Data: 03/12/2018
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
COMMISSIONE NAZIONALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Verbale dei lavori del 3 dicembre 2018
Convocati in conferenza telefonica con nota n. 150001 del 22 novembre 2018, i componenti della Commissione nazionale istruzione e formazione dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (di seguito: Commissione) si sono ritrovati, nell’aula virtuale loro riservata, alle 9:00 del 3 dicembre 2018.
Presenti, all’apertura dei lavori: il Coordinatore, Marco Condidorio, e i componenti: Enzo Bizzi, Francesco Busetti, Peppino Lapietra e Silvana Piscopo.
Ai cinque, si sono aggiunti: alle 9:40, Giancarlo Abba; alle 9:45, Michele Borra; e alle 10:00, la Referente, Daniela Floriduz.
Assente giustificato, Pietro Piscitelli, che, come Borra, partecipa ai lavori, in qualità di Coordinatore del Network per l’inclusione scolastica (di seguito: NIS).
All’ordine del giorno, un unico argomento: “Comitato Paritetico MIUR-UICI. Ipotesi di lavoro”.
La conferenza, coordinata da Condidorio, è stata chiusa alle 10:35.
Avendo assistito ai lavori con funzione di segretaria verbalizzante, redigo la presente nota che, previa approvazione dei partecipanti, depositerò agli atti della Presidenza nazionale UICI.
Al verbale-lavori allego il documento, più volte richiamato nel corso della conferenza, che, in previsione di una possibile assenza, Floriduz ha inoltrato il 28 novembre ai colleghi Commissari. Acquisito agli atti con prot. n. 15298, il documento (di seguito: Documento) è frutto di una elaborazione collettiva, avviata a Bologna, nell’ambito dell’iniziativa di aggiornamento professionale realizzata dalla Sede nazionale dell’IRIFOR (di seguito: IRIFOR) tra il 16 e il 18 novembre, e conclusa nella lista uici-docenti. Il Documento evidenzia le condotte pregiudizievoli, se non addirittura discriminatorie, messe in atto nei confronti dei docenti ciechi dal personale dirigente ed ATA delle scuole di titolarità; dalle case editrici scolastiche; dalle società sviluppatrici di programmi, off e on line, per la scuola e dallo stesso Ministero. Avverte che le disparità di trattamento sono intollerabili e vanno eliminate e, a tale scopo, propone: di rivedere la convenzione tra l’Associazione italiana editori e la Biblioteca Regina Margherita (di seguito: Biblioteca); di perseguire l’accessibilità digitale dei prodotti per la scuola anche attraverso il Protocollo MIUR-UICI; di intervenire presso le società sviluppatrici perché, nelle attività di programmazione, si attengano ai requisiti tecnici per l’accessibilità.
Nel merito:
Condidorio avvia i lavori alle 9:10 con delle comunicazioni, peraltro non previste all’o.d.g. Riferisce che, considerata la scarsa produttività del NIS, ha proposto ed ottenuto che la definizione del programma del corso di formazione di 200 ore che l’IRIFOR realizzerà, nel prossimo futuro, per il personale docente ed educativo sia affidata ad un Gruppo di lavoro ristretto, costituto dal Presidente nazionale (di seguito: PN), da Borra, da Massimo Vita, da Lapietra e dallo stesso Condidorio. Il Gruppo ha tenuto, fin qui, due riunioni. Impegnato al Senato in un’audizione concernente il progetto di legge 753, recante modifiche all’art. 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, per l’abrogazione della chiamata diretta dei docenti, Condidorio ha mancato il secondo appuntamento e se ne dispiace. Conclude, dicendo che delle attività formative dell’IRIFOR si è discusso anche in un’altra riunione, tenuta a Bologna ai primi di settembre, cui hanno partecipato diverse persone e, tra gli altri, anche Abba, Bizzi e Lapietra.
Piscopo ringrazia per le informazioni, che trova, tuttavia, dispersive. Segnala che la tendenza ad investire della materia scolastica soggetti diversi, indipendenti e separati disincentiva la partecipazione.
Busetti concorda.
Condidorio non fornisce chiarimenti. Si rallegra, invece, con Piscopo perché l’inclusione scolastica degli alunni con deficit visivo sarà nuovamente oggetto del dibattito pubblico napoletano. Spiega che all’incontro, programmato nella città partenopea per il 6 dicembre, non potrà intervenire, perché impegnato nella realizzazione della prima trasmissione della rubrica di Slashradio dedicata alla scuola. Dice che nella programmazione e nella gestione della rubrica sarà presto coinvolta l’intera Commissione. Aggiunge che nella prima puntata parlerà del progetto di legge 753 e che diverse altre trasmissioni potranno e dovranno essere dedicate agli ulteriori provvedimenti di riforma della legge 107, che verranno promossi dall’attuale maggioranza di Governo nei prossimi mesi.
Piscopo fa presente che il futuro del Governo Conti è legato agli esiti delle elezioni europee di maggio ed è, perciò, incerto. Le intenzioni riformatrici potrebbero non sortire effetti. Osserva, quindi, che il continuo riordino degli assetti scolastici non giova affatto alla didattica.
Lapietra si associa.
La parola torna a Condidorio che annuncia che il 19 dicembre verrà insediato il Comitato paritetico, costituito a norma dell’art. 4 del Protocollo d’intesa MIUR-UICI ed Enti collegati del 23 agosto 2018. Al Tavolo paritetico, l’UICI sarà rappresentata da Linda Legname e dallo stesso Condidorio; l’IRIFOR da Lapietra; e la Biblioteca da Giampiero Notari.
Piscopo chiede le ragioni della designazione di Legname.
Secondo Condidorio, la nomina non ha particolari motivazioni. Il Coordinatore continua, richiamando quanto detto da Borra in una precedente riunione: il Protocollo mette l’Unione e gli Enti collegati in una posizione privilegiata, ma anche di enorme responsabilità; fallire l’obiettivo di entrare nelle scuole con proposte che di fatto agevolino l’inclusione degli alunni e degli studenti con deficit visivo sarebbe estremamente grave. Cede la parola ai Commissari, affinché essi indichino le iniziative da porre in essere per garantire che dall’attuazione del Protocollo conseguano gli attesi miglioramenti.
Il primo ad intervenire, su richiesta di Condidorio, è Lapietra. Purtroppo, il collegamento telefonico è imperfetto.
In attesa che il Commissario si connetta da altra linea, prende la parola Piscopo. A parere della Commissaria, il primo risultato da raggiungere attraverso l’Intesa è il ripristino delle condizioni di lavoro dei docenti ciechi, compromesse dai numerosi fattori indicati nel Documento. Le tutele legislative, già esistenti, vanno fatto valere fino in fondo e, se necessario, vanno estese e rafforzate. In particolare, deve essere esigibile il diritto di accesso ai prodotti ed ai servizi informatici e multimediali. Diversamente, il rischio che la categoria si estingua è concreto. Per le linee di possibile intervento, Piscopo rinvia al Documento. Il secondo ambito che necessita di interventi correttivi e migliorativi è quello della formazione, iniziale e continua. Il Ministro Marco Bussetti (di seguito: Ministro) ha annunciato la soppressione dei contratti triennali di Formazione iniziale e tirocinio, introdotti dalla legge 107, e l’attivazione di concorsi nazionali abilitanti. [ndr: secondo le anticipazioni, ai concorsi sarebbero ammessi i laureati in possesso del titolo accademico richiesto per accedere alle varie classi di concorso e di 24 crediti formativi in discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche; i vincitori verrebbero immessi in ruolo dopo un anno di prova e formazione da supplenti]. Bisogna, perciò, rinviare la programmazione delle attività da destinare agli aspiranti docenti a quando il quadro normativo sarà chiaramente delineato. Fin da subito, invece, si può intervenire nel campo della formazione in servizio. Il MIUR dovrebbe dettare agli Uffici scolastici regionali le istruzioni necessarie affinché, nelle scuole in cui sono presenti alunni o studenti con deficit visivo, vengano svolte delle attività di formazione, sul modello di quelle avviate, nel 2016, dall’Ufficio scolastico regionale campano in collaborazione con l’Università Suor Orsola Benincasa e l’UICI di Napoli. Si tratta, in sostanza, di presentare i metodi, le tecniche e le pratiche di valorizzazione delle abilità personali e di potenziamento degli apprendimenti, da impiegare in presenza di un allievo, cieco o ipovedente, in rapporto all’età; un intervento intensivo può essere realizzato prima dell’inizio o all’avvio dell’anno scolastico; altri interventi di aggiustamento progressivo possono essere svolti nel corso dell’anno scolastico, in numero variabile secondo le necessità. Altro settore notoriamente in sofferenza è quello dei servizi di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale; il punto più dolente è quello della qualificazione del personale addetto; l’Intesa può e deve servire ad agevolare l’accreditamento dell’UICI come ente di riferimento per la formazione specialistica degli operatori impiegati per l’assistenza di alunni e studenti ciechi (di seguito: educatori).
Condidorio dice che, anche dal suo personale punto di vista, l’accessibilità delle tecnologie di informazione e di comunicazione (di seguito: ICT) in uso nella scuola è uno dei primi punti da trattare al Tavolo paritetico. Aggiunge di aver ipotizzato di portare il Documento all’attenzione del Ministro nella prima occasione utile, ovvero durante la seduta dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica fissata al primo pomeriggio della giornata in corso. L’ipotesi non ha, però, ricevuto il necessario sostegno del Gruppo Docenti recentemente attivato in WhatsApp.
Piscopo osserva che egli ha la piena responsabilità delle materie che gli sono state affidate.
Alle 9:40, si aggiunge alla conferenza Abba.
Condidorio conviene con la Commissaria. Dice, tuttavia, che chiederà al PN di autorizzare la lettura del Documento in seno all’Osservatorio. Prosegue, dicendo che concorda con Piscopo che ulteriore oggetto di lavoro per il Comitato paritetico deve essere quello della formazione in itinere del personale scolastico. In effetti, in occasione dell’Assemblea nazionale dei quadri dirigenti UICI, ha proposto, insieme a Luciano Paschetta, di realizzare dei corsi di formazione tiflologica di base, per docenti ed educatori, della durata di 60 ore.
Lapietra interrompe il Coordinatore e lo invita ad evitare gli interventi in replica. La durata dell’incontro, fissata in 90 minuti, impone di stare all’essenziale.
Condidorio prende atto e gli cede la parola.
Lapietra, tuttavia, ha perso parte dell’intervento di Piscopo. Chiede perciò di averne un rapido riepilogo.
Torna a parlare Condidorio. Ripete che Piscopo ha proposto di coinvolgere il Comitato paritetico nella pianificazione di misure per l’accessibilità tramite screen reader delle ITC e per la formazione continua del personale docente. Ripete ancora, che a suo avviso, il primo tema merita di essere trattato sia dal Comitato, sia dall’Osservatorio. Resta, tuttavia, in attesa di sapere dal PN se ritiene o meno opportuno sottoporre l’argomento al Ministro in una seduta pubblica. Aggiunge che spesso il PN ha punti di vista diversi da quelli dei suoi collaboratori. Per esempio, ha respinto la proposta dei corsi di 60 ore ed è probabile che respingerà anche la proposta di Piscopo di impegnare, tramite un provvedimento ministeriale, i Direttori scolastici regionali e i Dirigenti di Ambito e d’Istituto ad avvalersi dell’UICI nelle progettazioni concernenti alunni e/o studenti ciechi. Più volte, infatti, il PN si è detto preoccupato per lo squilibrio tra la domanda di sostegno specialistico e l’offerta complessivamente allestita dall’UICI e gli Enti collegati.
Piscopo replica che, senza una direttiva ministeriale, tra le scuole e le strutture UICI, intese in senso lato, possono essere attivate solo forme di collaborazione volontaria. È, invece, importante rendere tali collaborazioni sistematiche. Le carenze associative, se pure diffuse e notevoli, possono essere colmate con il supporto dei tanti docenti di sostegno che, nel corso dell’ordinaria attività professionale, hanno maturato competenze di alto livello specialistico. Nel contempo, può essere avviata la tanto auspicata campagna informativa e formativa dei dirigenti sezionali.
Alle 9:45, si aggiunge alla teleconferenza Borra.
La parola va a Lapietra. Il Commissario apprezza i suggerimenti venuti da Piscopo. Per il ruolo di rappresentanza cui è stato chiamato, egli ha studiato attentamente il Protocollo del 23 agosto. L’UICI si trova impegnata ad assicurare, anche attraverso gli Enti collegati, le professionalità necessarie a promuovere: la realizzazione e la distribuzione di materiali didattici speciali, si tratti di libri, di strumenti tecnici o di dispositivi tecnologici; l’adozione di piani educativi individualizzati adeguati alle reali esigenze degli allievi, mediante attività di consulenza; la formazione e l’aggiornamento dei docenti e degli educatori. È noto a tutti che nei corsi di formazione e post-formazione universitaria e nei corsi di specializzazione, gli insegnamenti ed i laboratori che hanno ad oggetto la disabilità visiva sono di poche ore. In effetti, la frequenza statistica della cecità è molto bassa; in un’ottica di sistema, è perciò ragionevole che il personale docente e quello socio-educativo vengano formati al trattamento delle minorazioni che si manifestano con maggiore frequenza. Spetta, dunque, all’UICI integrare la formazione universitaria e specialistica, sia degli aspiranti docenti, sia dei docenti in servizio. Con alcune eccezioni, i responsabili dei diciotto Centri di consulenza tiflodidattica (di seguito: CDT) sono in grado di offrire un supporto tecnico, non didattico. Sempre con alcune eccezioni, le UICI territoriali sono in grado di organizzare convegni tematici, non corsi di base. In ogni caso, le istituzioni scolastiche accolgono volentieri qualunque tipo di aiuto, si tratti della presentazione di un tifloausilio, di una consulenza occasionale o di un corso di base. Il punto, già segnalato da Piscopo, è che le attività vanno messe a sistema, in modo da soddisfare i bisogni educativi secondo protocolli condivisi, ovunque essi vengono espressi. In primo luogo, occorre intervenire nell’ambito della formazione e dell’aggiornamento degli insegnanti, anche specializzati, della scuola primaria. È nella scuola primaria che il bambino costruisce la propria identità, acquista consapevolezza di sé e acquisisce gli alfabeti fondamentali. Senza un supporto adeguato, il rischio di sviluppare ritardi psicomotori e/o disturbi o difficoltà di apprendimento è, purtroppo, alto. Come ha asserito il Consiglio di Stato appena lo scorso ottobre, la lesione del diritto inviolabile, che ha luogo quando un bambino cieco è privato del sostegno necessario a garantire la piena promozione dei bisogni di cura, di istruzione e di partecipazione, influisce sul percorso scolastico.
Alle 10:00, si connette alla conferenza Floriduz.
Piscopo e Condidorio invitano il Commissario a concludere.
Lapietra riprende, dicendo che le necessità sono note, ma non è chiaro quante e quali risorse possono essere utilizzate per farvi fronte.
Condidorio risponde che una risorsa, immediatamente disponibile, è costituita dai diciotto CDT e che altre risorse saranno create attraverso la formazione dei dirigenti sezionali, che egli intende proporre.
Lapietra dubita che i responsabili dei CDT abbiano una preparazione tale da poter essere impiegati nella formazione e nell’aggiornamento, estremamente urgenti, dei docenti e degli educatori della scuola primaria. Secondo il Commissario, occorre predisporre uno schema di programma formativo, molto ben strutturato, da proporre al Ministero e alle Università come modello di riferimento per le iniziative che essi realizzano, sia di concerto, sia per proprio conto.
Si inserisce Condidorio. Deve essere chiaro, egli dice, che la seduta del 19 dicembre sarà di solo insediamento e che le procedure ministeriali si articolano in diverse fasi sicché, se e quando lo schema, auspicato da Lapietra, dovesse essere elaborato e presentato, verrebbe sottoposto al vaglio di tutti gli Uffici funzionalmente competenti.
Lapietra chiede di poter completare.
Condidorio risponde che il Commissario è si è dilungato troppo e non gli può essere concesso altro tempo.
Lapietra prende atto e lascia la conferenza.
Borra, distaccatosi momentaneamente dalla conferenza, riprende la linea giusto in tempo per esternare la preoccupazione che lo assilla e che ha già espresso in precedenti riunioni. Nelle fasi preparatorie dell’Intesa del 23 agosto, e con l’atto di Accordo, l’UICI e gli Enti collegati hanno assicurato di poter mettere a servizio dell’Amministrazione scolastica, ai vari livelli territoriali, e a servizio delle singole scuole una rete di servizio che, di fatto, non esiste e che occorre creare in tempi strettissimi, per far salve la credibilità e l’affidabilità del “Sistema UICI”. Come detto da altri, i bisogni più urgenti sono legati alla scarsa qualificazione del personale docente ed educativo e al mancato libero e tempestivo accesso alle ITC in uso nelle scuole. L’ipotesi attuale è di realizzare la formazione specifica di docenti ed educatori o attraverso master universitari o attraverso iniziative di formazione continua. Con non poca fatica, l’IRIFOR ha predisposto lo schema del piano didattico di un master di specializzazione tiflologica, che, auspicabilmente, potrà essere istituito ed attivato in un certo numero di Università, con le modalità previste dalla normativa vigente e dai regolamenti di Ateneo. È, inoltre, in via di definizione il programma di un corso di formazione della durata di 200 ore, che l’IRIFOR realizzerà quale Ente accreditato per la formazione del personale della scuola ai sensi della direttiva ministeriale 21 marzo 2016, n. 170. Per quanto concerne le difficoltà di accesso alle ITC, non è possibile transigere: vanno rimosse, nell’interesse dei docenti, degli alunni e degli studenti, e delle famiglie.
Condidorio si dichiara completamente in sintonia con Piscopo e con Borra. Non concorda, invece, con Lapietra. Secondo il Coordinatore, al Tavolo paritetico, e, più in generale, al MIUR, non possono e non debbono essere presentati piani e progetti di intervento; alle Autorità istituzionali va unicamente chiesto di garantire l’effettività dei diritti.
Interviene rapidamente Floriduz, che evita di parlare delle difficoltà degli alunni e degli studenti con deficit visivo, a tutti ben note, per esporre le ragioni ed i contenuti del Documento. Nei concorsi per il reclutamento a tempo indeterminato; nelle nomine a tempo determinato; nelle assegnazioni di sede quando le scuole di titolarità comprendono più istituti o accorpano più indirizzi; nelle procedure di conferimento di incarichi e funzioni; nel reperimento dei libri di testo e nell’uso delle loro espansioni web; nella tenuta dei registri elettronici; nell’uso degli impianti tecnologici; nelle attività di formazione a distanza; in pratica, in ogni fase del rapporto di lavoro e nello svolgimento della professione, i docenti ciechi sono in condizione di evidente, crescente svantaggio. Il Protocollo del 23 agosto può, forse, servire a ridurre i divari, specialmente nell’accesso alle ITC. L’intera categoria auspica che possa essere così. Diversamente, è pronta a ricorrere alla tutela giurisdizionale. In entrambi i casi, conta sul pieno appoggio dell’UICI. Floriduz invita, perciò, Condidorio a inoltrare al più presto il Documento al PN, sempre che la trasmissione non abbia ancora avuto luogo, e chiede che lo stesso Documento sia portato a conoscenza del Ministro, dei responsabili del Ministero per la famiglia e le disabilità, Lorenzo Fontana e Vincenzo Zoccano, e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Condidorio non risponde alle richieste puntuali, ma loda l’intervento di Floriduz. Dice che dalla Commissione desidera ricevere proposte o segnalazioni. Aggiunge di essere estremamente attento al tema dell’accessibilità alle ICT nel sistema scolastico; infatti, ha acconsentito a che un’ora del recente corso di formazione bolognese venisse dedicata all’argomento delle barriere digitali, invece che alla prevista illustrazione della legge 107.
Piscopo concorda che l’accesso alle ITC deve essere garantito; diversamente, l’esclusione dei ciechi dalle attività di insegnamento sarà inevitabile. Aggiunge che altra priorità è la formazione in servizio dei docenti e degli educatori. L’UICI, complessivamente intesa, è di fatto capace di formulare una offerta formativa; la capacità non è generale, ma va, in ogni caso, esercitata.
Prende la parola Busetti, che, sia pure con garbo, sottolinea la necessità che Condidorio e Lapietra trovino un’intesa, essendo chiamati a rappresentare uno stesso interesse. Prosegue, dicendo che comprende e condivide l’apprensione di Borra per la possibilità che l’UICI e gli Enti collegati si rilevino inadeguati ai compiti cui si sono candidati, con la sottoscrizione del Protocollo. Le situazioni critiche sono numerose e varie, ancor più numerose e varie di quanto il Commissario sapeva e conosceva, prima che i docenti dessero voce al proprio disagio. Alcune delle difficoltà segnalate hanno radice in uno sviluppo disarmonico delle abilità socio-affettive e delle abilità posturali. L’educazione, l’istruzione e la formazione dei bambini e dei ragazzi ciechi va integrata e completata con sostegni specialistici, per prevenire i disturbi e i ritardi evolutivi, che sono esito consueto del deficit visivo. Come ha correttamente osservato Antonio Quatraro, anche negli Istituti, che pure erano strutture educative ad hoc, la formazione globale era privilegio di pochi. Il Commissario ripete quanto detto in numerose altre riunioni e cioè che avere un quadro dei centri di risorse esistenti e delle relative capacità di intervento è essenziale, perché gli errori educativi hanno conseguenze in tutti gli ambiti e per l’intero arco della vita. Conclude, chiedendo che il Protocollo del 23 agosto sia trasmesso dal Ministero agli Uffici scolastici regionali e di ambito, perché anche le Istituzioni contribuiscano, per quanto di propria competenza, all’attuazione dell’Intesa.
Borra condivide. Osserva, tuttavia, che la comunicazione spetterebbe alle UICI regionali e territoriali. Domanda, quindi, se le strutture regionali sono informate del Protocollo.
Condidorio è certo che lo siano. Dice che sicuramente sono ben informate le UICI della Lombardia, della Toscana e del Lazio. Aggiunge di aver ricevuto un commento entusiastico da parte di Giovanbattista Flaccadori.
Busetti riferisce di aver fatto avere copia dell’Intesa a tutti gli educatori bergamaschi con cui è in contatto.
Borra conclude, dicendo che essere informati dell’Accordo ed apprezzarne i contenuti non è tutto; quel che davvero serve è che tra le strutture UICI e le Regioni, i Comuni, le Aziende sanitarie locali e tutti i soggetti funzionalmente competenti si stabiliscano forme di collaborazione integrata del tipo preconizzato nel Protocollo.
Floriduz condivide e propone di impiegare i responsabili delle Unità territoriali di coordinamento, per esempio Nadia De Devitis, nella formazione ad hoc dei dirigenti associativi.
Condidorio dice di aver proposto un’attività del genere ad Elisabetta Franchi; destinatari dell’intervento: i dirigenti UICI piemontesi, a suo avviso, particolarmente inesperti. Chiede, quindi, una rapida verbalizzazione dei lavori in corso. Alla vigilia dell’insediamento del Comitato paritetico è, infatti, previsto che egli incontri il PN, per definire gli argomenti e le misure da proporre al Tavolo. Nella discussione, potrebbe tornare utile disporre del verbale-lavori.
La notizia sconcerta Piscopo. La Commissione è, come da Statuto, organo consultivo e propositivo, composto da persone professionalmente qualificate e di comprovata esperienza. È stata convocata allo scopo di indicare le materie di prioritario intervento e di individuare possibili misure correttive e/o migliorative. Ha svolto il proprio compito. È grave che il PN e Condidorio intendano misconoscerne il lavoro. Il PN ha funzioni di rappresentanza e poteri organizzativi ed esecutivi, non compiti censori.
Condidorio chiarisce che l’incontro che precederà l’insediamento è stato fissato per consentire al PN ed ai designati: Condidorio, Legname, Lapietra e Notari, di coordinare e preordinare gli interventi. Nel suo ruolo, il PN potrà formulare sue proprie proposte o anche suggerire specifiche strategie.
Piscopo accetta i chiarimenti, saluta e toglie il collegamento alle 10:25.
Floriduz rinnova la richiesta di invio immediato del Documento al PN.
Condidorio non coglie. Chiede, invece, ai presenti di voler condividere la sua proposta di andare al Tavolo paritetico per rivendicare l’esigibilità dei diritti.
Per Floriduz, la rivendicazione del diritto di accesso alle ITC potrebbe essere rafforzata facendo presente che il Presidente Mattarella è intervenuto più volte a tutela del diritto di accesso agli edifici pubblici.
Condidorio accoglie il suggerimento. Ribadisce che spetta al PN definire l’ordine delle priorità ed i tempi di azione. Ad esempio, spetta al PN stabilire se e quando inoltrare il Documento al Ministro Fontana e al Sottosegretario Zoccano. Ringrazia e chiude l’incontro alle 10:35.
Allegati n. 1
F.to Marinica Mecca
Visto e approvato, Marco Condidorio
PIATTAFORMA RIVENDICATIVA DEI DIRITTI
DEGLI INSEGNANTI NON VEDENTI ED IPOVEDENTI
Durante il corso di formazione organizzato dall’I.Ri.Fo.R. tenutosi a Bologna dal 15 al 18 Novembre 2018, gli insegnanti presenti hanno registrato un peggioramento crescente delle difficoltà nell’espletamento della loro professione, difficoltà che mettono seriamente a rischio, anche per il futuro, la possibilità per i non vedenti di continuare a svolgere questo lavoro.
Si presentano di seguito le criticità più significative:
• Mancanza di formazione dei DS e del personale scolastico
I docenti disabili visivi registrano ostacoli nell’esercizio della loro professione, dovuti all’impreparazione e inadeguatezza dei DS e del personale scolastico nel tutelare i diritti e i bisogni del docente medesimo. Si configurano veri e propri casi di discriminazione che sfociano talvolta anche nel mobbing. Si rilevano situazioni di scuole in cui le priorità di scelta dei disabili, per quanto riguarda l’orario di lavoro e l’accessibilità alle aule, non sono rispettate. Non di rado sui siti delle scuole e/o conservatori pubblici sono pubblicate circolari e documenti in formato non accessibile. Risulta poi difficile accedere alle funzioni strumentali e progredire nella carriera. Si registra infine la mancanza di formazione specifica del personale ATA per poter affiancare il docente, in caso di necessità, in maniera adeguata.
• Inaccessibilità e mancata applicazione della legge Stanca e successive integrazioni
1) Registri elettronici
L’inaccessibilità dei registri elettronici causa gravosa perdita di tempo e notevoli risorse economiche da parte del docente disabile visivo, che spesso è costretto a compilare il RE a casa e/o facendosi aiutare da assistenti. Questo non permette al docente cieco di assolvere l’obbligo di firma in aula e la compilazione del registro in tempo reale. Inoltre, data la natura sensibile dei dati presenti, il RE non potrebbe essere compilato da terzi. Per queste ragioni il docente è costretto ad agire sempre in una situazione di vera e propria illegalità.
2) Libri di testo e loro espansioni
I docenti disabili visivi vivono una forma di discriminazione, operata dalle case editrici, nell’accesso ai libri di testo. Questi ultimi vengono regolarmente forniti, in versione cartacea, come campione omaggio, ai colleghi vedenti, mentre i docenti ciechi e ipovedenti sono costretti a ricorrere alla biblioteca Italiana per ciechi di Monza, pagare l’abbonamento annuale di 50 euro ed attendere i tempi di adattamento, spesso molto lunghi. Tutto ciò comporta un notevole disagio e ostacola il regolare svolgimento della professione.
Non meno grave risulta l’inaccessibilità delle espansioni online dei testi, sia in riferimento alle piattaforme, sia in relazione alla qualità dei documenti consultabili.
3) Piattaforme per la formazione del docente
La legge 107 ha reso la formazione del docente obbligatoria e permanente. L’inaccessibilità di molte piattaforme non permette al docente in condizione di disabilità visiva di ottemperare a tale obbligo. Si sottolinea inoltre, con forza, la necessità di rendere accessibile la fruizione delle riviste e dei siti che contengono documentazione normativa a livello didattico e pedagogico, essenziali a causa del continuo mutamento legislativo in atto nella scuola.
4) Comunicazioni ministeriali
Si segnala l’inottemperanza all’obbligo di accessibilità da parte del MIUR, per quanto riguarda gli atti amministrativi (nomine, trasferimenti e graduatorie), le comunicazioni (circolari, ordinanze ministeriale e decreti) e i siti istituzionali (Istruzione.it, Istanze on line, Noipa).
5) Concorsi per docenti e dirigenti
Si richiama la necessità di essere messi nelle condizioni di svolgere le prove concorsuali alla pari degli altri docenti, predisponendo versioni delle stesse in formato accessibile e garantendo tutti gli ausili tiflotecnici necessari allo svolgimento degli esami. Purtroppo, tali condizioni di pari opportunità non sono state garantite nell’ultimo concorso scuola 2016, dove il Cineca (ente responsabile della realizzazione della test computer based) non ha predisposto alcuna versione accessibile della prova, contravvenendo ad una serie di leggi (a partire dalla legge 104 del 1992).
• Inadeguatezza anacronistica della legge 601 del 1962
La legge n. 601 del 1962 non contempla le discipline scientifiche tra le materie a cui un cieco può aspirare di insegnare tramite concorso pubblico. Con l’avvento delle nuove tecnologie, sempre più disabili visivi si sono avvicinati allo studio di materie scientifiche e alcuni stanno già insegnando a pieno titolo nella scuola pubblica (per lo più come supplenti). Esiste perciò un vistoso vuoto normativo che deve essere al più presto colmato.
* * *
Si chiede pertanto, con forza, all’UICI, cui per statuto compete la tutela dei diritti dei privi di vista, di farsi portavoce di queste criticità, per evitare di continuare a lasciare esclusivamente all’intraprendenza del singolo la battaglia per l’acquisizione di condizioni di lavoro dignitose.
Si indicano, quali direzioni di intervento rivendicative imprescindibili e urgenti:
a. la revisione della convenzione tra associazione italiana editori e BIC;
b. l’utilizzo del recente protocollo firmato da UICI e MIUR quale canale preferenziale per ottenere l’applicazione della normativa esistente in materia di accessibilità, che da troppo tempo viene disattesa;
c. la richiesta urgente alle ditte produttrici di RE e software didattici di rispettare i parametri di accessibilità previsti dalla normativa, fornendo loro, ove necessario, la consulenza tecnica specifica.