Numero 12 del 2019
Titolo: Salute- Lo stress da lavoro, il «burnout», è ufficialmente una sindrome
Autore: Silvia Turin
Articolo:
(da «Corriere.it» del 28 maggio 2019)
Lo stress da lavoro o da disoccupazione, ossia il «burnout» è adesso ufficialmente una sindrome. Lo ha stabilito l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dopo aver vagliato decenni di studi. L'agenzia speciale dell'Onu per la salute ha anche fornito direttive ai medici per diagnosticarla e l'ha inserita nella sua classificazione internazionale, quella che viene utilizzata come punto di riferimento.
Caratteristiche: Le tre caratteristiche o segni principali di questa condizione sono stati individuati in: senso di esaurimento o debolezza energetica; aumento dell'isolamento dal proprio lavoro con sentimenti di negativismo o cinismo e ridotta efficacia professionale. È una sindrome che riguarda specificatamente l'ambito lavorativo. Il primo ad occuparsi di burnout è stato lo psicologo Herbert Freudenberger nel 1974. Il nuovo elenco, Icd-11, che entrerà in vigore nel gennaio 2022, contiene molte altre aggiunte, inclusa la classificazione del «comportamento sessuale compulsivo» come disturbo mentale e il videogioco come una dipendenza, elencandolo insieme al gioco d'azzardo e alle droghe come la cocaina. L'altro cambiamento è la rimozione del transgenderismo dalla lista di disturbi mentali, è elencato nel capitolo «condizioni relative alla salute sessuale».
Categorie a rischio: Il burnout o «esaurimento da lavoro» è la risposta ad uno stress emotivo cronico e persistente, caratterizzato da esaurimento fisico ed emotivo, tendenza a considerare le persone come oggetti, sensazione di perdita di significato del proprio operato e ridotta produttività. In genere colpisce coloro che sono impiegati nelle professioni di aiuto, nelle emergenze, nel sociale come medici, infermieri, poliziotti, vigili del fuoco, assistenti sociali, caregiver, ma può colpire anche altre categorie di lavoratori, quella forza lavoro iperattiva, iperconnessa e schiacciata da mille impegni tra lavoro e famiglia. Le donne sarebbero più esposte degli uomini al pericolo di esaurimento psico-fisico.