Numero 3 del 2016
Titolo: CULTURA- Mantova, città della cultura 2016
Autore: Carmen Morrone
Articolo:
Mantova è la capitale italiana della cultura 2016. La città ha vinto una selezione bandita dal Ministero dei Beni culturali e del Turismo in linea con l'Azione dell'Unione Europea che nomina la Capitale Europea della Cultura (nel 2019 sarà Matera). Una dotazione di un milione di euro per promuovere lo sviluppo culturale come volano di
progresso economico e di maggiore coesione sociale. Così, da marzo a dicembre a Mantova saranno proposti molti eventi, nuove strutture e innovativi servizi. Quanto accessibili? Il sindaco Mattia Palazzi ha più volte detto che "nel 2016 a Mantova, Capitale Italiana della Cultura, sapremo accogliere, intrattenere, stupire e incantare, attraverso valori culturali legati alla tutela del patrimonio, dell'ambiente e della creatività, un pubblico sempre più vasto". In questa progettualità della città che fra l'altro dal 2008 fa parte della World Heritage List dell'Unesco, le associazioni che rappresentano le persone con disabilità, in particolare visive, sono state coinvolte?
Lo abbiamo chiesto a Mirella Gavioli, presidente dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Mantova.
"Non particolarmente. L'amministrazione comunale neoeletta, a seguito di precedenti nostre richieste di interlocuzione e di confronto ha convocato e sosterrà l'operatività di un tavolo tecnico al quale sono invitate tutte le associazioni di tutela dei disabili, in un'ottica di confronto costruttivo. Per migliorare l'abbattimento delle barriere architettoniche e per l'accessibilità ai beni culturali, è infatti necessario condividere bisogni, proposte e soluzioni. Grazie alla FAND, Federazione delle associazioni storiche maggiormente rappresentative della disabilità, presente sul territorio, si potranno offrire ampi spunti di riflessione e condivisione fattiva con le amministrazioni, in un'ottica di qualità dei risultati e di ottimizzazione delle risorse economiche a fronte di servizi realmente funzionali ai diretti fruitori".
D. Di cosa si è parlato in questo primo tavolo di lavoro?
R. Nelle intenzioni dei vari responsabili coinvolti c'è quella di rifarsi alla significativa esperienza del servizio "Expofacile", creato e concretizzato con la collaborazione del Consiglio regionale lombardo della nostra associazione. Il portale web ha permesso a migliaia di persone disabili di potersi rivolgere a un punto dedicato per il reperimento di informazioni e per trovare soluzioni e risposte alle più varie esigenze. Noi ci immaginiamo un "Mantovafacile" con cui poter dare un servizio su più fronti da quello dell'accoglienza e dell'accompagnamento, a quello dei percorsi pedotattili e alle cartine in braille.
D. Quali saranno gli altri principali interventi?
R. L'amministrazione comunale, in carica da poco più di otto mesi, delibererà a bilancio circa 80 mila euro da destinare a lavori di accessibilità alla città di Mantova che verranno presentati al prossimo incontro del tavolo tecnico, rispetto i quali si valuteranno priorità e fattibilità a beneficio di soggetti portatori di disabilità.
D. Per quanto riguarda la mobilità in autonomia, a Mantova come si vive?
R. Di recente sono stati istallati su quasi tutti i mezzi di trasporto urbano e sub urbano, i dispositivi di sintesi vocale sia sul mezzo che a terra, grazie anche ai vari solleciti e alla collaborazione della nostra sezione. Le sintesi vocali che hanno il compito di annunciare vocalmente la direzione e preannunciare le fermate, sono un valore aggiunto del trasporto pubblico e a beneficio di tutti, non sono un servizio per persone disabili. Sono stati posizionati ed attivati alcuni dispositivi semaforici acustici in alcuni punti strategici di attraversamento, speriamo ce ne siano altri. Stanno per essere conclusi i lavori di riqualificazione ed adeguamento della stazione ferroviaria, che dovrebbe diventare più accessibile e sicura anche per i disabili visivi e motori. È stato pubblicato dall'assessorato alle politiche sociali della Provincia "Mantova, una provincia per tutti", un volume articolato in dieci differenti sezioni, ognuna delle quali presenta una parte di testo introduttivo e una cartina con evidenziato il percorso privo di barriere architettoniche attraverso il quale raggiungere alcuni dei monumenti simbolo della città.
D. Nel 2016 il Festival di Mantova, si dice, sarà completamente rinnovato. Per la disabilità e in particolare per quella visiva ci saranno buone novità?
R. In realtà non siamo ancora al corrente degli eventuali rinnovi, tuttavia, prossimamente sarà mia cura riprendere i contatti con l'organizzazione per condividere e valutare proposte e soluzioni che possano essere attivate per favorire l'accesso agli eventi e alla città, anche da parte di disabili visivi. Suggeriremo nuovamente la creazione di un info point dedicato dove il disabile di qualsiasi provenienza, possa contattare per ottenere risposte e servizi di accoglienza ed accompagnamento qualificato.
D. Mantova capitale della cultura segue il grande evento dell'Expo. Che eredità ha lasciato Expo2015 che può essere utile a Mantova capitale italiana della cultura 2016?
R. Expo ha coinvolto l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e in particolare l'Istituto dei Ciechi di Milano. Questo ha fatto sì che ci fossero servizi davvero utili e non fruibili solo sulla carta. Come dicevo il portale e l'app Expofacile è stato apprezzato, è quindi una buona prassi da poter replicare. Expo ha dimostrato una cosa che anche a Mantova accade ed è questa: se noi non vedenti partecipiamo attivamente alla vita della città e proponiamo soluzioni perché ne possiamo fruire, tutti - dagli amministratori pubblici ai cittadini - ci conoscono e riconoscono. Questo fa sì che sia naturale, spontaneo il nostro coinvolgimento. Le faccio un esempio. A Mantova ci sono da molti anni le crociere sul Mincio e sul Po. Le guide a bordo dei traghetti sanno come fare le descrizioni quando hanno passeggeri con disabilità visive. Non dobbiamo richiedere un servizio speciale. Le guide sono già pronte. Perché lo fanno da sempre, perché da sempre ci sono passeggeri con disabilità visiva.
D. Da 1 a 10, la città di Mantova quanto è accessibile?
R. Direi che non è ancora sufficientemente accessibile, sia per quanto attiene il patrimonio artistico-culturale, sia per quanto riguarda l'accesso in autonomia di taluni servizi ed enti pubblici verso i quali comunque la sezione dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è impegnata in un confronto propositivo e collaborativo con i vari interlocutori al fine di ridurre il disagio dei disabili, in questo caso visivi ma non solo. Vero è che Mantova è una città storica: esistono vincoli artistici e strutturali che non ne consentiranno una piena fruizione.
D. Il suo voto, possiamo dire, è un 6 meno. Qualche buona pratica c'è?
R. Palazzo Te, che dal 2005 ha promosso il progetto dal titolo "La cultura senza barriere" in collaborazione con il Museo tattile di pittura antica e moderna "Anteros" dell'Istituto per ciechi Francesco Cavazza di Bologna. Il Museo Diocesano Francesco Gonzaga ha completato l'allestimento di una "sala delle riproduzioni tattili", specificamente pensata per non-vedenti e ipovedenti. A Palazzo Ducale, nell'appartamento di Isabella d'Este, è stata realizzata una sperimentazione temporanea indirizzata a visitatori con disabilità visiva che potevano trovare al suo interno, oltre agli arredi, anche delle statue che si potevano toccare, oltre che a delle stimolazioni olfattive di aromi ed essenze che venivano proposti ai visitatori.
D. Ci può illustrare qualcuna di queste?
R. A Palazzo Te ci sono, infatti, otto bassorilievi prospettici funzionali alla percezione tattile, realizzati in scala con uso di sottoquadri tenendo conto di regole didattiche specifiche (tiflodidattiche); un plastico tridimensionale apribile della Camera dei Giganti che riproduce l'architettura interna, quindi la morfologia specifica dell'ambiente e le scene affrescate sulle quattro pareti e sulla volta; le scene, in questo caso, sono state realizzate su disegno a incisione; due mappe visuo-tattili collocate all'ingresso del percorso museale mostrano la piantina del museo e la collocazione storica e geografica di Palazzo Te nella città. Ci sono inoltre sussidi didattici a disposizione per le visite in autonomia: l'audioguida, le schede di sala con spiegazione del bassorilievo nelle tre versioni (nero normale, nero ipovedente e braille) e le cartoline visuo-tattili che riproducono la pianta di Palazzo Te.
D. E Palazzo Ducale?
R. Allo stato attuale, risulta essere privo di servizi accessibili di carattere culturale per ipovedenti e non vedenti. Visitando il sito ufficiale l'unico riferimento rivolto a visitatori affetti da deficit visivo che si trova è il seguente: "Il Museo di Palazzo Ducale è vastissimo, ha grandi stanze da attraversare, giardini profumati da odorare e essenze da toccare, piccoli appartamenti dove ancora si può sentire la musica che vi risuonava, saloni per le danze in cui si può ancora ballare, un magico universo che anche i non vedenti possono esplorare. Per loro e per chi non sa vedere abbiamo ideato uno speciale percorso interattivo". Come dicevo, il progetto relativo all'appartamento di Isabella d'Este si è concluso. Questa sezione dell'UICI, in collaborazione con una storica dell'arte, ha presentato di recente una ipotesi di progetto mirato a rendere più fruibile l'artisticità e la storia del palazzo o almeno di alcune delle sue parti, da parte di ciechi e ipovedenti. Progetto che ha ricevuto la considerazione degli assessori e del sindaco con delega alla cultura, quindi si è in attesa di verificare se e come poter procedere. È ancora incompleto invece il "percorso del Principe", ovvero un percorso stradale riservato a pedoni e cicloturisti, che collega Palazzo Te a palazzo Ducale, attraversando alcune vie strategiche della città. Viene definito "percorso del Principe" in quanto era la strada (quasi tre km), percorsa dai nobili del tempo per spostarsi tra le loro residenze situate ai margini del centro storico. Lungo questo percorso, anche qui grazie alla collaborazione della sezione UICI di Mantova, in tempi non sospetti, sono stati richiesti e realizzati alcuni punti di segnalazione podotattile a terra per orientare anche il disabile visivo nella giusta direzione.