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Kaleîdos

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Numero 21 del 2019

Titolo: Lavasciuga o asciugatrice?

Autore: Stefania Carlevaro


Articolo:
(da «Donna Moderna» n. 48-2019)
«È la volta che mi compro una lavasciuga!». Questo mi sono detta quando la mia lavatrice, acquistata 12 anni fa, è arrivata a fine corsa. Impossibile aggiustarla: era giunta l'ora di cambiarla e di risolvere anche il problema dello stendino eternamente piazzato in salotto. La strada del doppio elettrodomestico (lavatrice e asciugatrice), non percorribile per problemi di spazio, lasciava aperta una sola possibilità: un unico apparecchio con due funzioni. E qui è iniziata l'avventura. Come individuare il modello giusto? Primo step: una veloce occhiata al web sui forum dedicati e interviste alle amiche. Ma sono emerse opinioni discordanti e poco chiare.
«Impiega una vita ad asciugare: la uso solo per i piumoni». O, al contrario. «Non consuma tanto, ci mette solo più tempo e basta programmarsi». Secondo step: una visita al negozio di elettrodomestici. Lì ho solo capito che ci sono modelli a pompa di calore (pochissimi e cari) e a resistenza tradizionale. Non era sufficiente. Terzo step: la parola all'esperto, per fare chiarezza sulle performance di asciugatrice e lavasciuga e capire le differenze. E finalmente la matassa si è sciolta. Vi passo i suoi consigli: «La scelta tra i due elettrodomestici dipende dalle proprie attitudini, dall'uso che se ne fa, dallo stile di vita, dal prezzo e naturalmente dallo spazio a disposizione» mi spiega Renato Aiello, category manager Loundry & air conditioning - Whirlpool Italia. «L'asciugatrice è un elettrodomestico specializzato e più caro, mentre nella lavasciuga è la lavatrice a fare la parte principale. Questo non significa che non sia un apparecchio in grado di svolgere bene due funzioni, solo che non è uno specialista e, avendo in genere un cestello più piccolo, può richiedere un'asciugatura in due tempi. Il motivo è semplice: i capi aumentano di volume quando si asciugano e, se ingombrano troppo, restano umidi e si spiegazzano di più».
A cosa fare attenzione. Se preferisci acquistare una lavasciuga, orientati verso un modello capiente (8-10 chili) e riempilo poco durante la fase di asciugatura, rispettando i consigli di utilizzo.
I consumi. Il secondo aspetto è quello energetico. Dal punto di vista legislativo i due elettrodomestici seguono normative differenti e quindi è difficile paragonare i valori di consumo. «In Italia, la maggioranza delle asciugatrici sono a pompa di calore, mentre le lavasciuga sono a resistenza tradizionale e la massima classe energetica che raggiungono è la B: la pompa di calore lavora a una temperatura inferiore rispetto alla resistenza tradizionale e assicura maggiore cura dei tessuti» spiega Aiello.
A cosa fare attenzione. Controlla bene le etichette delle asciugatrici e scegli tra i modelli collocati nella classe energetica più alta. Non farti fuorviare dal tempo che impiegano: ci mettono tanto perché asciugano a temperature basse, così consumano meno e proteggono i tessuti.
I programmi. Meglio seguire quelli preimpostati o selezionare opzioni manuali? «Quelli automatici sono i più indicati» consiglia l'esperto «perché sono studiati su misura per i vari tessuti che sopportano una certa temperatura per un determinato tempo, anche in base ai movimenti del cestello. Quindi danno risultati migliori».
A cosa fare attenzione. «Per un'asciugatrice sono importanti la classe energetica (la migliore è A+++), una buona capacità (da 8 chili) e la presenza di programmi per indumenti ingombranti e per i delicati e la lana» conclude Aiello. «Per la lavasciuga, invece, la capienza è essenziale: più grande è meglio è. Per esempio 8 chili di lavaggio e 6 di asciugatura (oppure 10 e 7) e deve essere dotata di un buon numero di programmi per i diversi tessuti».



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