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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Tiflologia per l'Integrazione

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Numero 3 del 2002

Titolo: UN NUOVO MUSEO “DA TOCCARE”

Autore: Luciano Paschetta


Articolo:
“Abbiamo voluto permettere alle persone con disabilità visiva di fruire del nostro museo, lo abbiamo fatto con la consulenza dell’Unione Italiana dei Ciechi, quello che inauguriamo oggi è il primo passo di questo percorso” con queste parole la Direttrice didattica della “Fondazione Accorsi”, dottoressa Silvia Varetto, si è rivolta ai giornalisti presenti alla conferenza stampa convocata venerdì 5 aprile, per presentare l’iniziativa atta a rendere il percorso museale fruibile ai disabili visivi. Il progetto, nato dalla collaborazione con lo scrivente in qualità di esperto dell’Unione Italiana dei Ciechi, prevede la realizzazione di un’”isola tattile” per ciascuna delle 27 sale nelle quali si articola la visita. Il museo Accorsi, gestito dalla fondazione omonima, raccoglie nella dimora, lasciata alla morte dal Commendator Accorsi, famosissimo antiquario torinese, la sua raccolta di oggetti, porcellane, mobili ed arazzi del ‘6/700.
Da questo museo tutto da “vedere” i disabili visivi erano esclusi, fino a quando, la sensibilità della dottoressa Silvia Varetto, sollecitata dal fatto che tra gli scolari che venivano in visita al museo vi erano anche dei bambini con problemi di vista, non l’ha spinta a pensare come fare perché anche questi visitatori potessero godere delle meraviglie presenti nella casa di Via Po 55. La sua prima intuizione è stata quella di permettere l’esplorazione tattile di alcuni oggetti particolarmente significativi, ma era troppo poco, rimaneva il problema dei mobili o troppo grandi per essere toccati, o vietati al tatto dalla Soprintendenza dei beni artistici. Restava l’impossibilità di cogliere la meraviglia degli intarsi e dei ricami, la difficoltà di far “gustare” le diverse tecniche di laccatura e così via. Un contatto con noi le ha permesso di capire le principali esigenze cognitive del non vedente e, quindi, grazie alla preziosa collaborazione con le “Scuole San Carlo “ che a Torino formano i mastri “minusieri” è stato possibile riprodurre mobili in scala ridotta, particolari significativi, intarsi percepibili al tatto; nella “Camera Veneziana” si trovano i barattoli con le resine che venivano usate per laccare i mobili che il non vedente, e non solo lui, può toccare e annusare; un ricamo “bandera” prodotto su un pannello facilmente esplorabile, permette a chi ha problemi di vista, di apprezzarne appieno la meraviglia; alcuni oggetti di pregio, che possono essere presi in mano, consentono di cogliere caratteristiche, somiglianze e differenze, tra la porcellana, la maiolica e la terracotta; nel “Salotto Cinese” è possibile toccare la seta italiana, quella indiana e quella cinese per comprenderne le diversità.
Questi alcuni esempi delle bellezze che una persona con disabilità visiva può scoprire visitando il “Museo Accorsi” in Via Po 55 a Torino,”...ma è solo l’inizio” ci assicura la dottoressa Varetto “per giugno vogliamo che in ogni sala vi sia un’isola tattile, vogliamo che anche chi ha problemi di vista impari ad amare il nostro museo”.
Io ne sono certo: la possibilità di esplorare oggetti di forma armonica, realizzati in materiali pregiati e gradevoli al tatto, rendono la visita non solo istruttiva, ma le restituiscono, anche per il disabile visivo, il suo vero significato: quello di un “piacere per l’anima e per il corpo”.



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