Data: 19/01/2011
Commissione Nazionale Nuove Professioni - ALA
Il giorno 19.1.2011, in modalità on-line a mezzo del programma Skype, come da convocazione prot. n. 25667, si è insediata la nuova Commissione Nazionale Nuove Professioni – ALA per discutere ed approvare le linee guida operative post XXII Congresso Nazionale, di orientamento per la futura azione dell’Unione, in termini di integrazione socio-economica ed impiegatizia dei soggetti con difficoltà visive.
I rappresentanti nominati in sede di Direzione Nazionale UIC del 16.12.2010 sono i seguenti: Paolo Colombo (coordinatore), Vitantonio Zito (responsabile operativo), Giuseppe Ambrosino (componente), Osvaldo Benzoni (componente), Roberto Callegaro (componente) e Barbara Leporini (componente).
L’avvocato Colombo, dopo aver accertato la regolarità della convocazione e comunicata l’assenza del signor Ambrosino per giustificati motivi, ha dichiarato aperta la seduta alle ore 16,05.
In via preliminare, dopo le presentazioni di rito, ciascun interessato ha formalizzato la propria accettazione dell’incarico come da invito UIC 23.12 scorso, prot. n. 25644.
Per una maggiore esemplificazione, si ritiene opportuno riepilogare le analisi e le riflessioni poste in essere durante la riunione secondo il seguente schema riepilogativo, indicando punto per punto le istanze prodotte:
Ordine del Giorno
1) Insediamento della Commissione
2) Esame del documento congressuale su Lavoro e Pensionistica – Agenzia per la promozione del lavoro dei ciechi e degli ipovedenti (ALA) (precedentemente trasmesso in allegato alla convocazione per una preventiva presa visione)
I lavori hanno impegnato da subito i componenti, da un lato, a tracciare un bilancio sulla efficacia delle iniziative in corso, in primis la proposta di modifica ed integrazione della legge 113/1985 e applicazione del Decreto Salvi, dall’altro ad indicare nuove linee guida per un miglioramento dello status lavorativo della categoria. In particolare, la riconversione delle tradizionali attività ormai desuete in nuove professionalità assicurerebbe maggiori opportunità di inserimento nel mondo del lavoro, favorendo la conciliazione tra le esigenze e le metodologie della generazione digitale e la minorazione visiva.
Del resto, ferma restando la validità di un quadro normativo di tutela, al momento altrettanto importante risulta essere la capacità per un lavoratore disabile di saper rispondere in maniera rinnovata alle richieste di massima redditività in tempi brevi imposte delle esigenze di mercato. In tal senso si inserisce l’opportunità di costituire cooperative sociali integrate attraverso percorsi e/o soluzioni innovative e sperimentali e di promuovere laboratori protetti per il recupero dei soggetti affetti da pluriminorazione.
Sarebbe utile, infatti, sviluppare in seno al non vedente uno spirito di “imprenditorialità sociale” che possa coinvolgerlo in una sorta di economia della partecipazione, dove trovano spazio: formazione finalizzata ai contratti di settore, gestione dei modelli organizzativi, sperimentazione di professionalità e nuove professioni, ricezione di istanze dal mercato del lavoro, etc.
Valutati positivamente i risultati dei corsi indetti dall’I.Ri.Fo.R., è stata confermata da parte dei presenti la necessità di un aggiornamento continuativo, dato che le competenze certificate a qualsiasi segmento della formazione scolastica, professionale e dell’apprendistato costituiscono dei requisiti essenziali per rispondere in maniera rinnovata alle mutate esigenze di un sistema lavorativo sempre più dinamico e flessibile.
3) Programma di attività anno 2011
Secondo una metodologia di lavoro per priorità d’interesse, al momento queste sono le urgenze che impegneranno l’Unione entro breve tempo:
- coinvolgere le università e i centri di ricerca, in collaborazione con l’I.Ri.Fo.R., in attività di studio e formazione per nuove professioni, investendo risorse in un working in progress per sbocchi fattivamente realizzabili da minorati della vista.
- istituire un tavolo di confronto con le associazioni imprenditoriali (Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, ABI, ANIA ed altre), punti di riferimento primari nel settore privato che più risente del meccanicismo produttivo.
- costituire cooperative sociali integrate di tipo A e B, a seconda del personale grado di professionalizzazione.
- attuare un censimento dei lavoratori non vedenti occupati e in stato di ricerca per meglio orientare l’azione dell’Unione. Sulla scorta della esperienza positiva in Veneto, come indicato dal dottor Callegaro, sarebbe auspicabile diffondere a mezzo circolare UIC il questionario placement del Ministero del Lavoro, per raccogliere tutte le informazioni necessarie alla creazione di un data base attendibile.
- realizzare un sistema integrato di orientamento universitario per l’accesso al mercato del lavoro rivolto agli studenti non vedenti.
- ottenere il riconoscimento di nuove figure professionali, anche a livello regionale, che possano essere maggiormente corrispondenti alle esigenze del mercato del lavoro (perito fonico, valutatore/sviluppatore di pagine web, archivista nella gestione documentale e/o addetto al protocollo elettronico).
- programmare campagne di comunicazione outbound, sviluppate sul know-how delle capacità lavorative dei ciechi.
- per quanto attiene alla categoria dei masso/fisioterapisti, portare a compimento l’iter di approvazione delle modifiche alla legge 29/1994 con l’approvazione dell’AS 1573, per adeguarla all’evoluzione normativa dei profili professionali nel settore sanitario che hanno eliminato nell’area della riabilitazione tutte le figure professionali che non siano quella del fisioterapista in possesso del relativo diploma universitario.
- riprendere il confronto con l’Agenzia delle Entrate, per esaminare ulteriori possibilità occupazionali per i centralinisti telefonici in servizio, a seguito della modifica dell’infrastruttura fonica mediante l’impiego della tecnologia VOIP e della centralizzazione della funzione di risponditore automatico.
- in linea più generale, intervenire per evitare che il valore dell’anzianità figurativa ex lege 113/1985, art. 9, comma 2, e 120/1991, art. 2, risulti utile unicamente per l’anzianità contributiva e assicurativa e non anche per la misura della pensione, al fine di ottenere un’unica interpretazione della vigente normativa sia per la definizione della pensione con il sistema contributivo che con il sistema misto, tenuto conto anche della variazione al ribasso dei coefficienti di vita media come da legge n. 247/2007 di riforma delle pensioni, attuativa del Protocollo Welfare di luglio 2007.
4) Varie ed eventuali
Di pari urgenza la Commissione ha ritenuto l’intervento presso il Ministro del Lavoro per richiamare l’attenzione sul rischio di violazione degli obblighi di assunzione dei disabili da parte dei datori di lavoro, in assenza della regolarità di invio annuale del prospetto informativo (ex art. 40, comma 4, del decreto legge n. 112/2008, convertito nella legge n. 133/2008, che ha modificato la legge n. 68/1999, all’art. 9, comma 6).
Ultimata la trattazione di tutti i punti in programma, l’incontro si è concluso alle ore 17,30.
31.1.2011, Roma
IL SEGRETARIO DELLA COMMISSIONE
Emanuele Ceccarelli