Data: 22/04/2021
Gruppo di lavoro 5. Rapporti sociali
Verbale Riunione Gruppo di Lavoro 5 –Rapporti Sociali: Comunicazione Fundraising, Volontariato Servizio Civile, Altre Associazioni
22 aprile 2021 ore 15.30.
In data 22 aprile alle ore 15,30 in modalità online si è svolta la riunione del Gruppo di Lavoro 5 Rapporti Sociali: Comunicazione Fundraising, Volontariato Servizio Civile, Altre Associazioni.
Sono presenti Vincenzo Massa (Coordinatore); Linda Legname (componente); Annamaria Palummo (componente); Maria Buoncristiano (componente); Giuliano Frittelli (componente); Arturo Vivaldi (componente).
Presenti i consulenti Bonfiglio Salvatore e Messina Salvatore.
Presenti alla riunione anche le dipendenti addette alla struttura di Gestione del Servizio Civile Nazionale dell’Unione.
Oggetto della riunione è la presentazione del nuovo programma d’intervento 2021 in scadenza il prossimo 20 maggio.
Obiettivo è confezionare un progetto che può adattarsi all’Unione per diventare il più realistico possibile alle esigenze del territorio.
Prende la parola la Responsabile del Servizio Civile Nazionale che approfondisce le criticità evidenziate nel precedente progetto presentato.
Si inizia a parlare dei GMO ammettendo che questa figura ha numerosi adempimenti da compiere e che quindi porta un elevato carico di lavoro all’interno delle Sezioni che non sono ancora pronte e organizzate a gestire gli adempimenti previsti. Il gruppo concorda di non inserire nel prossimo progetto i GMO (giovani con minore opportunità).
Si passa ad affrontare la questione del titolo di studio.
Sempre al Capo Servizio sono affidate alcune considerazioni in merito al livello di istruzione che deve possedere un aspirante volontario e vista la consolidata esperienza suggerisce la possibilità di diversificare la richiesta del titolo di studio in base all’area territoriale.
Ritiene che al nord possa bastare il requisito della terza media mentre al centro e al sud, il titolo di scuola media superiore potrebbe coinvolgere e quindi interessare una maggior platea di giovani.
Riguardo l’unicità del programma d’intervento, ossia un unico progetto dell’Unione valido su tutto il territorio nazionale pur se un’idea azzardata è stata comunque molto apprezzata dal Dipartimento del Servizio Civile tanto da meritare complimenti e un plauso in quanto si è riusciti con un solo piano a coprire le necessità dell’Ente. Riproporlo vorrebbe significare una sicurezza per l’Unione riguardo l’assegnazione di un buon punteggio su un lavoro già conosciuto al Dipartimento.
Sulle attività progettuali da inserire, sarebbe opportuno ampliare i campi di intervento, oltre ovviamente riproporre l’accompagnamento e l’assistenza che sono parte integrante dei servizi offerti dall’Unione, con altre iniziative che vedrebbero un maggior coinvolgimento del volontario con la struttura territoriale ed un suo accrescimento personale che peraltro sarebbero ben viste ed apprezzate.
La ripartizione dei volontari è sicuramente pertinenza delle Sezioni che conoscendo bene il territorio e conoscendo i servizi offerti ai soci possono dare quel contributo fondamentale alla determinazione del numero dei volontari. Per questo motivo sarebbe opportuno coinvolgere il territorio per conoscere le esigenze reali. Si propone di organizzare un’incontro con i territori.
La discussione inizia con i vari interventi dei componenti che con le loro riflessioni, la loro esperienza e soprattutto la loro conoscenza del territorio apportano quelle riflessioni necessarie a confezionare un progetto realistico a misura dell’Unione e quindi facilmente attuabile.
Si iniziano a sciogliere i dubbi sul requisito del “diploma di istruzione superiore”. Si è tutti unanimi a non metterlo come condizione per la presentazione delle domande in quanto in questo modo si coinvolgerebbe una più vasta platea di giovani e comunque ci si affiderebbe all’esperienza del selettore che valuterà caso per caso i ragazzi e le necessità della Sezione.
La scelta di non inserire i GMO è comprensibile e nessun problema a non considerare questa figura nel prossimo progetto. Porterà una diminuzione al punteggio ma sicuramente si troverà un altro argomento più adatto alle esigenze dell’Ente.
Altro tema cruciale è la “formazione” ma soprattutto stabilire qual è il momento adatto per somministrarla ai volontari.
In base alle richieste e alle esigenze delle Sezioni sarebbe opportuno improntarla, almeno quella specifica, nei primi giorni dall’inizio del servizio in modo da dare ai ragazzi quell’infarinatura che consentirebbe loro di conoscere subito la realtà che li circonda. Poi spalmare le successive ore su tutto l’arco del servizio combinando bene le esigenze della formazione con l’attività della Sezione. Questo sarebbe un giusto compromesso per evitare che il formatore sia continuamente impegnato alla somministrazione delle lezioni tenuto conto degli eventuali subentri.
Altro punto oggetto di chiarimenti è l’applicativo “netBlind” proposto nel precedente progetto.
Il “netBlind” è un applicativo che andrebbe ad uso dei non vedenti e dei volontari che avrebbe lo scopo di creare una sorta di legame duraturo nel tempo tra il socio e il volontario.
Sicuramente si tratta di iniziativa molto innovativa, non costosa e facilmente praticabile in quanto i ragazzi di oggi sono molto esperti e molto attivi sui social network.
Nonostante questo sono state sollevate tante perplessità da più realtà territoriali in quanto il rischio che si corre che si possa perdere il controllo dei volontari da parte delle Sezioni. Questo applicativo potrebbe far innescare dei rapporti personali tra socio e volontari tali da non essere tracciati dai vari Presidenti: il punto di contatto tra la sezione e i soci potrebbe saltare.
L’iniziativa va sicuramente presa in considerazione occorre studiarla nei dettagli e regolamentata con possibilità di poterla inserire nei prossimi progetti. Il gruppo concorda che per il progetto in preparazione NetBlind non andrà inserita.
Alcuni componenti hanno accennato alla possibilità della cooperazione con le Università per sviluppare da un lato percorsi qualificanti per i volontari e dall’altro per offrire maggiori servizi ai non vedenti. Purtroppo sia i valutatori che i componenti hanno la consapevolezza che i tempi dell’università sono lunghi e quindi per quest’anno non sarà possibile inserirla nel progetto.
Si propone di coinvolgere INVAT nella progettazione e sperimentazione di una app. La componente Legname verificherà la fattibilità e riferirà al gruppo.
I punti sono stati ampiamente trattati e discussi portando ad un confronto costruttivo e chiarificatore e facendo giungere i componenti del Gruppo a delineare le linee guida da inserire nel prossimo progetto in scadenza.
In sintesi si è deciso di rinunciare al progetto per i GMO e sul titolo di studio è accolta la proposta per il possesso della licenza di scuola media da parte degli aspiranti volontari. La formazione va comunque somministrata una parte all’inizio del servizio e l’applicativo NetBlind al momento è un’iniziativa interessante ma va studiata nei minimi dettagli e al momento si ritiene di non inserirlo in questo progetto.
I componenti manifetano l’esigenza di incontrarsi anche informalmente per cominciare a discutere di altri temi importanti quali le campagne di raccolta fondi ecc. Viene anche fatta la proposta di suddividersi in sotto gruppi di lavoro per cominciare ad affrontare i numerosi temi che riguardano il gruppo di lavoro. La proposta viene accolta dal coordinatore Massa.
La riunione si è conclusa alle ore 18.30.