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Il Progresso

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Numero 2 del 2020

Titolo: Tecnologia- 12 modi per difendersi dalle app-spia

Autore: Simone Cosini


Articolo:
(da «Vanityfair.it» dell'8 gennaio 2020)
Qualche giorno fa il garante per la privacy, Antonello Soro, ha lanciato l'allarme. Il responsabile dell'autorità di garanzia per la riservatezza dei dati personali, per giunta in regime di proroga in attesa delle nuove nomine del Parlamento, ha spiegato a Repubblica che ci sarebbero un'ottantina di app su ogni smartphone in grado di spiare le abitudini degli utenti, tracciarne la posizione, sgraffignare informazioni di ogni genere, comprese quelle sensibili, dalla salute ai sistemi di pagamento. Per essere più precisi, le dichiarazioni del capo dell'authority sono le seguenti: «Vuole una stima? Si calcola che il numero delle app in circolazione che tracciano le abitudini degli utenti, compresa la posizione, siano circa ottanta. Ottanta per ogni persona che ha uno smartphone nel mondo». Si tratta di applicazioni di ogni tipo (spesso in gran parte legate all'ecosistema delle utilità o dei giochi) che, anche con una porzione minima di informazioni, riescono a guadagnarci moltissimo incrociandole, rivendendole, mettendole a frutto in diversi modi. Quasi mai leciti: «In genere si pensa unicamente ai colossi del web - ha aggiunto Soro - quando esistono aziende piccole e medie che raccolgono e vendono informazioni di ogni tipo su di noi. Fino ad arrivare a grandi banche dati dedicate a questo scopo delle quali la maggior parte delle persone non sospetta nemmeno l'esistenza». Enormi supermercati dei dati, grossisti di informazioni, i cui fornitori sono anche questi programmini che spesso scarichiamo senza pensarci troppo, che magari restano installati nel telefono per molto tempo, agiscono in background e magari finiscono nel mirino di hacker che li usano come porte d'accesso ai dispositivi.
L'anno nuovo, insomma, può essere un'ottima occasione per condurre un'approfondita pulizia anche nei meandri dei propri telefoni. Perché se è vero che di applicazioni, alla fine, usiamo quasi sempre le stesse (Facebook, WhatsApp, Instagram, Messenger eccetera) nel corso del tempo ne abbiamo scaricate molte. Dimenticandocele.
1. Fra i consigli per limitare il perimetro d'azione delle app-spia c'è per esempio quello di controllare la lista dei programmi installati. Pare una sciocchezza ma non lo è per nulla. Non solo per individuare quelle sospette ma anche per fare il punto su quelle che ci occorrano davvero. Ed eliminare le altre. Basta accedere alle Impostazioni, l'icona dell'ingranaggio, ed entrare nella voce Applicazioni.
2. Nel dubbio, disinstalla. Secondo consiglio: se alcuni nomi risultano sospetti, perché non si ricorda di averle scaricate o non si sa come siano capitate sul telefono, meglio fare una ricerca sul web e, nel dubbio, disinstallare le app.
3. Occhio ai privilegi da amministratore. Non basta solo controllare le applicazioni. Un altro suggerimento è quello di verificare quali abbiano i cosiddetti privilegi da amministratore, cioè l'accesso al telefono e la possibilità di agire sugli aspetti e i parametri più riservati, dalle chiamate alla geolocalizzazione. Su Android, per esempio, basta accedere al menu Impostazioni, Sicurezza e Amministratori dispositivo. Anche in questo caso, la valutazione deve ruotare intorno alla propria sensibilità: ce ne sono di sospette? Ce ne sono di sconosciute? Meglio rimuoverle.
4. Controllare le Vpn. Bene controllare anche l'eventuale presenza di Vpn, virtual private network che queste app sfruttano per trasmettere le informazioni all'esterno: tramite Impostazioni, Generali e poi Vpn si può controllare quali canali di comunicazione criptati siano aperti sul proprio smartphone.
5. Attenzione al consumo di batteria. Individuare le app-spia, o almeno provarci, passa inoltre per diversi altri indizi. Uno di questi è lo spropositato consumo della batteria del telefono: ormai sia iOS che Android consentono di valutare quali applicazioni ne drenino di più, mettendole una dietro l'altra. Vale dunque la pena dare un'occhiata anche da quelle parti, accedendo alla voce Batteria nelle Impostazioni.
6. Utilizzare un antimalware. Utilizzare un antimalware è ovviamente sempre un'ottima idea, optando nel caso per l'ottimo e gratuito Avast.
7. No al Wi-Fi pubblico. Per evitare ulteriori problemi occorre fare attenzione ai collegamenti Wi-Fi aperti, specialmente nei luoghi pubblici.
8. Scaricare solo dagli store ufficiali. Meglio evitare di installare applicazioni da negozi digitali non ufficiali, dunque al di fuori di Google Play Store e App Store.
9. Scaricare l'ultima versione del sistema operativo. Aggiornare puntualmente il sistema operativo all'ultima versione disponibile, anche per evitare falle di sicurezza e altre problematiche.
10. Altri indizi. Ci sono infine altri segnali che possono metterci sulla buona strada come arresti e spegnimenti improvvisi dello smartphone o la comparsa improvvisa e inspiegabile di pop-up pubblicitari, barre degli strumenti o altre estensioni mai installate.
11. Occhio alle autorizzazioni. Sotto l'aspetto delle app legittime che tuttavia drenano troppe informazioni, occorre sempre valutare preventivamente le autorizzazioni richieste al momento dell'installazione, limitandone per esempio la capacità di geolocalizzarci solo mentre sono in uso e quindi non costantemente o di usare il microfono e altri strumenti.
12. Il reset. Se, fra le app spione e quelle legittime ma comunque ficcanaso, la situazione è davvero troppo complicata per essere sbrogliata in modo certosino non rimane che riportare il telefono alle impostazioni di fabbrica, non prima di aver effettuato un backup delle informazioni fondamentali, evitando tuttavia di importare le applicazioni installate in precedenza.



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