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Kaleîdos

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Numero 21 del 2019

Titolo: L'amore sul lavoro danneggia le donne?

Autore: a cura di Gaia Giorgetti


Articolo:
(da «F» n. 46-2019)
Niente love story in ufficio, a maggior ragione se è lui il capo. In America il Ceo di McDonald's è stato licenziato perché si è fidanzato con una dipendente. In Italia non esistono leggi che vietano queste relazioni, tantomeno quelle tra colleghi, ma nella realtà sono storie che spesso portano guai. È così?
Sì, di Paolo Citterio. È presidente nazionale di Gidp, l'Associazione direttori risorse umane.
«Queste storie portano quasi sempre a conseguenze spiacevoli per tutti, anche perché la maggior parte delle relazioni sul lavoro nasce tra il capo e l'assistente, visto che passano molto tempo insieme e instaurano rapporti anche intimi».
In America partono i licenziamenti, e in Italia?
«Non avremmo potuto licenziare quel manager, non possiamo avere regolamenti aziendali che vietino i fidanzamenti. È una violazione della privacy, nessuno ha l'autorità di investigare sui dipendenti».
I dati dicono che il 40 per cento delle persone ha avuto una storia al lavoro.
«Anche il 50 per cento! È un fenomeno diffuso perché in ufficio passiamo molte ore. E proprio perché è così diffuso, è difficile da contrastare».
Nel caso americano l'aggravante è che lui fosse il capo. Questa commistione tra potere e amore si riflette nel lavoro?
«Sì, capita che la fidanzata ottenga scatti di carriera e aumenti di stipendio, suscitando gelosie, imbarazzo ma anche un danno alla sua professionalità: pur bravissima, sarà sempre giudicata come una che ha fatto strada perché è stata favorita».
Meglio evitare love story con il capo?
«Assolutamente sì. Nella mia lunga carriera ho visto tantissime dipendenti che hanno rifiutato approcci e mai una volta sono state penalizzate. Anzi, sono state rispettate molto di più».
Sì, di Daniele Bulla. Psicoterapeuta ed esperto di leadership, gestione delle risorse umane e conflitti sul lavoro.
«Come esperto di conflitti aziendali sconsiglio le storie in ufficio, specialmente se sono avventure sessuali o poco più».
Le cose si complicano se la relazione è tra il capo e la sua collaboratrice?
«Molto. Di per sé ogni storia tra colleghi genera pettegolezzi, suscita invidie, gelosie e porta via tempo alla produttività. Ma se la relazione, magari clandestina, è tra il capo - di solito un uomo - e una sottoposta, riprende forza quel vecchio e odioso stereotipo secondo cui le donne si prestano ad avere storie di sesso per ottenere vantaggi. Questo pregiudizio resiste e finisce per minare sia la fiducia nel leader, sia la credibilità professionale della dipendente. A rimetterci di più sono sempre le donne, perché ancora oggi ricoprono ruoli inferiori».
Liberi, innamorati e di pari livello: meglio uscire allo scoperto?
«Se è amore, meglio uscire allo scoperto e, potendo, fare in modo che uno dei due trovi lavoro da un'altra parte. Ma in ogni caso valutate bene le variabili: le storie, anche importanti, possono finire. E l'amore tra colleghi può diventare odio tra ex, un tipo di conflitto che si riversa nel luogo di lavoro con problemi enormi».
Se invece è solo una storiella?
«Non ha senso avere un flirt con un collega perché diventa gossip. Fuori dagli uffici è pieno di uomini e di donne, perché inguaiarsi con una relazione sentimentale sul lavoro?».



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