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Il Progresso

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Numero 22 del 2020

Titolo: Mobilità- Hyperloop, il primo test con umani del treno iper veloce di Virgin

Autore: Alessio Lana


Articolo:
(da «Corriere.it» del 9 novembre 2020)
Il primo test dal vivo di Hyperloop è andato a buon fine. Domenica scorsa il treno iperveloce di Virgin è arrivato a destinazione portando a bordo due persone, il Cto e cofondatore dell'impresa, Josh Giegel, e il capo della «passenger experience», Sara Luchian. Era la prima volta che il convoglio ultrarapido trasportava persone e l'esperienza è stata futuristica.
La prova nel deserto
Nel deserto a due passi da Las Vegas, Giegel e Luchian sono saliti a bordo e, allacciate le cinture, hanno visto il vagone sperimentale, chiamato Pegasus, entrare in una camera di decompressione. A questo punto nel tunnel a bassa pressione che è il cuore di Hyperloop, è stato creato il vuoto e il vagone (o meglio il pod, la capsula) è partito raggiungendo i 160 km-h e, soprattutto, portando a destinazione senza problemi entrambi gli occupanti.
Tutto in scala
Il percorso, chiamato DevLoop è un tubo di 3,3 metri di diametro lungo solo 500 metri, Pegasus invece pesa «solo» 2,5 tonnellate e misura intorno ai 5 metri ma entrambi prefigurano il treno che verrà. Queste sperimentazioni (finora ne hanno condotte 400, sempre senza umani) dovrebbero portare un giorno alla velocità massima consentita da questo mezzo di trasporto, quei 1,223 km-h per ora meramente teorici. Pegasus invece è una versione in scala di una capsula che sarà forse in grado di accogliere 23 persone ma anche merci e perfino automobili.
Come nasce Hyperloop
Nata nel 2013 da un paper in cui Elon Musk teorizzava un mezzo di trasporto basato su un mezzo levitante all'interno di un tubo privo di aria, la tecnologia Hyperloop ha visto diversi attori sulla scena. Virgin Hyperloop One è l'ultima incarnazione di una di esse, Hyperloop Technologies, che nel 2016 era diventata Hyperloop One per poi essere ribattezzata dopo essere stata acquisita dall'azienda di Richard Branson, Virgin appunto.
Un obiettivo: battere tutti
Centinaia di milioni di dollari in finanziamenti hanno permesso di costruire questo centro sperimentale nei pressi di Las Vegas e ora si lavora alacremente per un solo obiettivo, far diventare il sistema reale e battere ogni record mai raggiunto da un treno. Ad oggi infatti il convoglio più veloce al mondo, lo Shanghai Maglev che collega il centro cittadino all'aeroposto, fluttua a 482 km/h usando parte della tecnologia implementata in Hyperloop. Anch'esso infatti fluttua sui binari grazie a dei magneti ma sarà il tubo con il vuoto a far fare a Hyperloop il passo avanti.
Tanti interrogativi
I condizionali sono ancora tanti così come le domande. Prima di tutto ci si chiede se sia davvero sicuro. Non si tratta solo di lanciare i passeggeri a «velocità smodata» (permettete la battuta usata anche da Tesla) ma se i tunnel, in caso vengano costruiti su piloni, possano tenere l'impatto con un camion. C'è poi la fattibilità visto che i tunnel andrebbero costruiti da zero e possibilmente sottoterra. Poi la sostenibilità economica. Virgin Hyperloop comunque ci crede e così sembrano fare i suoi investitori che vanno avanti. Oggi il pod ha portato a destinazione due passeggeri su un tratto minuscolo che forse, un giorno, il vero Hyperloop percorrerà in una manciata di secondi.



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