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Il Progresso

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Numero 14 del 2019

Titolo: Alimentazione- L'immancabile vademecum Anguria & Melone

Autore: Luca Fiorini


Articolo:
(da «Focus» dell'11 luglio 2019)
Sono loro i due frutti più sferici e acquosi della stagione calda - anguria e melone - i protagonisti del reparto ortofrutticolo nel corso dell'estate, da giugno fino a settembre (e oltre). Freschi, ipocalorici e relativamente economici - le prime variano da 0,89 a 1,90 euro al kg, mentre i secondi spaziano da 1,80 fino a 4 euro al kg - rappresentano i migliori alleati per contrastare l'arsura estiva reintegrando sali minerali e idratando il corpo, così affaticato dai picchi di temperature. E i benefici per la salute non si contano: l'anguria fa bene al cuore, migliorando le funzioni cardiache, e alle ossa, contenendo l'attività degli agenti responsabili dello sviluppo dell'osteoporosi, ma anche agli occhi, per via di antiossidanti come luteina e beta-carotene; è fonte di Vitamina C, supportiva del sistema immunitario, ed è un potente anti infiammatorio (grazie ai flavonoidi e carotenoidi, concentrati nei frutti più maturi); inoltre, consumare tanta anguria aiuta a contrastare la pressione alta (attraverso la L-citrullina, aminoacido indispensabile all'elasticità delle pareti arteriose) e a migliorare la memoria e l'umore (per la presenza di Vitamina B 6). Parimenti il melone, alleato nell'idratazione corporea, è particolarmente indicato nella protezione della vista grazie al contenuto di Vitamina A (con cui scalzare il pericolo della degenerazione maculare); aiuta l'organismo a contrastare i radicali liberi grazie alle sue capacità antiossidanti, ed è una miniera di potassio, fosforo e calcio, che intervengono nei processi metabolici. Inoltre, grazie all'elevata concentrazione di acqua è altamente diuretico, alleviando i reni e l'intestino, e mantiene ben liquido il sangue aiutando nella prevenzione di infarti e ictus grazie all'adenosina, una sostanza che evita la formazione di coaguli a protezione del sistema cardiovascolare.
Entrambi contengono pochissime calorie (fra le 30 e le 34 per 100 gr di polpa), favoriscono l'abbronzatura perché ricchi di betacarotene, e possedendo persino proprietà lenitive, con cui alleviare scottature e infiammazioni della pelle. Ma non è sempre facile acquistarli al giusto punto di maturazione, perché spesso troppo acerbi o eccessivamente «avanzati», soprattutto in un anno meteorologicamente instabile come il 2019 (durante il quale le colture hanno registrato ritardi per l'eccessivo prolungarsi del periodo invernale). Ecco quindi una mini guida all'acquisto, per portare in tavola i frutti più sodi e salubri, da conservare sul piano più basso del frigo e consumare in purezza o accompagnati da contorni dolci e salati: avete mai provato la mousse di melone? Si fa mescolando la polpa frullata del frutto a una confezione di formaggio spalmabile con un po' di ricotta e panna montata a neve ferma. E l'insalata greca di anguria? Semplice e rinfrescante: basta un mezzo «cocomero» - riprendendo la definizione botanica - e un po' di feta, cipolla rossa di Tropea, olio d'oliva e qualche fogliolina di menta. Scoprite i 10 consigli per scegliere anguria e melone d'estate. E ricordate le parole di Marty Rubin: «Un cesto di frutta matura è più santo di qualsiasi libro di preghiere».
1) Se, tamburellando sulla sua superficie, l'anguria emette un suono sordo ma rotondo, allora sì, il frutto è pronto per essere consumato.
2) Il colore screziato della buccia è un altro indicatore importante: deve essere regolare e armonioso, tendente al verde scuro, con qualche macchia gialla e striature ben definite e ravvicinate sul fondo. Anche il color crema della «chiazza d'appoggio» - ossia la parte dell'anguria rimasta a contatto col terreno, schermata dai raggi del sole - ci dice molto del frutto: se è appena accennato o tendente al bianco o verdastro, significa che è stato raccolto troppo presto.
3) La buccia deve anche essere opaca, mai lucida, e mostrarsi soda e compatta (anziché filamentosa e friabile), resistente alla pressione delle dita. È inoltre importante che sia liscia e priva di ammaccature o alterazioni.
4) Anche il peso «pesa»: composta perlopiù d'acqua (al 95%) l'anguria deve essere naturalmente massiccia. A parità di grandezza, è sempre meglio optare per il frutto più pesante.
5) Persino il picciolo ci racconta qualcosa sullo stato di maturazione di un'anguria: toccandolo con la punta delle dita deve essere leggermente cedevole, né troppo secco né troppo sfilacciato, e preferibilmente arricciato.
6) Come per l'anguria, anche nel caso del melone bussare sulla buccia con la mano stretta a pugno, scartandolo se il frutto produce un suono vuoto, quasi un rimbombo, è il miglior modo di testarne il livello di maturazione. Optate per un melone dal suono sordo, evitando quelli che sembrano produrre un rimbombo vuoto.
7) A differenza dei meloni invernali, inodori, i meloni estivi sono pronti ad essere consumati quando emanano un profumo piacevolmente fruttato, mentre quelli eccessivamente indietro non rilasciano alcun odore (e gli altri, troppo maturi, sono fastidiosamente dolciastri).
8) Il picciolo del melone è un altro indicatore di freschezza: deve potersi staccare facilmente e avere una consistenza morbida. Al contrario, la buccia sulla parte opposta deve essere elastica ma non molle.
9) Al pari delle angurie, anche i meloni buoni, con solo il 5% in meno di percentuale d'acqua, devono risultare pesanti.
10) Evitate i meloni tendenti al verde, colore sintomatico di un processo di maturazione non ancora completato.



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