Data: 03/02/2018
Gruppo Docenti
Rispondendo alla convocazione, trasmessa il 15 gennaio 2018, con nota prot. UICI 637, i componenti della Commissione nazionale istruzione formazione (di seguito: Commissione) ed i componenti del Gruppo docenti (di seguito: Gruppo) si sono ritrovati a Bologna, presso l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, dalle 8:30 alle 16:00 del 3 febbraio 2018.
All’incontro hanno partecipato:
− Marco Condidorio, coordinatore della Commissione e supervisore del Gruppo, (di seguito: Coordinatore);
− Daniela Floriduz, referente della Commissione e coordinatrice del Gruppo, (di seguito: Referente);
− Francesco Busetti, Peppino Lapietra e Silvana Piscopo, componenti della Commissione;
− Giancarlo Abba ed Enzo Bizzi, esperti della Commissione;
− Paolo Ambrosi, Peppino Re e Silvia Zaru, componenti del Gruppo.
Assenti giustificati: Fiorenzo Sona e Salvatore Maugeri, componenti del Gruppo.
Presenti ai lavori anche i coordinatori del Network per l’inclusione scolastica (di seguito: NIS), Pietro Piscitelli e Michele Borra.
L’incontro è stato diretto dal Coordinatore, che ha aperto i lavori, portando il saluto di benvenuto e l’augurio di buon lavoro del Presidente nazionale, assente da Bologna per impegni associativi internazionali.
Un ulteriore saluto è stato portato dal Direttore generale, che si è trattenuto con i convenuti dalle 11:40 alle 11:50.
La scrivente, Marinica Mecca, ha assistito ai lavori in qualità di segretaria verbalizzante. Il presente resoconto, articolato in tre sezioni, per facilità di lettura, sarà depositato agli atti della Sede nazionale, previa approvazione dei partecipanti ai lavori.
Il tavolo è stato convocato con due scopi: definire il programma degli incontri territoriali e del convegno nazionale, che il Coordinatore intende organizzare nel 2018, per promuovere l’inclusione scolastica degli alunni e degli studenti con disabilità visiva; e discutere il regolamento del premio nazionale Lucio Carassale, per il quale la DN ha autorizzato un impegno triennale di spesa di 20.000,00 euro.
Il Coordinatore propone di contingentare i lavori, così da poter chiudere l’incontro intorno alle 16:00, considerate le necessità di rientro sua personale e di Piscitelli e date anche le avverse condizioni meteorologiche. La proposta è accolta.
1.
Il Coordinatore comunica di voler anteporre la discussione sul convegno nazionale a quella sugli incontri territoriali. Annuncia, quindi, di aver ottenuto l’assenso di massima del Presidente a che il convegno si svolga in novembre, a Bologna o a Rimini, ovvero nella stessa cornice dei convegni sulla qualità dell’inclusione scolastica, promossi annualmente dal Centro Studi Erickson e ben noti agli operatori del settore.
Il Presidente approva anche che, all’organizzazione scientifica del convegno, collabori la SIPES, la Società italiana di pedagogia speciale, la cui Presidenza è attualmente affidata a Roberta Caldin, componente del NIS.
Per inciso, il Coordinatore conferma quanto comunicato nella riunione di dicembre, ovvero che intende verificare la possibilità di impegnare la SIPES in un accordo di partenariato con l’UICI.
Dice, quindi, di aver tracciato le linee generali del convegno e di averle fissate in un documento, di cui la Referente darà lettura, nel corso dei lavori.
Ricorda che l’ipotesi di un’iniziativa nazionale sulla inclusione scolastica risale alla primavera 2017. All’epoca, Piscopo produsse un contributo, di cui il Coordinatore ha tenuto conto nel proprio lavoro di schematizzazione.
Il Coordinatore ha, inoltre, mutuato le modalità organizzative dal convegno sullo sport realizzato dall’Unione a fine novembre 2017 e dall’ultima edizione di Handimatica.
È, ovviamente, aperto ai suggerimenti che verranno dai presenti.
Parla, quindi, delle finalità del convegno.
A suo avviso, tali finalità debbono essere identiche a quelle perseguite dall’Unione, nel proporre al MIUR la stipula del protocollo d’intesa, di cui i presenti hanno ricevuto copia e che, auspicabilmente, sarà sottoscritto entro il termine della Legislatura.
Nella sostanza, si tratta di recuperare all’Unione e agli Enti collegati, per le rispettive competenze, il ruolo di primi interlocutori, per quanto concerne le politiche scolastiche e socio-educativo-assistenziali destinate ai non vedenti.
In quest’ottica, il convegno sarà organizzato dall’Unione, su proposta della Commissione e del Gruppo, in collaborazione con la Biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita, la Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi, l’IRIFOR, il Centro nazionale del libro parlato, la Stamperia regionale braille di Catania, l’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza, il Museo statale tattile Omero, il Museo tattile Anteros e il NIS.
Nella stessa ottica, il convegno sarà destinato ai dirigenti associativi, al personale scolastico, alle figure apicali, politiche ed amministrative, dello Stato e delle Regioni, ai dirigenti di istituti con competenze rilevanti ai fini dell’inclusione scolastica, come l’INVALSI.
Il convegno si aprirà con una riunione plenaria, nel quale saranno presentate le attività e i servizi che l’Unione e gli Enti collegati realizzano nelle sedi centrali e in quelle territoriali.
In vista di tale presentazione, il Coordinatore predisporrà un documento, nel quale riassumerà gli esiti del ciclo di incontri territoriali sulla inclusione dei bambini non vedenti ed ipovedenti nella scuola comune.
Alla riunione plenaria, seguiranno dei workshop.
Ciò detto, il Coordinatore propone un giro di interventi, il cui tempo massimo viene fissato, di comune accordo, in cinque minuti. Il giro sarà chiuso dal Coordinatore, che, dopo aver risposto alle domande che saranno state eventualmente poste, riassumerà i termini della richiesta da formulare alla DN.
La parola va alla Referente, per la lettura del documento, predisposto dal Coordinatore per illustrare la natura e le modalità di svolgimento del convegno.
Documento che così recita:
«Il Convegno si aprirà con i saluti istituzionali.
Seguirà premessa generale nella quale saranno dettate le linee guida afferenti le fondamenta per una reale inclusione scolastica dei bambini, degli alunni e degli studenti, nonché professionale dei docenti e dirigenti scolastici non vedenti e di tutto il personale scolastico.
Le linee guida saranno elencate ed esplicate dal Coordinatore della Commissione nazionale per l’istruzione e la formazione UICI saranno:
Formazione specifica iniziale e in itinere dei docenti curriculari e per il sostegno;
I curricula della figure professionali coinvolte nei processi per l’inclusione scolastica, di bambini, alunni, studenti in situazione di disabilità visiva e/o con minorazione aggiuntiva;
Accessibilità e fruibilità dei materiali scolastici ivi compresi e i libri di testo in formato digitale e di ogni tipo di tecnologia compresi registri elettronici e le LIM
La piena partecipazione di tutti nelle attività di alternanza scuola-lavoro;
La piena e completa partecipazione in autonomia nello svolgimento di tutte le prove scritte per gli alunni e le studenti non vedenti e/o con minorazione aggiuntiva;
Il ruolo educativo della tiflologia;
Coerenza ed attuazione del PEI nei percorsi di scolarizzazione ed inclusione scolastica dei bambini; degli alunni e degli studenti.
Successivamente il convegno proseguirà con l’apertura di workshop concernenti lo sviluppo delle linee guida dettate in premessa ed altre tematiche inerenti l’inclusione scolastica e la professione docente.
I workshop rappresentano l’occasione per gli educatori, i docenti di ruolo e non opportunità d’aggiornamento; così come per i neolaureati, futuri professionisti dell’educazione disciplinare, il motivo di crescita professionale, incrementando il proprio punteggio in graduatoria.
Alcune ipotesi di workshop:
Attuazione dei decreti attuativi: criticità ed aspettative;
Storie d’inclusione: iniziative e progetti
Docenti non vedenti
L’alunno cieco assoluto, ipovedente e/o con minorazione aggiuntiva nei processi d’inclusione scolastica.
ENTI COINVOLTI:
UICI con la Commissione istruzione e formazione che sarà parte integrante ed organizzativa; Gruppo per la tutela degli insegnanti non vedenti;
I.Ri.Fo.R
BIBLIOTECA ITALIANA PER CIECHI REGINA MARGHERITA
FEDERAZIONE DELLE ISTITUZIONI PROCIECHI
LA STAMPERIA REGIONALE E POLO TATTILE MUSEALE
MUSEO TATTILE OMERO
ISTITUTO PER CIECHI “F.CAVAZZA”
MUSEO ANTEROS
NETWORK PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA (NIS)
MIUR
SIPES
ASPHI
ANVUR
AGCOM
ORGANI DI STAMPA NAZIONALE
Periodo di realizzazione: NOVEMBRE 2018
LUOGO: Ipotesi: PALACONGRESSI DI RIMINI».
Al termine della lettura, la Referente dà il via agli interventi e chiede al Coordinatore di aggiungere all’elenco tematico, di cui sopra, altri due argomenti: quello della valutazione degli alunni e degli studenti con disabilità visiva, nelle prove ordinarie e in quelle INVALSI; e quello delle competenze distintive dei profili professionali che maggiormente rilevano ai fini inclusivi, il profilo del docente di sostegno e il profilo dell’assistente per la comunicazione e l’autonomia.
La parola va a Busetti. Il Commissario chiede al Coordinatore di precisare quale scansione temporale intende dare al convegno e quali ragioni lo inducono a chiedere la collaborazione di Enti, come la Stamperia siciliana ed i Musei tattili di Ancona e Bologna, che operano in campi diversi da quello scolastico. Il Commissario chiede, inoltre, di conoscere, oltre che le finalità generali, anche gli obiettivi del convegno, ovvero quali sono le misure che il Coordinatore si attende possano essere adottate dalle Autorità istituzionali che parteciperanno ai lavori.
La parola passa ad Abba. Considerato che, così come presentato, il convegno è destinato anche al personale scolastico, il Commissario chiede al Coordinatore di dare al convegno finalità pedagogiche, oltre che promozionali. Chiede, in particolare, che, anche tramite la presenza dei docenti non vedenti in funzione di testimoni, sia data massima evidenza al fatto che la cecità, di per sé, non pregiudica né gli apprendimenti curriculari, né le competenze professionali, né le abilità sociali. Gli esiti del bambino e, poi, dell’adulto con disabilità visiva sono legati alla possibilità di disporre di adeguato sostegno.
La parola va ad Ambrosi, che rafforza la richiesta di finalizzazione anche pedagogica del convegno. Tenuto conto che alla cecità possono sommarsi altre disabilità, il Commissario chiede, infatti, che lo svolgimento dei lavori sia tale da rendere chiaro che ogni bambino ed ogni persona ha diritto al riconoscimento delle proprie specificità ed ha diritto a trattamenti e supporti coerenti ed adeguati al proprio funzionamento bio-psico-sociale.
La parola spetta a Piscopo. La Commissaria osserva che l’ipotesi di lavoro presentata dal Coordinatore è lontana da quella originale. Inizialmente, infatti, il Coordinatore aveva inteso organizzare il convegno per discutere dello stato dei servizi territoriali per l’inclusione scolastica. Preso atto del cambio di impostazione, la Commissaria chiede al Coordinatore di inserire nell’elenco dei destinatari del convegno anche le Università, dato che ad esse spetta la formazione del personale docente e di quello socio-educativo. La Commissaria concorda con Ambrosi sulla necessità di fare della pluridisabilità un tema portante del convegno. I Soci della UICI di Napoli, di età compresa tra i 6 ed i 18 anni, in condizione di cecità, ipovisione o pluriminorazione, sono circa 150; la percentuale dei casi di pluridisabilità sale al 65 per cento nella fascia di età 6-14 anni e scende al 35 per cento nella fascia 15-18 anni. L’incidenza della pluridisabilità è, quindi, sempre maggiore. Il dato merita di essere considerato con la massima attenzione. La Commissaria chiede al Coordinatore di avviare la ricerca di risposte educative adeguate alle necessità dei ciechi pluriminorati proprio all’interno del convegno.
La parola va a Re. Il Commissario dice che, se avesse ricevuto anticipatamente il documento predisposto dal Coordinatore, sarebbe ora in grado di intervenire in modo più ragionato. Per quel che ha potuto capire, il Coordinatore intende costruire un grande contenitore, nel quale dare visibilità allo sforzo che l’Unione e gli Enti collegati stanno compiendo, per delineare il futuro delle attività associative in campo scolastico. Il Commissario comprende la valenza testimoniale della presenza dei docenti non vedenti. Chiede, tuttavia, al Coordinatore di considerare che, nell’ambito del convegno, non c’è e non può esserci spazio per le questioni, prettamente sindacali, legate all’esercizio della professione docente da parte dei non vedenti.
La parola passa a Bizzi. Come Re, il Commissario è costretto, dalla mancanza di un’informazione preventiva, ad un intervento estemporaneo, sviluppato sulla base di quelli svolti da Abba, Ambrosi e Piscopo. Il Commissario osserva che, pur in assenza di danni organici, il bambino non vedente può avere dei ritardi evolutivi, magari per la povertà educativa del contesto socio-familiare. Anche questa specificità va riconosciuta e sostenuta con azioni appropriate. Per dar maggior forza al proprio pensiero, il Commissario cita dei versi: “Se non puoi essere un pino in cima alla collina, sii una macchia nella valle, ma sii la migliore, piccola macchia accanto al ruscello”. Chiede, quindi, al Coordinatore di considerare che un convegno, con un solido impianto scientifico, potrebbe contribuire a riconquistare la fiducia delle famiglie.
La parola va a Lapietra. Il Commissario ha ascoltato l’intervento del Coordinatore e quelli dei colleghi. Ritiene che vi sia una notevole disparità di pareri sul taglio da dare al convegno. A seconda dei casi, si vuole informare, formare, divulgare, studiare. Da parte sua, il Commissario chiede al Coordinatore di puntare su due obiettivi: dare prova di ciò che, oggi, i ciechi possono essere e fare, tenuto conto dell’età e delle condizioni personali, e convincere che la scuola deve dare, ai propri alunni ed ai propri studenti, le abilità e gli strumenti per raggiungere gli esiti attesi.
La parola tocca a Zaru. La Commissaria dice di concordare con gli interventi dei colleghi. Chiede al Coordinatore di considerare con attenzione numero, contenuti e tempi dei workshop e di valutare la possibilità di allestire spazi di sperimentazione delle soluzioni digitali per la scuola, allo scopo di testarne il grado di fruibilità tramite screen reader. Come già altri colleghi, la Commissaria chiede al Coordinatore che il convegno offra al personale docente, curriculare e di sostegno, strumenti che consentano di riconoscere e rispondere alle specifiche esigenze degli alunni affidati; esigenze che possono legarsi a danni organici o ad atipie indotte e che afferiscono agli apprendimenti scolastici, ma anche a quelli motori, gestuali, spaziali, emotivi e sociali. Per la Commissaria, è possibile imparare a compensare le difficoltà personali da adulti; il percorso sarebbe, però, più semplice se la scuola contribuisse robustamente allo sviluppo delle abilità cognitive ed adattive degli alunni.
La parola passa a Borra. Il Coordinatore NIS osserva che i convegni servono, di norma, a chiudere un periodo di attività o ad aprirne uno nuovo. Il convegno, di cui si sta discutendo, si propone entrambi gli obiettivi. Da un lato, infatti, intende fare una carrellata sui migliori protocolli tiflopedagogicodidattici e presentare la rete dei servizi di supporto educativo, allestita dall’Unione e dagli Enti collegati. Dall’altro lato, intende ampliare e consolidare l’accreditamento dell’Unione e degli Enti collegati presso gli organi, centrali e periferici, del MIUR, presso le Regioni e gli Enti locali, presso le Università. Nel concreto, il progetto è fattibile a due condizioni. La prima è che il riassetto istituzionale, che seguirà al rinnovo del Parlamento, sia rapido e chiaro. La seconda è che la ricognizione dei servizi, che il Coordinatore si accinge a svolgere, dia risultati diversi da quella svolta dal NIS nel 2017; se dovesse essere confermato che la copertura dei bisogni non solo non è omogenea, ma è, in alcuni ambiti territoriali, insufficiente, sarebbe poco corretto spingere il ‘sistema scuola’ e il ‘sistema dei servizi socio-educativi’ ad avvalersi e ad affidarsi all’Unione e agli Enti collegati, senza una preventiva e diffusa attività di riorganizzazione e riqualificazione.
La parola spetta a Piscitelli. Il Coordinatore NIS ritiene che il progetto, presentato e fin qui discusso, abbia una sua rispettabilità. In linea con il collega Borra, scorge, tuttavia, dei limiti nelle possibilità di concreta realizzazione. Dice, infatti, che il NIS ed il Coordinamento degli Enti sono favorevoli all’organizzazione di un evento pubblico che chiarisca, innanzitutto, che le misure inclusive destinate agli alunni con disabilità sono diverse e specifiche da quelle rivolte agli alunni con bisogni educativi speciali. Tuttavia, le disponibilità finanziarie degli Enti, e, in particolare, della Biblioteca, sono limitate; è necessario, perciò, contenere i costi dell’iniziativa. Aggiunge che è bene impegnarsi perché al convegno intervengano esponenti di governo e funzionari di area dirigenziale. Soprattutto, però, occorre impegnarsi per la sigla dell’intesa MIUR-UICI e per la messa in rete dei servizi associativi afferenti l’educazione, l’istruzione e la formazione. Infine, il Coordinatore NIS ritiene opportuno ricorrere a consulenze esterne e ben qualificate per trattare degli interventi socio-psico-pedagogico da realizzare per i bambini ed i ragazzi con deficit visivo ed altre minorazioni.
La Referente chiede di poter porre un ulteriore quesito. Il Coordinatore acconsente. La Referente chiede, quindi, notizia delle attività che, su proposta del Gruppo docenti, l’IRIFOR centrale, in qualità di ente accreditato per la formazione del personale scolastico ai sensi della direttiva ministeriale n. 170/2016, dovrebbe erogare per l’a.s. 2017/2018.
Il Coordinatore informa che dette attività saranno approvate nella prima riunione utile del Consiglio di amministrazione dell’Istituto e realizzate tra marzo ed aprile.
Il Coordinatore prosegue, rispondendo, in ordine sparso, alle domande dei Commissari e alle osservazioni dei Coordinatori del NIS.
In primo luogo, il Coordinatore concorda con la richiesta formulata, sia pure con sfumature diverse, da tutti i Commissari: trovare, nell’ambito del convegno, il tempo e lo spazio per raccontare le specificità della disabilità visiva.
Proprio per poter mettere in maggiore evidenza la diversità dell’alunno e dello studente non vedente, il Coordinatore ha proposto al MIUR l’istituzione di una Giornata nazionale per l’inclusione scolastica e alla SIPES la sigla di un protocollo d’intesa con l’Unione. Le risposte sono state deludenti in entrambi i casi. Per il MIUR, infatti, il principio dell’inclusione scolastica va declinato non in rapporto alle disabilità, ma in rapporto a tutte le diversità e, quindi, in rapporto alle diversità di genere, di razza, di lingua, di condizioni sociali ecc. La SIPES è interessata ad un’intesa in cui intervengano la FAND e la FISH, in rappresentanza di tutte le associazioni di categoria, e non anche ad un’intesa con la sola UICI.
Passando ad altro, il Coordinatore assicura che al convegno sarà interessato l’intero mondo accademico, tramite la SIPES e tramite la CRUI, la Conferenza dei Rettori delle università italiane, assente nella sua nota per mero errore materiale.
Dice, quindi, che, nella sua ipotesi, i lavori si articoleranno su due giorni.
Riferisce che la DN ha costituito un Network per la pluridisabilità, cui egli partecipa in qualità di componente. Il Gruppo è coordinato da Angelina Pimpinella ed ha nei suoi programmi l’organizzazione di momenti di confronto pubblico sul delicatissimo tema del recupero bio-psico-sociale dei bambini e dei ragazzi ciechi con menomazioni plurime. Tenuto conto di ciò e delle opinioni espresse dai convenuti, il Coordinatore ritiene opportuno rimettere la materia all’iniziativa del Network.
Il Coordinatore affronta, quindi, il tema dell’accessibilità tramite screen reader delle produzioni digitali per la scuola. Il Coordinatore non esprime un parere definitivo sulla richiesta della Commissaria Zaru. Ripete quanto ha già riferito in precedenti incontri. Ripete, cioè, di aver posto la questione in diverse sedi ministeriali. La replica del Dicastero è sempre identica: tutte le amministrazioni pubbliche, e, quindi, anche gli Uffici centrali e periferici del MIUR e le istituzioni scolastiche, sono tenute ad ottemperare alle disposizioni della legge 4/2004; il Ministero non è titolato né a monitorare, né a vigilare. Il Coordinatore ripete che, a suo avviso, l’obbligo di compilazione del Rapporto di autovalutazione indurrà le istituzioni scolastiche a comportamenti più virtuosi e, nella fattispecie, a dotarsi di tecnologie informatiche accessibili. Ripete, inoltre, che intende incontrare l’ANVUR, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, per porre la questione della fruibilità, tramite screen reader, dei materiali digitali, off e on line, destinati alla formazione, iniziale e in servizio, del personale docente. Intervengono brevemente Piscopo, la Referente e Re. I tre Commissari rimarcano che, quale datore di lavoro, l’Amministrazione scolastica è tenuta, ai sensi della legge 4/2004, a porre a disposizione dei dipendenti disabili strumentazioni hardware e software adeguate alla specifica disabilità e, ai sensi della legge 18/2009, a garantire loro accomodamenti ragionevoli; gli inadempimenti ministeriali integrano la fattispecie della discriminazione; è, pertanto, il caso di valutare la legittimità di un’azione collettiva di tutela giurisdizionale. Si inserisce Borra; a suo avviso, dopo che il Parlamento sarà stato rinnovato, occorrerà sollecitare una modifica della legge 4/2004; va, in ogni caso, riconosciuto che alcune case editrici, come la Loescher e la Zanichelli, già da anni forniscono i libri di testo scolastico in file audio.
Il Coordinatore riprende la parola e chiede la disponibilità della Referente, di Piscopo e di Lapietra a collaborare alla definizione del programma del convegno. I tre accettano.
Busetti chiede al Coordinatore di avvalersi dell’ulteriore collaborazione di Abba e Bizzi.
Il Coordinatore risponde che, in realtà, conta sull’apporto di tutti i presenti, in particolare su quello dei Coordinatori del NIS. Conta, inoltre, sul sostegno di Eugenio Saltarel e Salvatore Romano. In ogni caso, egli rimane responsabile unico del progetto.
Il Coordinatore si impegna a far avere una prima bozza di programma a tutti i presenti, ed, anche, agli iscritti alle liste di discussione uici-istruzione e docenti-uci, entro due mesi. Si impegna, inoltre, a convocare una o più conferenza telefonica, perché tutti i presenti siano aggiornati e contribuiscano allo sviluppo dell’iniziativa.
Si impegna, inoltre, a riferire in DN, nella pima riunione utile.
2.
Alle 11:20, il Coordinatore avvia la discussione sugli incontri territoriali, da realizzare nel corso dei prossimi mesi.
Fa presente che il ciclo di incontri è stato annunciato con il comunicato 19 del 29 gennaio. La nota di presentazione dice che l’iniziativa è stata proposta dalla Commissione ed approvata dalla Direzione, con lo scopo di verificare le condizioni della inclusione scolastica nelle diverse aree del Paese. Aggiunge che si vorrebbero raccogliere notizie dettagliate sulle normative regionali di settore, sui servizi localmente disponibili e sul numero degli alunni e degli studenti ciechi, per tipo di minorazione e per ordine e grado di scuola. Precisa, infine, che l’iniziativa è rivolta ai dirigenti associativi, ai referenti territoriali per l’istruzione, ai docenti, agli educatori e a quanti altri coinvolti nei processi di inclusione scolastica.
Con rammarico, il Coordinatore dice di non essere riuscito a definire il calendario degli incontri e si impegna, come già fatto nella riunione del 12 dicembre, a far conoscere l’agenda dei lavori, non appena completata.
Invita, quindi, i convenuti ad intervenire.
Piscopo chiede al Coordinatore di predisporre e tramettere una scaletta degli argomenti da trattare nel corso degli incontri, per consentire una partecipazione informata e consapevole.
Il Coordinatore risponde che sta completando la redazione delle schede da utilizzare per la rilevazione dei dati. Come già fatto nella riunione di dicembre, assicura che, appena i modelli saranno pronti, ne farà avere copia a tutti i presenti ed ai Consigli regionali. Le informazioni da raccogliere corrispondono agli argomenti da trattare.
Bizzi si inserisce, per sottolineare che i database sono strumenti preziosi. Purtroppo, organizzare e gestire le informazioni è cosa complessa, tant’è che, nel 2002, collaborò alla creazione di una banca dati, mai di fatto decollata.
Il Coordinatore concorda sull’importanza dei database. Disporre di un buon archivio permetterebbe di trasmettere alle famiglie e alle scuole unicamente le notizie di più stretto ed immediato interesse.
Interviene rapidamente Borra, che chiede al Coordinatore di precisare il numero degli incontri calendarizzati e da calendarizzare.
Il Coordinatore non è in grado di rispondere. Secondo le raccomandazioni della DN, gli incontri dovranno essere convocati su base regionale e interregionale. Il Coordinatore sta valutando le diverse opzioni. Sempre secondo le raccomandazioni della DN, i componenti la Commissione potranno intervenire agli incontri organizzati nelle Regioni di rispettiva residenza e in quelle limitrofe.
La Referente chiede al Coordinatore se agli incontri possono essere invitati Associazioni o Enti non collegati all’Unione.
Il Coordinatore risponde positivamente.
Prende la parola Lapietra, per alcune considerazioni di carattere generale. Il Commissario considera, in primo luogo, che la qualità dell’inclusione scolastica è legata alla disponibilità di servizi integrativi mirati e al livello di qualificazione del personale docente. In secondo luogo, considera che la programmazione socio-educativa compete alle Regioni mentre la formazione del personale docente spetta alle Università. Su questa base, Lapietra sollecita il Coordinatore ad una attenta ricognizione delle leggi regionali di settore, con particolare riguardo allo stato di attuazione e all’efficacia delle norme; e ad una ugualmente attenta ricognizione dell’offerta formativa universitaria attivata, nelle diverse Regioni, per gli aspiranti docenti e per i docenti in servizio. Il Commissario propone, inoltre, al Coordinatore di convocare l’UICI pugliese insieme all’UICI lucana.
Il Coordinatore dice che terrà conto.
Interviene brevemente Piscopo, che invita il Coordinatore a considerare che la previsione secondo cui i Commissari intervengono agli incontri organizzati nelle Regioni di rispettiva residenza genera sovrapposizioni di competenze, che sarebbe preferibile evitare.
Il Coordinatore ritiene la propria presenza elemento di sicuro equilibrio.
Si inserisce Re, per suggerire al Coordinatore di definire i dettagli organizzativi dell’iniziativa insieme ai Presidenti regionali, nel corso di un’audio-conferenza.
Il Coordinatore risponde che preferisce sentire i Presidenti uno per volta.
Zaru chiede al Coordinatore di rilevare le condizioni dell’inclusione scolastica ed anche le condizioni di inserimento nelle università e nei conservatori di musica.
Il Coordinatore dubita che un’indagine sull’inclusività dei sistemi accademici possa dare dati utili.
Il parere dei convenuti è che la rilevazione debba comunque essere avviata.
Il Coordinatore apre una digressione e fa presente che, nel corso del 2018, verranno banditi tre concorsi pubblici per il personale docente di sostegno.
[ N.d.V.: A seguito del riordino del sistema di reclutamento del personale docente della scuola secondaria attuato con il d.lgs. 59/2017, nel 2018 verranno avviate tre selezioni pubbliche riservate ai docenti in possesso di titolo abilitante all’insegnamento o di specializzazione per il sostegno; ai docenti con servizio di almeno tre anni scolastici, svolto, anche non continuativamente, nei precedenti otto; ai laureati magistrali aspiranti ai percorsi triennali di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente su posti comuni e di sostegno ].
Continua, confermando l’intenzione, espressa nella riunione di dicembre, di far seguire, all’auspicata intesa con il Ministero, la costituzione di un consorzio nazionale, in grado di competere con i tanti soggetti privati che erogano servizi di supporto tiflodidattico o, in alternativa, di formarne il personale dipendente.
Piscitelli commenta che l’intesa renderà certamente necessaria una riorganizzazione di tutti gli Enti firmatari per delega.
Busetti riprende le considerazioni di Lapietra sulle difficoltà attuative delle leggi di settore. Com’è noto, nel corso del 2017, la Regione Lombardia ha legiferato che lo svolgimento dei servizi per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità sensoriale spetta allo stesso Ente regionale, in relazione a tutti i gradi di istruzione e ai percorsi di istruzione e formazione professionale. Il compito è assolto tramite le Aziende di tutela della salute, in base ai criteri e con le modalità indicate nelle Linee guida adottate il 30 giugno 2017, già a decorrere dall’a.s. 2017/2018. Le Linee guida definiscono le procedure per l’individuazione dei soggetti beneficiari, per l’erogazione dei servizi e per l’assegnazione dei contributi e precisano i costi dei servizi di assistenza alla comunicazione, di consulenza tiflologica e di fornitura di materiale didattico speciale e i valori medio e massimo dei piani di intervento individuali. Le modalità attuative sono, peraltro, definite sulla base del quadro normativo vigente. Una normativa, dunque, di buon livello, che, tuttavia, in fase di prima applicazione ha dato luogo a numerose criticità, perché le AA.TT.SS. sono subentrate alle Province e alla Città metropolitana di Milano in tempi strettissimi, perché l’estensione territoriale di Aziende e Province è diversa, perché i tetti di spesa previsti sono troppo bassi e soprattutto perché spetta alle famiglie la scelta finale tra gli operatori risultati idonei all’erogazione dei servizi. A Bergamo, solo 23 famiglie su 58 hanno scelto di avvalersi dei servizi dell’Istituto di Milano. Fortunatamente, le Linee guida sono state applicate, per il corrente anno scolastico, in via sperimentale; vi è, dunque, la possibilità di intervenire sulle procedure di qualificazione ed assegnazione degli operatori e di determinazione delle risorse a bilancio.
Ambrosi concorda con le osservazioni di Busetti. Aggiunge che l’intervento normativo si è reso necessario per assicurare trattamenti geograficamente omogenei.
Abba sottolinea che le Linee guida hanno il merito di chiarire che gli interventi di consulenza tiflologica sono condotti da pedagogisti specializzati. Conferma che sarebbe necessario definire le attività professionali, le competenze e la formazione del tiflologo. Chiede al Coordinatore di inserire tra i dati oggetto di rilevazione anche i requisiti richiesti per operare nei servizi socio-educativi, ai diversi livelli territoriali.
Il Coordinatore non entra nel merito degli interventi dei tre Commissari lombardi. Osserva che il consorzio nazionale, cui egli pensa, sarebbe in grado di accaparrarsi buona parte dei fondi stanziati per l’assistenza socio-educativa. Resterebbero, così, esclusi dai finanziamenti i soggetti meno qualificati.
Lapietra chiede al Coordinatore di chiarire quali enti, a suo avviso, potrebbero essere interessati al progetto, tenuto conto che consorziarsi significa individuare delle attività comuni e svolgerle in modo coordinato e regolato. Gli Istituti, ad esempio, aderirebbero?
Borra non ha dubbi: la partecipazione degli Istituti è essenziale.
Con recisione analoga a quella di Borra, la Referente dichiara che i prossimi incontri territoriali dovranno fare chiarezza sui rapporti associativi con gli Istituti, in particolare sulla composizione dei diversi interessi, in caso di contrasto.
Il Coordinatore commenta che la deistituzionalizzazione ha generato confusione e conflitti.
Busetti dice di dovere all’internamento in Istituto la propria autonomia personale e culturale. Tuttavia, si è battuto per l’inserimento dei bambini e dei ragazzi ciechi nella scuola comune.
Piscopo invita a concentrarsi sul presente e sul futuro dei bambini e degli adulti non vedenti.
Piscitelli osserva che, sul punto, è di sicuro aiuto la piattaforma di rivendicazioni e di proposte sulla quale la DN intende impegnare le coalizioni politiche candidate alle prossime elezioni parlamentari. Concorda con la Referente sulla necessità di trasparenza. Occorre, ad esempio, comprendere le ragioni per cui la convenzione stipulata nel 2014 tra l’Unione, la Biblioteca, la Federazione e l’IRIFOR non ha avuto esito. Così com’è necessario comprendere che la sinergia, che si intende realizzare, deve basarsi su una condivisione delle risorse finanziarie.
Borra torna all’ipotesi di costituzione di un consorzio nazionale per dire che, per essere fattibile, il progetto deve, non solo ottenere l’adesione di tutti gli Istituti, ma anche assicurare un’articolazione regionale delle attività, tale da consentire di concorrere alle gare per l’affidamento dei servizi di assistenza socioeducativa.
3.
Alle 12:40, il Coordinatore avvia la discussione sullo schema di regolamento del premio intitolato a “Lucio Carassale”.
Fa presente che il premio è stato istituito dalla DN, su proposta del Gruppo docenti, il 30 settembre 2017. In tale sede, è stato deliberato di attribuire il premio ad elaborati, anche multimediali, aventi per tema l’inclusione scolastica e di destinare al finanziamento dell’iniziativa 20.000,00 euro su base triennale.
Pur in assenza di uno specifico mandato, il Coordinatore ritiene opportuno che i convenuti formulino una proposta sui requisiti di ammissione, sui criteri della selezione e sulle modalità di svolgimento del concorso, proposta da fare avere alla DN, per le valutazioni di merito.
Lascia, quindi, liberi i convenuti di intervenire.
Si inseriscono, in rapida successione, Piscopo e Floriduz. Entrambe chiedono chiarimenti sulla triennalità del premio.
Il Coordinatore spiega che la DN ha ritenuto, con la diversa cadenza temporale, differenziare il premio Carassale dai premi Braille e Beretta-Pistoresi. Spiega, inoltre, che il premio è istituito a tempo indeterminato e non per un singolo triennio.
La scrivente ricorda che la DN ha stabilito che la prima assegnazione avvenga nel 2020, in occasione del centenario della fondazione dell’Unione e del XXIV Congresso nazionale.
Il Coordinatore conferma.
Piscopo chiede se il premio Carassale va riconosciuto, solo e soltanto, ad opere che raccontano storie “esemplari” di inclusione scolastica o può essere assegnato anche ad opere che raccontano storie “esemplari” di inclusione sociale o di inclusione lavorativa.
Si inserisce Busetti. Egli e Lucio Carassale sono stati legati da lunga ed antica amicizia. Ha, perciò, molte, fondate ragioni per dire che Carassale meriterebbe di essere ricordato per il suo modo di sentirsi ed essere “cittadino” tra cittadini, modo di sentire ed essere che gli ha consentito di svolgere egregiamente le attività di docente, di preside e di dirigente associativo.
Il Coordinatore esita nella risposta.
La scrivente ricorda che la DN ha stabilito che il premio Carassale sia promosso in partnership con il MIUR. Ciò circoscrive la natura del premio.
Il Coordinatore conferma.
Bizzi propone di ammettere al concorso solo prodotti multimediali. Che l’UICI promuova la realizzazione di materiali che raccontino la cecità per immagini ha, infatti, di per sé, un’alta valenza inclusiva.
I convenuti concordano ed approvano all’unanimità.
Considerato che i prodotti video possono essere di genere e di durata molto diversi, Ambrosi propone di limitare la partecipazione, se non altro, rispetto al secondo parametro. In particolare, propone di ammettere alla selezione video di durata non inferiore ai 7 e non superiore ai 15 minuti.
La proposta è accolta.
Segue uno scambio di battute al quale tutti partecipano vivacemente. Il parere comune è che i video debbano essere valutati in termini di efficacia comunicativa, di innovatività e di accessibilità.
Su proposta di Ambrosi e di Piscopo, i convenuti stabiliscono che debbano essere premiati gli autori dei video e le realtà scolastiche da essi rappresentati.
Alle 13:00, i lavori vengono sospesi, per la pausa pranzo.
Alle 14:00, alla ripresa delle attività, Bizzi suggerisce che tutti i premi, finanziati dall’Unione, vengano assegnati nel corso di un’unica cerimonia.
Il Coordinatore replica che la DN ha già esaminato la possibilità ed ha stabilito di tenere separate le premiazioni, per avere maggiori occasioni di comunicazione sociale.
Lapietra propone di verificare la possibilità di inserire le premiazioni Lucio Carassale in un evento ad alta visibilità, come, ad esempio, la Mostra d’arte cinematografica di Venezia.
Piscitelli suggerisce, in alternativa, di conferire i premi Carassale nel corso della celebrazione nazionale del 21 febbraio.
Il Coordinatore propone che la Commissione giudicatrice sia costituita dal Presidente dell’UICI, o da un suo delegato, e dai Presidenti, o da delegati dei Presidenti, della Biblioteca italiana per i ciechi, della Federazione nazionale delle istituzioni pro ciechi e dell’IRIFOR.
La proposta è accolta.
La scrivente fa presente che sarebbe singolare affidare la valutazione di opere video unicamente a persone con grave o totale riduzione della capacità visiva. Allo stesso modo, sarebbe singolare non includere nella Commissione un rappresentante del MIUR, Istituzione partner dell’iniziativa.
I convenuti convengono che la Commissione giudicatrice sia composta da rappresentanti dell’Unione e degli Enti collegati, da esperti della comunicazione video-cinematografica e da rappresentanti dell’Amministrazione scolastica.
Il Coordinatore propone che la Commissione sia costituta da non più di cinque persone.
La proposta è accolta.
Busetti interrompe il corso dei lavori, per chiedere alla Referente un breve resoconto sulla giornata di studio, organizzata il 20 gennaio a La Spezia, in ricordo di Lucio Carassale. La Referente dice di aver promosso l’iniziativa, insieme ad Arturo Vivaldi, Presidente dell’UICI ligure, e ad Antonio Bartolozzi. Le attività sono state ospitate dal Liceo classico “Lorenzo Costa”, di cui Carassale fu studente, docente e dirigente. I lavori sono stati articolati in tre sessioni, moderate nell’ordine da Vivaldi, Bartolozzi e la Referente, nelle quali si è parlato dell’influenza esercitata da Carassale sulla comunità spezina, sull’ambiente scolastico e sulla vita associativa. Il Sindaco, al termine di un intervento particolarmente toccante, ha ipotizzato la pubblicazione degli atti della giornata. L’attuale dirigente del Costa ha comunicato che l’Aula magna dell’Istituto sarà intitolata all’amico scomparso.
Si torna, quindi, allo schema di regolamento del premio Carassale.
Con il concorso di tutti i presenti, viene formulata la seguente ipotesi.
L’importo stanziato, di 20.000,00 euro, è ripartito in tre premi del valore di 10.000,00, 6.000,00 e 4.000,00 euro.
Ciascun premio è suddiviso, in parti uguali, tra l’autore, o gli autori, delle opere vincitrici e la realtà scolastica rappresentata nelle medesime opere.
Le somme assegnate alle realtà scolastiche sono destinate alla realizzazione di progetti inclusivi.
Al concorso sono ammesse opere multimediali della durata non inferiore ai 7 e non superiore ai 15 minuti, audiodescritte, che raccontino esperienze positive di inclusione scolastica di alunni o studenti con disabilità visiva.
I racconti possono riferirsi ad attività svolte nel quadro dei piani educativi individualizzati o nel quadro del piani dell’offerta formativa. Possono, ad esempio, riferirsi a percorsi di potenziamento delle abilità musicali, teatrali o sportive o a percorsi di alternanza scuola-lavoro o di orientamento scolastico o professionale.
Le opere vincitrici sono selezionate per efficacia comunicativa ed innovatività.
I convenuti concordano sull’opportunità di costituire un gruppo ristretto di lavoro che, sulla base delle ipotesi formulate nella riunione in corso, predisponga uno schema di regolamento del premio Lucio Carassale.
Lo schema sarà fatto avere ai componenti della Commissione e del Gruppo, per eventuali perfezionamenti. Quindi, sarà rimesso al voto della DN.
I presenti concordano che il gruppo ristretto possa essere costituito dalla Referente, da Bizzi, da Antonio Bartolozzi e da Arturo Vivaldi.
Il Coordinatore precisa che intende assumere la responsabilità di supervisore.
Si impegna, quindi, a riferire in DN, nella pima riunione utile. La DN valuterà l’opportunità di formalizzare gli incarichi e di garantire il supporto tecnico degli Uffici della Sede nazionale.
Null’altro di rilevante resta da segnalare.
Visto e approvato. Il Coordinatore, Marco Condidorio
F.to Marinica Mecca