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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Il Progresso

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Numero 9 del 2019

Titolo: Storie- Ognuno può trovare la sua nota

Autore: a cura di Concita De Gregorio


Articolo:
(da «Invece Concita» su «Repubblica.it» del 23 aprile 2019)
Questa è la storia di Marilena Abbatepaolo, Polignano
«La mia è una storia di diversità e di disabilità: sono sorda da quando avevo circa 17 anni. Tuttavia, vorrei dare voce e speranza a quanti, sordi come me o colpiti da altri tipi di disabilità, non smettono di lottare giornalmente per realizzare i loro obiettivi, i loro sogni, nonostante le tante difficoltà. Da quando ho cominciato a perdere l'udito (nessun medico ha saputo dirmi la causa), non ho mai smesso di ripetermi: se vuoi, puoi; se puoi, devi. Oggi ho 40 anni e sono un dirigente scolastico, probabilmente l'unico sordo di tutta Italia. Sono stata insegnante di italiano e poi ho deciso di fare il concorso. Ho due dottorati di ricerca e dal 2012 al 2017 sono stata assessore alla Cultura a Polignano a mare, il paese dove vivo. Non è stato facile accettare la sordità; svegliarsi al mattino e ritrovarsi sordi. Non c'è stato un preavviso, un indizio. Nulla. Dalla mattina alla sera, la tua vita cambia e i divieti si moltiplicano. Niente discoteca. Niente cinema. Niente tv. Tutto deve avere sottotitoli ma sottotitoli non sempre ce ne sono. E allora ti senti sola. Lontana anni luce dalle persone. Costretta a leggere le loro bocche che si muovono».
«Io avevo con me i libri e quei volti di poeti e scrittori che, fin da bambina, avevo imparato ad amare. Leopardi su tutti, poi Scotellaro, Campana, Emily Dickinson e tanti altri ancora, tutti a farmi compagnia. Con loro ho dialogato per anni e combattuto. Ho studiato. Ho imparato le parole. Ho imparato a seminarle. In un mondo che spesso le usa a vuoto, ho imparato il valore di ogni singola parola».
«Oggi ho deciso di scrivere questa storia. L'ho fatto nell'unico modo che conosco, la poesia e la musica. E così è nata «Partitura in versi», una silloge di poesie edita da Les Flaneurs a dicembre scorso e presentata in anteprima alla Feltrinelli di Bari. Ho voluto raccontare, in «Partitura in versi», la poesia e la musica che mi pare di scorgere in tutto quello che guardo, nel moto di ogni foglia o nel colore di ogni pezzo di cielo. Ho cercato di raccontare questo, che poi per me è raccontare la mia vita, ma non come semplice biografia (a chi servirebbe?), piuttosto come «sentire». Sebbene io non senta più la musica da 20 anni, diventando sorda, mi sono resa conto che davvero tutto quello che ho attorno suona. E non è semplicemente il do-re-mi delle note, è una vibrazione più profonda quella che risuona in ogni cosa e in ciascuno di noi».
«Ai miei studenti dico sempre: «Trovate la vostra nota e suonatela». Non c'è una nota migliore di un'altra. L'unica nota giusta è la nostra ed è giusta proprio perché ci appartiene. Proprio perché siamo noi, con le nostre diversità, con le nostre ricchezze».



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