è bello anche lasciarsi meravigliare dalla vita che in serbo custodisce sicuramente cose che neanche possiamo immaginare. Intanto custodiamo il desiderio di creare uno spazio dove tutto quello che ho raccontato possa diventare una realtà tangibile, fruibile ogni giorno da persone non vedenti e non solo, un luogo di incontro, condivisione, arte, sensorialità... racconti... vita!
(Immagini tratte dal workshop “Scatti al di là del visibile” di Progetto Notturno)



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