Data: 22/12/2016
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
COMMISSIONE NAZIONALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Sintesi dei lavori del 22 dicembre 2016
Il 22 dicembre 2016 si sono riuniti, in conferenza telefonica, i componenti della Commissione nazionale istruzione e formazione, convocati con nota 16282 del 14 dicembre 2016.
Presenti all’incontro: Marco Condidorio, coordinatore; Daniela Floriduz, referente; Peppino Lapietra e Silvana Piscopo, componenti; Giancarlo Abba, esperto; Marinica Mecca, segretaria verbalizzante.
Assenti giustificati: Francesco Busetti, componente; Enzo Bizzi, esperto.
Nell’impossibilità di un resoconto stenografico, i lavori, iniziati alle 14:30 e conclusi alle 16:00, vengono sintetizzati come segue.
1. Riferimenti del Coordinatore
Il Coordinatore avvia la discussione, dicendo di aver convocato la riunione allo scopo di salutare e ringraziare tutti i componenti per il lavoro svolto e di procedere ad una prima programmazione delle attività per il 2017.
Al riguardo, fa presente che nessuna delle nove deleghe legislative conferite al Governo dalla legge n. 107/2015, di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, è stata ancora compiutamente esercitata e che tutte si esauriscono il 15 gennaio 2017. Allo stato, perciò, non è dato sapere se la legge delegata finalizzata alla promozione dell’inclusione scolastica verrà o meno adottata. D’altra parte, non si conosce nemmeno l’articolato del provvedimento, che, in ogni caso, è stato contestato da più parti e per più ragioni.
Una grande incertezza politica ha accompagnato l’ultima fase della campagna referendaria, conclusa il 4 dicembre con la mancata approvazione confermativa della legge costituzionale approvata dal Senato il 20 gennaio 2016 e dalla Camera dei deputati il 12 aprile 2016.
Dopo le dimissioni del Governo presieduto da Matteo Renzi e la nomina del nuovo Gabinetto presieduto da Paolo Gentiloni, il quadro politico è in corso di assestamento.
Al MIUR, in particolare, vi è stato l’avvicendamento di Valeria Fedeli a Stefania Giannini, nelle funzioni di Ministro, e di Vito De Filippo a Davide Faraone, nelle funzioni di Sottosegretario.
Sentito anche il Vicepresidente, Stefano Tortini, che, com’è noto, è incaricato dei rapporti con il Parlamento e il Governo, il Coordinatore ritiene opportuno attendere la normalizzazione del contesto politico-istituzionale, prima di impegnarsi attivamente nel perseguimento degli obiettivi di maggior interesse per la Commissione.
Obiettivi che, al momento, il Coordinatore ritiene possano essere i seguenti tre:
1. Istituzione di un tavolo inter-istituzionale per la fruibilità dei materiali scolastici ed universitari.
2. Definizione di livelli standard per le prestazioni regionali in favore degli alunni e degli studenti, ciechi o ipovedenti.
3. Definizione del profilo professionale delle figure attraverso cui gli enti locali assolvono all’obbligo di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale agli alunni con disabilità fisiche o sensoriali, obbligo di cui al dpr 616/1977, artt. 42 e 45, alla legge n. 104/1992, art. 13, comma 3, e alle successive norme di modificazione ed integrazione.
Il Coordinatore ringrazia, infine, i presenti per aver preso parte al workshop “Il futuro possibile: l’inclusione scolastica”, svolto nell’ambito della giornata inaugurale della seconda edizione della mostra-evento “Facciamoci vedere. Dall’intuizione all’inclusione”, ospitata dall’Istituto dei Ciechi di Milano, dal 13 al 15 dicembre.
Con ciò, il Coordinatore cede la parola ai convenuti.
2. Assistenza scolastica.
Intervengono, nell’ordine, Peppino Lapietra, Silvana Piscopo, la Referente e Giancarlo Abba.
Tutti e quattro ribadiscono che occorre perseguire, con la massima possibile determinazione, l’obiettivo di assicurare i servizi di assistenza educativa e di supporto all’inclusione scolastica, a tutti gli alunni con disabilità visiva ed eventuali altre.
La richiesta, già formalizzata alle competenti Commissioni della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano ed a tutti i Presidenti di Regione, e finalizzata alla definizione di livelli standard per le prestazioni socio-educative funzionali all’inclusione scolastica dei ciechi e degli ipovedenti, anche pluridisabili, va sostenuta ad oltranza.
Fin dal suo insediamento, la Commissione ha espresso forti preoccupazioni per i ritardi, i rallentamenti, i ridimensionamenti e, finanche, i vuoti nell’allestimento dei servizi assistenziali di cui trattasi, a seguito del riordino delle funzioni delle Province, di cui all’art. 1, comma 89, della legge n. 56/2014.
Lapietra segnala che anche in Puglia, dove il sistema dei servizi dedicati era ben strutturato, sono venuti a mancare gli interventi di supporto specialistico scolastico ed extrascolastico. Per ottenere il ripristino delle attività, l’UICI pugliese ha tenuto una manifestazione di protesta il 21 dicembre. Sembra che l’azione sortirà gli effetti voluti. Il risultato non può, tuttavia, essere legato a circostanze congiunturali, ma deve conseguire dal principio che il diritto incomprimibile all’istruzione si realizza e si attua, per gli alunni e gli studenti con disabilità visiva, con l’acquisizione delle competenze disciplinari curricolari ed anche e prima ancora con l’acquisizione delle competenze, comportamentali e relazionali, necessarie ad adempiere alle attività quotidiane della vita in modo autonomo. Il compito dell’UICI è ottenere che tale principio sia riconosciuto in tutte le sedi di decisione politica.
Piscopo illustra brevemente la situazione campana, per formulare due proposte.
Fa, innanzitutto, presente che, con propria delibera del 27 luglio ultimo scorso, la Giunta Regionale della Campania ha definito l’ambito degli interventi di assistenza e di supporto e le modalità di attivazione e di erogazione dei servizi. Il fondo statale, di cui alla legge 208/2015, art. 1, comma 947, assegnato alla Regione, decurtato delle spese anticipate dalle Amministrazioni provinciali per garantire gli interventi dal 1° gennaio al 30 giugno 2016, non è, tuttavia, sufficiente ad assicurare la continuità dei servizi per l’intero a.s. 2016/2017. Gli Enti attuatori degli interventi, vale a dire la città metropolitana di Napoli, gli Ambiti Territoriali ed i Comuni in forma singola o associata, stanno, perciò, facendo fronte alle necessità in modo vario e difforme. La disomogeneità delle prestazioni è, quindi, un dato di fatto. Tuttavia, per poter avere un confronto informato con la Conferenza delle Regioni sarebbe opportuno disporre di un quadro delle attività realizzate in favore degli alunni con disabilità visiva nei vari territori. La Commissione potrebbe predisporre un breve questionario, per la raccolta delle informazioni di maggiore interesse. L’indagine potrebbe essere condotta su scala regionale. I Consigli potrebbero essere raggiunti attraverso un Comunicato della Presidenza nazionale. La medesima struttura potrebbe occuparsi di collezionare e classificare le risposte pervenute.
La seconda proposta della Piscopo è legata al buon lavoro che l’UICI di Napoli sta svolgendo per promuovere e favorire l’inclusione scolastica. Le consulenze tiflo-didattiche offerte alle istituzioni scolastiche in sinergia con il locale Centro di consulenza tiflodidattica; il servizio di sostegno integrativo post-scolastico, erogato in convenzione di affidamento; le attività formative promosse in collaborazione con l’RIFOR ed anche con l’Università Suor Orsola Benincasa rendono la Sezione un sicuro punto di riferimento per la città. Questo stato di cose suggerisce che l’UICI potrebbe e dovrebbe proporsi come soggetto attivo per la formazione delle competenze connesse all’educazione dei non vedenti e, nello stesso tempo, dovrebbe impegnarsi in attività di vigilanza e monitoraggio degli interventi di assistenza specialistica resi da soggetti terzi.
Per evitare interventi ripetitivi, la Referente si limita a confermare che le prestazioni socio-educative dedicate devono essere regolari e di qualità.
Abba concorda che il “tempo scuola” è dedicato all’istruzione e, perciò, non contiene e non può contenere quelle attività, assolutamente fondamentali, che permettono al bambino con disabilità visiva di conseguire un buon controllo di se stesso e dell’ambiente e ne sviluppano le abilità di relazione. Anche in vista degli annunciati incontri istituzionali, Abba ritiene che la Commissione debba avere, sulla materia, un intendimento comune.
Il Coordinatore conclude, dicendo che gli interventi svolti dai Commissari convergono, naturalmente, al comune intendimento auspicato da Abba. In effetti, vi è pieno accordo sul fatto che la formazione del bambino cieco o ipovedente si realizza attraverso le attività integrative e le attività scolastiche; le une e le altre concorrono all’effettività del diritto allo studio e sono modulate in funzione delle abilità e delle capacità del bambino e non sulla base di valutazioni mediche, fatta eccezione per i casi in cui la cecità si somma ad altre disabilità.
3. Assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale
La proposta del Coordinatore di impegnare la Commissione e, di rimando, la Direzione nazionale, in un’azione di pressing sugli organi legislativi e governativi, dello Stato e delle Regioni, perché venga definito il profilo professionale delle figure incaricate delle funzioni di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale, di cui al dpr 616/1977, artt. 42 e 45, alla legge n. 104/1992, art. 13, comma 3, e alle successive norme di modificazione ed integrazione, viene ripresa, nell’ordine, da Piscopo e la Referente.
Entrambe, condividono la proposta.
Piscopo sottolinea che il percorso proposto è preferibile a quello, in cui il Coordinatore si è già impegnato e che passa attraverso l’accoglimento di alcuni emendamenti alla proposta di legge A.S. 2443 di disciplina delle professioni di educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e pedagogista. Con gli emendamenti, si vorrebbero definire il profilo professionale e il percorso formativo dell’educatore tiflologico e del tiflopedagogista. L’obiettivo è interessante. Tuttavia, gli effetti che potrebbero derivare dall’accoglimento delle proposte emendative e dalla positiva conclusione dell’iter dell’A.S. 2443 si farebbero attendere a lungo. Diversamente, i servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione sono già funzionanti; i relativi limiti prestazionali potrebbero essere rimossi proprio con le regolamentazioni, che, finalmente, ci si propone di esigere.
Il Coordinatore riconosce che l’iter del disegno di legge AS 2443 procede lentamente; conferma che è volontà dell’Unione e sua propria personale di tentare di ottenere la modifica del testo. Comunica, inoltre, di volere ottenere, in collaborazione con l’IRIFOR e, quindi, con il sostegno dell’UICI, che l’Università degli Studi del Molise proponga, anche per il prossimo anno accademico, il master di primo livello in “Tiflology skilled educator”; è importante, infatti, tenere aperto, e, se possibile, ampliare, il canale della formazione post-lauream dedicata.
4. Attività docente.
La Referente interviene per introdurre, nel quadro delle attività della Commissione per il 2017, quelle che riguardano l’esercizio della professione docente.
Com’è noto, lo scorso 10 novembre, la Direzione nazionale ha accolto la proposta della Commissione di aggregare, alla stessa Commissione, un Gruppo Docenti, che affronti, con la dovuta competenza, i temi e i problemi connessi all’esercizio della professione. Il Comunicato 229 della Presidenza nazionale del 20 dicembre ha chiuso la procedura di formazione del Gruppo.
La Referente informa che intende convocare il Gruppo, di cui è Coordinatrice, all’inizio del nuovo anno e di voler proporre, in tale sede, due iniziative.
La prima, lanciata da Salvatore Maugeri in “uici-docenti”, è quella di promuovere un incontro nazionale dei docenti non vedenti in servizio e di tutti gli interessati. L’incontro, autofinanziato ed autorganizzato, potrebbe servire a consolidare i rapporti costruiti attraverso la mailing list e a mettere a fuoco gli obiettivi di interesse comune. In ogni caso: la sede dell’incontro, presumibilmente l’Istituto “Francesco Cavazza” di Bologna; la data e la durata dell’evento; l’articolazione e le finalità dei lavori saranno discusse e concordate dal Gruppo.
La seconda iniziativa, che la Referente intende proporre in continuità con il passato, è l’organizzazione di un seminario di formazione di tre giorni, destinati, rispettivamente, all’aggiornamento normativo, alla valorizzazione professionale e alla qualificazione informatica. Nell’ipotesi, abbastanza verosimile, che la proposta venga accolta, spetterà al Gruppo discutere e definire la struttura e gli obiettivi del seminario.
I convenuti prendono atto.
Piscopo suggerisce la possibilità che, nel corso del seminario, venga presentato il kit per la firma digitale.
5. Mostra-evento “Facciamoci vedere”.
La Commissione concorda che, sia nel 2015, sia nel 2016, la mostra-evento “Facciamoci vedere” è stata visitata quasi esclusivamente da soci e dirigenti associativi. Sarebbe opportuno che l’iniziativa si aprisse all’esterno. Nel caso ciò accadesse, occorrerebbe vigilare attentamente sui prodotti e le iniziative da presentare al pubblico. In particolare, bisognerebbe evitare di dare eccessivo rilievo alle tecnologie innovative. Un pubblico inesperto potrebbe convincersi che, ad esempio, un braccialetto come quello realizzato nel quadro del Settimo Programma Quadro (7PQ) dell’Unione Europea dall’IIT, l’Istituto italiano di Tecnologia di Genova, e alla cui sperimentazione ha collaborato l’Istituto “David Chiossone”, è sufficiente a liberare un bambino cieco dai condizionamenti che derivano dalla disabilità. Ovviamente, non è così: l’autonomia si costruisce giorno per giorno, lungo l’arco della vita. In breve, la Commissione concorda su due necessità: quella di fare di “Facciamoci vedere” un polo di attrazione per tutti e quella di evitare di accreditare ausili e prassi privi di utilità tiflologica.
6. Conclusioni.
In chiusura dei lavori, il Coordinatore invita tutti i Commissari a fare avere un breve contributo scritto, da utilizzare nella stesura del piano di lavoro annuale, da presentare alla Direzione nazionale, e nella stesura dei documenti di richiesta e di proposta, da utilizzare nelle interlocuzioni istituzionali.
I Commissari non aderiscono all’invito.
Il Coordinatore chiede allora ai Commissari di confermare che le due materie, sulle quali impegnare la Direzione nazionale, sono: l’organizzazione dei servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione e la professionalizzazione delle figure addette a tali servizi.
I Commissari confermano ed incaricano il Coordinatore di rappresentare e sostenere tali priorità presso la Direzione e il Consiglio Nazionali, affinché i componenti di tali Organi intervengano, individualmente e collegialmente, presso le Istituzioni, statali e regionali, perché siano garantite la regolarità, la continuità e la qualità dei servizi socio-educativi finalizzati all’inclusione scolastica.
Null’altro di rilevante resta da segnalare.
Visto. Il Coordinatore, Marco Condidorio
F.to Marinica Mecca