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Corriere dei Ciechi

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Numero 4 del 2024

Titolo: RUBRICHE- Occhio alla ricerca

Autore: a cura di Andrea Cusumano


Articolo:
Sole e maculopatia
L'8 aprile, si verificherà quello che è considerato uno degli eventi astronomici più attesi dell'anno: un'eclissi totale di sole. Sebbene questa eclissi sarà visibile solo da 48 Stati del Nord America, questo evento è utile per ricordare a tutti quanto sia importante la prevenzione contro i danni oculari potenzialmente causati dal sole.
È ormai comunemente noto che osservare un'eclissi di sole senza un'adeguata protezione per gli occhi può danneggiare irreversibilmente la retina determinando la comparsa di danni visivi permanenti o persino cecità, ma non è altrettanto noto che quella che viene comunemente definita maculopatia (o retinopatia) solare può essere causata dall'esposizione della retina a diverse fonti di luce ad elevata energia (oltre al sole anche laser, saldatori ecc.).
La maculopatia solare è una pericolosa patologia della retina che si può presentare in seguito a fissazione diretta e prolungata del sole, un comportamento associato perlopiù a disturbi mentali dovuti a intossicazione da farmaci o schizofrenia, ma anche quando si è esposti a luce solare forte o a particolari fonti di energia luminosa, spesso inconsapevolmente, in alcuni contesti lavorativi (cantieri, imbarcazioni ecc.) in assenza di un'opportuna protezione per gli occhi. In alcuni casi anche un'esposizione di breve durata (un minuto) può produrre danni significativi alla retina.
Il danno retinico della maculopatia solare avviene mediante un meccanismo foto-ossidativo innescato dall'impatto della radiazione luminosa ad alta energia sulla retina. La radiazione luminosa arriva alla retina nonostante l'azione filtrante delle principali strutture oculari attraversate (cornea, cristallino ecc.) e colpisce i segmenti esterni dei fotorecettori e l'epitelio pigmentato retinico producendo fototossicità, con generazione di specie reattive dell'ossigeno e danno anatomico. La lesione primaria parte dall'epitelio pigmentato retinico e in seguito il danno si estende ai fotorecettori.
A seconda dell'estensione e della gravità del danno si può determinare una perdita di visione temporanea, visione sfuocata e/o distorta permanente o perdita irreversibile della visione.
La maculopatia solare si verifica più comunemente nei pazienti più giovani, probabilmente a causa di un cristallino più chiaro che trasmette più luce alla retina, in particolare luce UV-B ad alta energia. Gli uomini hanno una maggiore incidenza di retinopatia solare rispetto alle donne, probabilmente perché le professioni più a rischio sono coperte principalmente da uomini.
La maculopatia solare si presenta con sintomi quali visione offuscata, scotoma centrale o paracentrale, cromatopsia, metamorfopsia, fotofobia e cefalea. Questi sintomi sono solitamente bilaterali, ma talvolta possono comparire in un solo occhio. L'acuità visiva può variare da 20/20 al conteggio delle dita, ma in genere è compresa tra 20/40 e 20/60.
L'esame del fondo oculare nei pazienti con retinopatia solare può inizialmente apparire normale o presentare un edema maculare che si risolve spontaneamente, tuttavia dopo alcuni giorni nella fovea centrale si può sviluppare una piccola macchia bianco-giallastra con circostante pigmentazione grigia granulare. Questa macchia foveale può evolvere nel corso delle settimane e acquisire un colore rosso e una forma ben circoscritta, caratteristiche considerate patognomoniche della patologia.
Per valutare la retinopatia solare si impiegano molteplici modalità di imaging, tra cui l'autofluorescenza del fondo (FAF), l'angiografia con fluoresceina (FA), l'elettroretinografia multifocale (mfERG) e l'OCT.
La gravità della condizione clinica può variare in base all'intensità, alla durata e allo spettro luminoso della radiazione a cui si è rimasti esposti, ma anche alla pigmentazione dell'occhio, alla chiarezza dei mezzi oculari e alle condizioni ambientali (ad esempio la presenza di superfici riflettenti, la riduzione dell'ozono atmosferico ecc.).
I pazienti colpiti da retinopatia solare presentano un peggioramento acuto dell'acuità visiva che può durare settimane o mesi, ma tale peggioramento si risolve spesso in modo spontaneo, senza trattamento. Nei casi di maculopatia solare transitoria, la diminuzione dell'acuità visiva può durare meno di un anno e il recupero è spesso correlato all'acuità visiva iniziale, al tasso di recupero visivo iniziale e al grado di deficit visivo subito. Laddove il danno ai fotorecettori è permanente, anche dopo il recupero dell'acuità visiva iniziale possono persistere piccoli scotomi centrali o paracentrali. Nei pazienti più gravi, che hanno ricevuto un danno esteso e permanente dei fotorecettori, si ha invece la perdita irreversibile della visione.
Non esistono linee guida per il trattamento della retinopatia solare. Il trattamento con corticosteroidi in presenza di edema maculare è generalmente sconsigliato in quanto questi farmaci rappresentano un importante fattore di rischio per la corioretinopatia sierosa centrale, per la cataratta da cortisone, per l'innalzamento della pressione intraoculare ecc.
Poiché si ritiene che l'energia luminosa danneggi la retina mediante la formazione di radicali liberi, alcuni ricercatori stanno valutando gli effetti degli antiossidanti nel trattamento della retinopatia solare. Studi simili per la degenerazione maculare legata all'età (AMD), patologia retinica che condivide diverse caratteristiche con la retinopatia solare, suggeriscono che gli antiossidanti potrebbero avere un ruolo terapeutico nella retinopatia solare e potrebbero essere impiegati nella gestione di questa patologia.
Ad oggi l'unico modo per evitare la retinopatia solare e le sue potenziali complicanze è prevenire l'esposizione degli occhi alla radiazione solare o a fonti luminose ad elevata energia senza un'adeguata protezione ed è molto importante che questa informazione arrivi a tutte le persone, in particolare ai giovani e alle persone che per diversi motivi sono più esposte a fattori di rischio.



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